La preoccupazione che aveva dipinta in faccia Nicola, però, era un buon indizio per credere che tutto quello che era accaduto poco prima non fosse stato solo un sogno – o un incubo-: tornò indietro subito, a grandi falcate, chinandosi su di lei con gli occhi azzurri sgranati per la paura.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa, Caterina tentò di nuovo di sollevarsi, ma fallì miseramente.
-Aspetta, ti do una mano- Nicola le allungò una mano, che Caterina strinse subito. Le passò l'altro braccio dietro la schiena, riuscendo finalmente a rimetterla in piedi, e accompagnandola fino al divano. Caterina vi si sedette con un lungo sospiro.
-Stai bene?-.
Nicola le si sedette subito accanto, scostandole i capelli che le erano finiti davanti al viso.
-Sì, sto bene- rispose lei, per rassicurarlo.
"Per quanto possa stare bene dopo una conversazione del genere".
-Ma che è successo?- Nicola era evidentemente scosso – Si può sapere che cazzo aveva in mente?-.
-I toni si sono un po' scaldati-.
Caterina non riuscì a dire altro, non subito. Aveva ancora la mente piena delle urla di Lorenzo, e del panico che l'aveva assalita quando le si era avvicinato. Che altro sarebbe successo se Nicola non fosse rientrato proprio in quel momento?
Non volle darsi una risposta.
Oltre all'onta del fallimento per non essere riuscita a farlo ragionare, e fallendo così anche il trovare un aiuto per Giulia, si sentiva così umiliata anche solo dal senso di impotenza che aveva provato.
Suo fratello l'aveva fatta sentire debole ed inerme a casa sua. L'aveva fatta sentire minacciata e in totale balia della sua rabbia.
Cominciava a capire come mai Giulia fosse arrivata così scossa proprio lì, la settimana prima.
Ed ora sarebbe toccato invece a lei spiegare a Nicola cosa stava succedendo.
-È una lunga storia-.
*
Nonostante la nausea e il bisogno di correre verso il bagno, stavolta Giulia non riuscì ad alzarsi subito dal letto.
Premette le palpebre chiuse, cercando di concentrarsi nell'ignorare il suo malessere sempre più presente. La nausea nell'ultima settimana era peggiorata, e di molto. Non aveva dubbi che fosse un mix tra le prime settimane della gravidanza e lo stress che non l'aveva abbandonata nemmeno un minuto. L'agitazione non aveva fatto altro che crescere durante quella giornata, sapendo che Caterina avrebbe provato a parlare con Lorenzo.
Aprì gli occhi solo per allungare una mano verso il suo cellulare, abbandonato poco distante da lei sul materasso. Quando sbloccò il display, però, non scorse alcun nuovo messaggio, neanche una chiamata che magari si era persa in una delle sue tante fughe verso il bagno. Niente di niente. Silenzio completo.
"Si sarà presentato a casa sua, almeno?" si chiese, "O avrà ignorato persino sua sorella?".
Non aveva idea di cosa avrebbe fatto Lorenzo. Sapeva solo che Caterina non avrebbe desistito facilmente, perché nonostante la situazione non fosse facile nemmeno per lei, le aveva promesso che l'avrebbe aiutata. Giulia era sicura che avrebbe mantenuto la parola.
Al momento, però, non aveva alcuna notizia di come stesse andando, se mai Lorenzo avesse deciso di vedere sua sorella. Forse non si era direttamente presentato.
"Ma Caterina me lo avrebbe fatto sapere, se non fosse andato".
Forse quel silenzio era dovuto a qualcosa che era accaduto.
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Walk of Life - Adulthood
Fiksi UmumLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...