Avvertì addosso una sensazione inspiegabilmente negativa, serpeggiante e infida, alimentata dal fatto che Alice continuasse a non tradire alcuna incredulità a ciò che aveva appena ascoltato.
Alessio la guardò confuso.
-Non ti piacerà saperlo- replicò a mezza voce Alice, per la prima volta con fare esitante. Sembrava cauta, ora, e Alessio non poté fare a meno che sentirsi ancor più inquieto.
-Ormai cosa cambierebbe?- disse, più per spingerla a parlare che altro. In realtà temeva ciò che avrebbe potuto scoprire, e come avrebbe potuto reagire.
Alice sospirò profondamente, chiudendo gli occhi per qualche attimo come per radunare le idee – o prepararsi al peggio. In quell'istante, ancor prima di sapere effettivamente, Alessio temette che avesse ragione su tutta la linea: non gli avrebbe fatto piacere saperlo, qualunque cosa fosse.
-Lo sapevo già-.
Alice aveva aperto bocca un paio di volte, inutilmente, prima di riuscire ad articolare quelle parole. Arrivarono talmente inaspettate che Alessio non ebbe neanche la prontezza di reagire, nemmeno di comprenderle.
-È lunga da spiegare, sappi solo che a Dicembre scorso avevo scoperto per caso che Pietro fosse gay- continuò Alice, in fretta, l'accento inglese che si era fatto più evidente – Abbiamo parlato da soli, e mi ha detto anche questo. Che è innamorato di te-.
Per i primi secondi dopo quella confessione Alessio tacque ancora. Guardò Alice con viso inespressivo, di ghiaccio, mentre assimilava quelle informazioni.
Quando capì ciò che gli aveva appena comunicato, si sentì fumare d'ira.
-Vaffanculo, Alice, cazzo, vaffanculo!-.
Stavolta urlò davvero, con rabbia, puntandole addosso un dito accusatore.
-Lo sapevi da così tanto tempo e non ti è mai venuto in mente di dirmi qualcosa?-.
Fu molto tentato di andarsene seduta stante, di troncare immediatamente quella conversazione, ma una parte di lui voleva sapere sul serio cos'altro aveva da dirgli. E magari arrabbiarsi ancora di più.
-Credi davvero che fossi io a dovertelo dire?- Alice non arrivò a gridare, ma alzò la voce a sua volta – Non erano affari miei, ed era Pietro a dovertelo dire quando se la sarebbe sentita!-.
"Però lo sapevi".
La guardò in silenzio, il più malamente possibile, anche se la parte più razionale di sé intuiva che non avesse tutti i torti.
"Sapevi già tutto, cazzo".
-Non incolparmi per qualcosa in cui non c'entro-.
Se fosse stato più calmo si sarebbe reso conto che, da quel punto di vista, Alice aveva pienamente ragione. Non sarebbe potuta essere lei a dirglielo al posto di Pietro, non quando si trattava di una cosa così delicata, intima e personale come l'amore per qualcuno.
Si chiese come poteva aver accolto la notizia Alice all'epoca, ma evidentemente non ne era rimasta turbata: non aveva notato alcun cambiamento nel suo rapporto con Pietro, e anzi, forse li aveva visti anche più in amicizia di prima. O forse era lui a non aver notato differenze, come probabilmente gli era capitato varie volte?
In fin dei conti, rifletté febbrilmente, non si era neanche mai soffermato a pensare e a guardare il suo legame con Pietro sotto una luce diversa.
Non l'aveva fatto, e le volte in cui i dubbi avevano cercato di emergere li aveva prontamente soffocati, perché era più facile rimanere cieco che affrontare una verità che poteva cambiare le cose e renderle più complicate.
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Walk of Life - Adulthood
Ficción GeneralLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...