Capitolo 24 - This is me (Pt. 1)

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Ma tu chi sei

Che cosa vuoi

E come mai mi pensi

Non sono io

Nemmeno lei

Ma i cieli sono immensi

(Patty Pravo - "Cieli immensi")*


Scrollare le foto nella galleria del suo cellulare non era mai stato così doloroso prima. Ma prima era tutto diverso, e in quel dopo non sembrava esserci spazio per la serenità.

Almeno non per lei.

Giulia tirò su con il naso, le lacrime silenziose che le rigavano il viso ma che non aveva nemmeno tentato di frenare. Sarebbe stato inutile, comunque.

Le foto che le erano passate davanti agli occhi appartenevano ad anni passati. Avrebbe potuto cominciare anche con foto risalenti a dieci anni prima, ma Filippo sarebbe stato ugualmente presente.

Lei con lui.

C'era sempre almeno una foto di lui per ogni mese di ogni anno per gli ultimi undici anni. Era il suo punto fermo, ciò che nel tempo non cambiava mai. Potevano esistere mille variabili, ma Filippo c'era sempre stato – e forse non ci sarebbe stato più, d'ora in avanti.

Si chiese se anche lei aveva foto di Filippo, foto scattate con lui in momenti particolari, o semplici scatti rubati mentre era distratto nel fare qualcos'altro. Un moto di rabbia le squarciò il petto nell'immaginarsi una scena simile, fin troppo simile a qualcosa che aveva vissuto lei in prima persona.

Si era sempre divertita a fotografare Filippo a tradimento, immortalarlo quando lui neanche se ne accorgeva, fermando nel tempo attimi di naturalezza tale che non sarebbe mai stata replicabile con foto programmate, decise a tavolino. Erano quelle a cui era più affezionata, e il solo pensiero che qualcun altro potesse condividere con lei quella sorta di privilegio la faceva sentire senza più fiato nei polmoni.

Si chiese se anche Filippo in quel momento, mentre era steso sul divano letto nel salotto – di quella che prima o poi avrebbe smesso di essere la loro casa-, stava riguardando loro vecchie foto. Una parte di lei sperava che fossero foto di loro – di Giulia e Filippo-, e non foto con Linda. Forse sperava che non ne esistessero proprio, di quel genere.

In cuor suo sapeva che quella speranza c'era, e ci sarebbe sempre stata. Durante il giorno era più semplice soffocarla, ma alla notte diventava vulnerabile, meno attenta. Era più facile ammettere che l'amore che provava per lui poteva cambiare, ma non se ne sarebbe mai andato del tutto.

Nemmeno se non avrebbe mai più scattato foto a Filippo.





Camminò lentamente verso la camera, di ritorno dal bagno, la mente ancora intontita dal sonno e dal sogno che aveva fatto. Più un ricordo che un sogno, si ritrovò a correggersi tra sé e sé Giulia, mentre finalmente raggiungeva la soglia della stanza da letto.

Il sole del mattino illuminava la stanza. Sarebbe stata una bella giornata invernale, quella, ne era sicura: dalla finestra intravedeva un bel cielo terso, senza nuvole, un giorno pieno di luce e forse nemmeno troppo freddo.

Il silenzio regnava ancora nell'appartamento, forse perché le gemelle stavano ancora dormendo. A quel pensiero si ritrovò ad invidiarle profondamente: aveva dormito malissimo quella notte, il sonno agitato e leggero, tant'è che alle sei era già sveglia, e tutti i tentativi di riaddormentarsi erano stati inutili.

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