-Hai ancora nausea?-.
Giulia annuì lentamente, mentre si stendeva nuovamente sul divano, cercando di ignorare la testa che le pulsava e il sapore acido e disgustoso che aveva in bocca.
Sentiva lo sguardo di Lorenzo dardeggiare su di lei, ma cercò di ignorare anche quella sensazione. Avrebbe voluto essere invisibile, in quel momento, sparire ed essere inglobata nel divano per non dover più sopportare quegli occhi che la stavano osservando in silenzio.
Sospirò pesantemente, odiando profondamente il senso di nausea che la stava tormentando da un paio di giorni, insieme al mal di testa e all'indolenzimento in tutto il corpo. Sembrava avesse appena percorso a piedi un'intera montagna, quando invece aveva passato le ultime giornate a fare la spola dal letto al bagno, che fosse a casa a Venezia o da Lorenzo, come quel mercoledì.
Forse decidere di prendersi un giorno di ferie per festeggiare il suo compleanno – o meglio, il giorno dopo quello del suo compleanno- le sarebbe dovuto servire più per restarsene a casa a riposare, piuttosto che andare fino a Padova in quelle condizioni.
-Forse dovresti prendere qualcosa- parlò ancora Lorenzo, che se ne stava ostinatamente in piedi davanti al divano nel suo salotto – Dovrei avere delle pastiglie che fanno al caso tuo-.
Giulia annuì, senza lasciar trasparire la sua rassegnazione:
-Sì, forse con una andrà meglio-.
Non disse nient'altro a Lorenzo, non prima che lui sparisse chissà in che angolo della casa per recuperarle il blister di pastiglie che le aveva appena suggerito. E Giulia non fece nulla per fermarlo, anche se cominciava seriamente a pensare che non sarebbe mai bastata solo una pastiglia contro la nausea a farla stare meglio.
Tacque, tenendosi ogni dubbio – che stavano diventando sempre più certezza- per se stessa.
Non c'era bisogno che Lorenzo sapesse, non subito.
Ascoltò i suoi passi farsi sempre più vicino dopo alcuni minuti d'assenza. Quando comparve nel suo campo visivo stava tenendo in una mano una pastiglia bianca piuttosto piccola e un bicchiere d'acqua nell'altra.
-Ecco- le mormorò, porgendole entrambe le cose, una alla volta.
Giulia buttò giù il medicinale con un sorso veloce d'acqua, sperando perlomeno di non dover vomitare ancora per quella giornata.
-Grazie- borbottò, rimettendosi completamente stesa – Deve essermisi fermata la digestione, qualcosa del genere ... Ogni tanto mi capita-.
L'unico problema era che ormai, dopo alcuni giorni, era piuttosto sicura che non potesse essere sempre la digestione. Ma Lorenzo non sapeva di ieri e del giorno prima ancora, e non c'era bisogno che lo sapesse in quel momento.
-Certo, sarà sicuramente per quel motivo- le disse, sorridendole incoraggiante – Forse dovresti riposare prima di prendere il treno-.
Giulia annuì:
-Potrebbe aiutare anche bere qualcosa di caldo-.
-Vado a farti una tisana- Lorenzo non perse tempo, e Giulia quasi rimase stupita nel vederlo così premuroso – Tu stenditi qui e poi te la porto-.
Giulia fece esattamente come le aveva detto. Rimase stesa lì, chiedendosi per l'ennesima volta da quando aveva avuto il primo giorno di ritardo se le sarebbe convenuto decidersi a comprare un test di gravidanza.
*
Quella di essersi fregata con le sue stesse mani era una sensazione di gran lunga più sgradevole della nausea che l'accompagnava gran parte del giorno – e a una settimana da quando era comparsa, già la stava odiando profondamente.
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Walk of Life - Adulthood
General FictionLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...