I'm gonna swing from the chandelier
From the chandelier
I'm gonna live like tomorrow doesn't exist
Like it doesn't exist
I'm gonna fly like a bird through the night
Feel my tears as they dry
I'm gonna swing from the chandelier
From the chandelier
Il silenzio che respirava in quella casa non faceva altro che asfissiarlo, lasciandolo in balia di pensieri che invano aveva tentato di scacciare anche le notti precedenti.
Era di notte che, incapace di addormentarsi in poco tempo, Alessio continuava a tormentarsi. E anche quando finalmente il sonno sembrava finalmente essere arrivato, il suo inconscio sembrava voler prendersi gioco di lui, sempre. Steso sul materasso, le coperte che gli arrivavano fino al petto, quella sera non sembrava diversa da tutte quelle che l'avevano preceduta.
Non appena aveva toccato la superficie morbida del letto la stanchezza accumulata durante il giorno sembrava essere passata in secondo piano, sovrastata dalla sua mente ancora lucida.
I pensieri erano frastornanti, urlati nel silenzio notturno.
Non c'era nessun suono attorno a lui, ma a quell'ora di notte sarebbe parso strano il contrario.
Aveva perso la cognizione del tempo, e costringendosi a non guardare l'ora sul quadrante della sveglia – si sarebbe sicuramente dato dell'idiota nel constatare che, dopo tutto quel tempo, ancora riusciva a perdere intere ore di sonno per pensare a lui-, se ne stava rimanendo lì per inerzia. Alice doveva essersi già addormentata, nella stanza accanto alla sua, e di certo lo stesso doveva essere per Christian e Federica: aveva dato loro la buonanotte prima delle dieci, e per quella notte nessuno dei due sembrava intenzionato a svegliarsi in preda a qualche incubo.
Stava odiando tutto quel silenzio immobile.
Sospirò seccato: per quanto cercasse di distrarsi, di lasciare che il sonno prevalesse su tutto, non ce la faceva. Non poteva allontanare Pietro dalla sua testa, non riusciva a scacciarlo nemmeno dai suoi pensieri. A lui non veniva così semplice, non come ci era riuscito lui in pochi minuti la sera prima.
Si sentì un totale incapace – se c'era evidentemente riuscito Pietro, perché non trovava anche lui una ragione altrettanto valida per fare lo stesso?
Sì, era decisamente un incapace.
Sbuffò stizzito, scostando bruscamente le coperte, alzandosi subito. Afferrò il paio di pantaloni di una tuta che aveva lasciato sulla sedia accanto al letto, e dopo esserseli infilati uscì dalla stanza, percorrendo il corridoio e finendo velocemente nella cucina. Avvertì i brividi di freddo percorrergli le braccia e la schiena, ma non se ne curò: non aveva voglia di tornarsene in camera per infilarsi una felpa sopra la canottiera che indossava per dormire, e l'unica soluzione sembrava quella di tenersi quel freddo che lo raggelava.
Il nervosismo e l'insonnia gli stavano annebbiando la mente, e – anche se in fondo lo sapeva che stava facendo una cazzata, una cosa senza senso di cui si sarebbe pentito sicuramente qualche ora dopo, alla consueta ora di alzarsi per prepararsi ad una nuova giornata- quasi senza pensare, in un modo automatico che gli diede parecchio da pensare, afferrò la prima bottiglia d'alcool che gli era capitata sotto tiro. Aveva alzato lo sguardo verso una delle tante mensole della cucina, e ora si ritrovava a riempire per metà un bicchiere, il liquido trasparente della vodka liscia che sarebbe potuto passare per della semplice acqua, ma che invece gli bruciò le labbra e la gola al primo sorso.
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Walk of Life - Adulthood
General FictionLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...