L'ultima cosa che avrebbe detto era poterla vedere lì, camminare lentamente mentre si guardava attorno, studiare i particolari del salotto dove si trovavano, forse un po' persa e sorpresa lei stessa.
Lorenzo rimase in silenzio mentre osservava Giulia, in piedi con un bicchiere d'acqua in mano bevuto per metà. Non sembrava a disagio, almeno non del tutto – o forse era tutta apparenza, anche se non era mai stata capace di fingere bene.
-Hai intenzione di prendere altri mobili da mettere qui?-.
Giulia si era fermata davanti alla parete ancora vuota del salotto, occupata unicamente da una tv sopra ad un tavolino di vetro. Era un'immagine quasi poetica, vederla stagliarsi contro la parete bianca, unica figura ad occuparla, quasi si trattasse di un disegno dipinto sul muro.
-Per ora non ci penso- le rispose Lorenzo, alzando le spalle – Ho tempo per comprarne altri, ma per ora non mi servirebbero-.
Era stata la risposta che le aveva dato anche in altri momenti mentre le faceva visitare la casa dove si era trasferito solo da qualche settimana, ancora un po' in disordine in alcune zone e spoglia in altre. Giulia gli aveva persino chiesto se gli sarebbe servita una mano per sistemare, ma aveva rifiutato gentilmente per non doverla fare lavorare anche nel weekend. Se la sarebbe cavata da solo, come sempre.
La osservò girarsi verso di lui, un sorriso vagamente divertito – e vagamente tirato- disegnato sulle labbra:
-Sei piuttosto minimalista-.
Lorenzo rise piano, la voce bassa che risuonò in modo gutturale:
-Esserlo ha i suoi lati positivi-.
Fece qualche passo verso di lei, senza però avvicinarsi troppo. Voleva che fosse Giulia ad avvicinarsi, a desiderare la sua presenza accanto a lei, senza imporsi prima del tempo. Era evidente che fosse almeno un po' più a disagio di quanto non lo era stata quando si erano incontrati la prima volta in un bar di Padova: ora lì non erano più in territorio neutrale. Erano a casa sua, tra le sue cose e le sue pareti, in un'area ben definita. Era ben diverso che incontrarsi in pubblico, mischiati tra la gente.
-Sa che sei qui?-.
Non ci fu affatto bisogno di specificare a chi si stesse riferendo. Giulia scrollò le spalle, lo sguardo abbassato.
-Non gli dico mai dove sono di preciso- rispose dopo qualche secondo di silenzio – Sa che sono a Padova, nel caso mi succedesse qualcosa, ma non sa che sono con te-.
"Come c'era da aspettarsi".
Per un attimo Lorenzo si chiese se quel nascondere le cose a Filippo fosse un tentativo di distaccarsene o una specie di dispetto. L'unica certezza che aveva era però che sicuramente Giulia non avesse mai proferito parola dei loro ultimi incontri; andavano avanti da tre settimane, ma anche se non lo aveva mai detto esplicitamente, era sicuro che lei non ne avesse fatto parola con nessuno.
Era altrettanto certo che, se fosse successo, non avrebbe saputo chi tra sua sorella o Filippo stesso lo avrebbero raggiunto prima per fargli un discorsetto.
-Prima o poi glielo dirai?- le chiese ancora, andando a sedersi sul bordo del divano.
-Forse- tergiversò Giulia, rimanendo in piedi di fronte a lui – Ho molte cose a cui pensare, ora come ora-.
-Anche al divorzio?-.
Era stata una domanda a bruciapelo, ma Lorenzo decise di non ritrattare.
Osservò Giulia in silenzio, mentre ne seguiva i movimenti, fino a sedersi accanto a lui sul divano. Aveva ipotizzato che avrebbe tenuto maggior distanza da lui, e invece si era tenuta più vicina, quasi non temesse un loro possibile contatto.
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Walk of Life - Adulthood
General FictionLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...