Capitolo 39 - Beautiful with you (Pt. 1)

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Oh, to see without my eyes

The first time that you kissed me

Boundless by the time I cried

I built your walls around me


Girò la chiave nella toppa, e la porta d'ingresso scattò subito, aprendosi verso l'interno dell'appartamento. Il secondo successivo Pietro allungò una mano verso destra, tastando la parete fino a quando non trovò l'interruttore, facendolo scattare. Ora che c'era luce e potevano guardarsi, gli venne subito da ridere.

-Credo di non essere mai stato così fradicio in vita mia- mormorò Alessio, tra la disperazione e la rassegnazione. Era poco dietro Pietro, ancora nel corridoio comune del palazzo, ad osservare i propri vestiti bagnati. I capelli non facevano eccezione.

Pietro rise tra sé e sé, osservandosi a sua volta: a lui non era andata molto meglio, e d'altro canto cosa potevano aspettarsi dopo aver attraversato mezza Venezia sotto la pioggia improvvisa, senza mezzo ombrello a ripararli?

-Sembra che abbiamo deciso di farci una doccia completamente vestiti- disse, spostandosi e facendo spazio ad Alessio per farlo entrare. Per un attimo trovò quel gesto strano: l'ultima volta che Alessio era entrato lì, diverse settimane prima, era stato nel giorno della loro conversazione più lunga di sempre. E se doveva ripensare alla penultima volta doveva andare addirittura ad Agosto, e a quel punto preferì distrarsi.

-Dovremmo farci sul serio una doccia- mugugnò Alessio, passandosi una mano tra i capelli umidi – O rischiamo di prenderci un malanno. Già tu hai rischiato una settimana fa-.

Pietro annuì. La proposta di Alessio era sensata, e già agognava l'acqua calda della doccia.

-C'è solo un problema-.

A quelle parole di Alessio si ritrovò ad alzare lo sguardo, confuso.

-Non ho dei vestiti di ricambio, e non posso certo rimettere questi- proseguì, indicandosi. Sotto il cappotto il maglione non si era comunque salvato, e Pietro poteva dire lo stesso per sé. Avevano semplicemente camminato troppo tempo sotto troppa pioggia per uscirne indenni anche solo in parte.

-Non è un problema, in realtà- fece lui, iniziando a togliersi la giacca a vento – Te li presto io-.

Alessio lo guardò scettico:

-Le tue felpe credo che mi vadano più o meno giuste- rifletté – Ma i pantaloni ... -.

-Dovrai farci i risvolti- Pietro lo guardò cercando di trattenersi dal ridere – Parecchi risvolti-.

Lo sguardo truce che gli rivolse Alessio lo mise in seria difficoltà dal non ridere:

-Guarda che non è che sono basso io, sei tu ad essere troppo alto-.

-Se ne sei convinto-.

Alessio fece per ribattere ancora, rosso in viso, ma Pietro fu più veloce di lui: gli si avvicinò felino, chinandosi quel che bastava per allineare i loro visi, e baciarlo cogliendolo di sorpresa. Ma per quanto potesse essere stato svelto, Alessio lo strinse comunque a sé, agganciandogli le braccia ai fianchi.

Si staccarono poco dopo, a malincuore, ma stavano entrambi sorridendo, Alessio in maniera un po' troppo compiaciuta:

-Mi hai zittito solo perché sai che ho ragione-.

Pietro sbuffò, alquanto divertito:

-Non ti è dispiaciuto essere zittito così, però-.

Stavolta il sorriso di Alessio si addolcì. Era una delle rare volte successa in quella giornata, e Pietro sapeva che c'erano ancora troppi pensieri nella sua testa a non renderlo sereno. Fu lui, stavolta, ad avvicinarsi, e a lasciargli un bacio a stampo che sembrava sottintendere molte altre parole.

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