CAPITOLO 2 - Tancredi

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Brando ed io siamo a cena da nostra madre. Ascanio è partito per le Maldive e ora sta parlando al telefono con lei.

- Tancredi lavora giorno e notte e Brando non fa che studiare e aiutarlo. Iniziano a farmi preoccupare. -

Mio fratello scoppia a ridere, seguito da Vittoria. - Ti assicuro che non hanno cambiato parrocchia, mamma. -

- Ma va, non mi interessa quello. U culu jè u iddi, nun u'me. -

Mi porto una mano sulla faccia, sospirando. Questa conversazione madre-figlio si rivelerà un inferno per me.

- Tancredi potrebbe avere un interesse romantico con qualcuna, comunque. -

IO!? E da quando?

Mia madre salta sulla sedia. - EH?! -

- Non so chi sia, ma c'è. È per questo che lavora anche di notte. -

Sì, certo. Come no.

- Una cameriera? Una tra i maître? La sous chef? Una ragazza delle pulizie? Chi diavolo è, lo voglio sapere! - parla più a me che a lui, ma questo Ascanio non può saperlo.

- Rilassati, non lo so nemmeno io, ti ho detto. - ridacchia. - Ma mi ha detto che è bionda. -

Io gli avrei detto che è bionda? E quando?

L'unica bionda che ho incontrato di recente, esattamente tre giorni fa, è Nives. E con me c'era...

Lancio un'occhiataccia a Brando, che si finge improvvisamente interessato alla bottiglia di Merlot sul tavolo.

Me ne vado in cucina, prima di esplodere. Odio quando iniziano a parlare della mia vita privata. O meglio, ad inventarla.

Mi verso un dito di whisky, perché ne ho davvero bisogno. Da quando papà è morto, non riesco più a dormire e lavoro senza sosta. Se decido di rimanere anche la notte è proprio per questo, non perché c'è una donna nella mia vita. Ascanio e Brando sono carnali, ma io no. Non mi porto a letto una donna per divertimento. Ascanio ora è tornato con Vittoria, dopo dieci anni e so che rimarrà con lei fino alla morte. Brando ha deciso di "godersi la vita". Io ho quasi quarant'anni, di cui dieci letteralmente sprecati con Federica, non mi serve la ragazzina di turno con gli ormoni impazziti. Cerco una donna, qualcuno con cui passare il resto della vita. Non mi vergogno di essere romantico. Preferisco una cena a lume di candela in casa, piuttosto che un ristorante di lusso. Regalo rose rosse e cioccolatini. Mi piace addormentarmi con la donna che amo tra le braccia, magari davanti al caminetto, avvolti solo da una coperta.

Tutte cose che Federica, invece, odiava.

Ristoranti di lusso, gioielli costosi, lenzuola di seta, letti separati. Sì, esatto, letti separati. E l'intimità? Quando capitava, ossia di rado, nella stanza degli ospiti. Ma non c'era amore, né passione o sentimento. Almeno, non da parte sua. Durante i primi due anni di matrimonio, l'ho amata davvero più del solito. Ma la realtà è che ero semplicemente succube di lei. I successivi cinque, sono stati un vero inferno. Non ero più libero di vivere, ero solo un animale in gabbia.

Abbiamo qualcosa in comune, in fondo.

Nives.

Lei e i suoi occhi spaventati non fanno che tormentarmi, unendosi a tutto il resto. Riccardo le faceva del male? Non mi sorprenderebbe, se fosse così. Quell'uomo è un bastardo malato, l'anima gemella perfetta di Federica.

- Tan... -

Butto giù il secondo dito di whiky, alzando una mano verso mia madre. - No. Lascia perdere. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora