Capitolo 38 - Sweet night (Pt. 4)

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-Quindi è per questo che mi avresti voluto qui?-.

C'era una punta di sarcasmo nella sua voce, ma Alessio vi colse anche un bisogno di qualche conferma. E quella, almeno, poteva essere in grado di dargliela.

-No, ti avrei voluto qui in qualsiasi caso-.

-Solo che in questo caso rischi di beccarti una bella influenza- Pietro rise appena, più rilassato. Alessio continuò ad accarezzargli i capelli, sorridendogli:

-Vorrà dire che baderemo l'uno all'altro fino a quando non staremo meglio-.

A quelle parole Pietro sembrò soppesare qualcosa. Distolse lo sguardo, ma prima che Alessio potesse chiedergli qualsiasi cosa, si alzò piano, mettendosi a sedere, il viso di fronte al suo. Stavolta non cercò di evitare il contatto con gli occhi azzurri di Alessio, una ruga a solcargli la fronte:

-Avevo voglia di vederti-.

Pietro parlò in poco più di un sussurro, ma la distanza a separarli era così poca che Alessio non faticò ad udirlo.

-E poi mi sentivo in colpa per ieri sera-.

-Non è stata colpa tua. Non è stata colpa di nessuno- Alessio stavolta agì d'impulso, mettendo da parte qualsiasi dubbio e posando una mano sulla guancia accaldata di Pietro – E poi abbiamo un secondo appuntamento in sospeso, no?-.

Pietro sorrise appena:

-Già-.

I loro visi erano a poco più di dieci centimetri di distanza, e gli occhi neri di Pietro non si erano ancora staccati da quelli azzurri di Alessio. Non volevano perdere quel contatto.

-Anche io avevo voglia di stare con te-.

Anche Pietro portò una mano al suo viso, e Alessio si lasciò cullare da quel contatto con i suoi polpastrelli leggermente ruvidi.

-Sono contento che tu sia qui-.

Poterlo dire, dopo che la lontananza da Pietro lo aveva sfibrato e disorientato per mesi, era forse una delle vittorie che più aveva a cuore.

E forse non si stava nemmeno rendendo pienamente conto di come i centimetri che li separavano si stavano riducendo sempre di più, ogni secondo che passava. Non lo stupì, però, l'attimo in cui il suo naso sfiorò quello di Pietro, separati solo da quella piccolissima distanza. Annullarla era tutto quello che avrebbe voluto Alessio in quell'istante, alla ricerca di un contatto di cui ora avevano bisogno.

Si scambiarono un ultimo sguardo, prima che Pietro decidesse una volta per tutte di eliminare quella misera distanza che Alessio stava cominciando a non sopportare più: fu una sensazione che lo sopraffece così tanto che per un attimo si tirò indietro, prima di cadere completamente nell'attrazione delle labbra di Pietro, ricambiando il suo bacio.

Provarono entrambi il gusto delle labbra l'uno dell'altro, in quel contatto che prolungarono ancora per alcuni secondi. Alessio si ritrovò a pensare, in un fugace attimo di razionalità, che era stato un totale idiota e un codardo ad aver avuto paura di quello che era nato tra di loro. Non osava nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto perdere nel precludersi dall'avere Pietro in quel modo.

Quando si staccarono poggiò la fronte a quella di Pietro, respirando a fondo, la sua mano che era andata a stringere quella dell'altro, la testa che gli girava per l'emozione.

-Scusami- sussurrò Alessio, contro la pelle dell'altro.

Avvertì l'incertezza di Pietro, anche se non si allontanò da lui:

-Di cosa, esattamente?-.

Anche Pietro aveva preso ad accarezzandogli dolcemente i capelli, e Alessio avrebbe voluto che non si fermasse mai.

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