Piazza dei Signori era gremita di gente a quell'ora di domenica pomeriggio. Nonostante il freddo, però, era una bella giornata soleggiata, ed era piacevole rimanere sotto i raggi del sole a scaldarsi. Giulia era contenta di aver scelto proprio quel tavolino, colpito dal sole: non era abbagliante come nei periodi estivi, ma non era nemmeno così debole come nel pieno dell'inverno, e bastava quel tanto per non farla sentire infreddolita.
-Ecco qui le vostre ordinazioni-.
Giulia si girò appena in tempo per notare la giovane cameriera che si era accostata al tavolo, Lorenzo seduto di fronte a lei ed in uguale attesa di poter avere il suo caffè caldo tra le mani. La cameriera posò le tazzine fumanti sulla superficie liscia del tavolino, prima di allontanarsi con un sorriso di cortesia ai ringraziamenti di entrambi. Giulia non attese oltre prima di tuffarsi sul suo cappuccino: nonostante si stesse bene fuori, almeno in quella giornata, avere qualcosa di caldo da bere era ancora meglio.
-Sembra quasi che non bevessi cappuccino da una vita- la prese in giro Lorenzo, ridendo sommessamente mentre la osservava bere un lungo sorso. Giulia non badò neanche al leggero bruciore che le causò la scottatura alla lingua non appena bevette il liquido caldo.
-In effetti è passato un po' dall'ultima volta- confessò, rimettendo giù la tazzina, costringendosi a non finirlo subito – Non vado spesso fuori per bar. E a casa ho tempo solo per caffè veloci-.
-Immagino che le bambine portino via molto tempo- commentò Lorenzo in risposta, mentre zuccherava il suo caffè macchiato.
"Anche evitare Filippo porta via molto tempo".
Giulia si costrinse a non lasciar andare quelle parole che aveva sulla punta della lingua. Fino a quel momento, da quando si erano incontrati fuori dalla stazione, dove lei era arrivata in treno, la conversazione con Lorenzo era andata bene. Era stato un po' un aggiornarsi su come erano andati gli ultimi tre anni, e Giulia, per la prima volta in un mese, era riuscita davvero a concentrarsi e ad ascoltare ciò che Lorenzo le aveva raccontato. Non si era aspettata potesse succedere proprio con lui, perché l'idea di poterlo rivedere in un frangente simile non le aveva nemmeno sfiorato la mente, e poi perché era consapevole che, fino a qualche mese prima, non avrebbe nemmeno mai accettato di vederlo da sola, all'insaputa di chiunque – anche di Caterina.
Era stata una piacevole sorpresa, tolto solo il fatto che aveva fatto ben attenzione a non fare alcun riferimento a Filippo. Era l'unica libertà che non si era data, ed ora che Lorenzo aveva tirato in ballo le gemelle, si sentì di nuovo in territorio pericoloso.
-Sono impegnative, sì- ammise, dopo essersi presa dei secondi di tempo per bere un altro sorso di cappuccino – Però ti ripagano con moltissimo altro-.
Lo disse sorridendo, riportando alla mente i visi rattristati di Caterina e Beatrice quando era uscita di casa anche quel pomeriggio. Erano ancora piccole, per tantissime cose ancora inconsapevoli di quel che accadeva intorno a loro, ma cominciava a pensare che dovessero essersi accorte che qualcosa era cambiato. Probabilmente, pensò Giulia con una punta di amara ironia, dovevano essere soprese anche dal fatto di passare così tanto tempo da sole con Filippo.
Tempo che avrebbe impiegato volentieri lei con loro, ma non in quel momento. Sentiva di aver bisogno di più spazio per se stessa, per pensare, per cercare di far ordine nella sua mente.
-Ti credo sulla parola-.
Lorenzo rise debolmente, un po' a disagio:
-In realtà io non sono del tutto sicuro di volere figli-.
-No?- fece Giulia sorpresa, anche se non poteva dire di sentirsi realmente stupita – Beh, è una scelta lecita-.
Lorenzo scrollò le spalle:
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Walk of Life - Adulthood
General FictionLa vita a quasi trent'anni è fatta di tante cose: eventi felici ed eventi che ti mandano in crisi, successi ed insuccessi, traguardi personali e lavorativi, vecchi legami che cambiano e nuovi che nascono ... Giulia è convinta di saper navigare il ma...