Capitolo 36 - My December (Pt. 1)

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This is my December

This is my time of the year

This is my December

This is all so clear

This is my December

This is my snow-covered home

This is my December

This is me, alone

(Linkin Park - "My December")*


-Quanto ti manca per il post?-.

Pietro sobbalzò impercettibilmente quando la voce di Lara lo raggiunse, riportandolo alla realtà. Si rese conto di essersi perso nei suoi pensieri mentre si fermava ad osservare fuori dalla finestra i primi fiocchi di neve, scesi decisamente in anticipo rispetto a quel che tutti si sarebbero aspettati.

Il centro Rose Mary non era particolarmente frequentato quel sabato pomeriggio: non c'erano incontri in programma, né conferenze che avrebbero potuto richiamare parecchia gente in quei lidi. Era tutto piuttosto tranquillo, soprattutto in quella stanzetta del secondo piano dove si erano fermati lui, Lara e Martino per alcuni post da scrivere e pubblicare. Ci doveva essere qualcun altro in giro per l'edificio, ma nessuno che fosse interessato ad entrare lì dentro.

-Ancora qualche riga- rispose Pietro, sommessamente – E poi concludo-.

In verità gli mancava più di qualche riga, ma quello era un dettaglio che Lara poteva anche non conoscere. Dalla prima volta in cui le aveva dato una mano ne erano seguite diverse altre, fino a quando non si era reso conto che ormai, quelle ore settimanali al centro, erano diventate una tappa fissa. Non era stato detto nulla di ufficiale, ma Pietro sospettava che Lara avesse accolto la sua aggiunta con muto sollievo: aveva decisamente meno carico di lavoro, ora che Pietro era un elemento fisso.

E in realtà anche lui ne era contento, forse perché aveva trovato l'occasione giusta per approfondire certe tematiche, la forza per condividere non solo storie di persone che gravitavano in quell'ambiente, ma anche le sue. E poi scrivere lo rilassava, ma questo già lo sapeva.

Era un peccato che, però, quel pomeriggio, la concentrazione mancasse del tutto. Era lì da un'ora circa, e aveva perso il conto delle volte in cui si era bloccato nella stesura di un post per il blog del centro.

-Che efficienza- fischiò Martino, che in realtà era lì quel pomeriggio per altre questioni, salvo poi decidere di fermarsi con loro due. Con quelle parole si guadagnò un'occhiataccia di Lara, gli occhi di lei che lo stavano fulminando da sopra lo schermo del laptop.

Martino alzò le mani:

-No, sul serio, guardarvi dà proprio soddisfazione-.

-Tu invece che stai facendo, De Santis?- gli chiese lei di rimando, chiaramente poco felice di quell'ennesima interruzione.

-L'ho appena detto: ve sto a guardà- Martino sorrise smagliante, sistemandosi meglio sulla sedia a capotavola, tra Lara e Pietro. E fu proprio su di lui che spostò infine lo sguardo:

-E sto aspettando che il signor Cadorna finisca di scrivere-.

Pietro si costrinse a tenere gli occhi sullo schermo del suo pc:

-Perché?-.

-Non avevi detto che me dovevi chiede' un consiglio?-.

Pietro si morse il labbro inferiore, colto in fallo. Era vero che aveva bisogno di un consiglio – erano almeno due settimane che ne aveva bisogno-, ma prima che potesse provare a sviare l'argomento, il suo timore prese vita e Lara parlò a sua volta:

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