- La pressione è un po' bassa. - tolgo lo stetoscopio dalle orecchie, liberando il braccio della cliente. - Fa troppo caldo, signora, è meglio non uscire nelle ore in cui il sole picchia forte. -
- Ma sono venuta a Palermo proprio per il sole. -
- Al tramonto è molto meglio, mi creda. - le consegno una manciata di caramelle alla liquirizia. - Ne mangi qualcuna. Le faranno bene. E bagni polsi e collo con dell'acqua fredda. Non è estremamente bassa, meglio non ricorrere ad altro. -
- Grazie, dottoressa. -
- Mi chiami, se continua a non sentirsi bene, ok? -
- Va bene. La ringrazio ancora. -
Lascio la sua stanza, chiudendomi la porta alle spalle. Provo sempre una certa emozione, quando qualcuno mi chiama "dottoressa". Alla fine, il mio sogno può ancora in parte continuare. Grazie a Tancredi.
- Come sta? - mi chiede, non appena torno alla reception.
- Un piccolo calo di pressione, niente di grave. -
- Che fine hanno fatto le caramelle alla liquirizia? -
- Le ho prese io. Sono utili per il rialzo pressorio. - rimetto il misuratore di pressione al suo posto. - Le ho detto di non uscire nelle ore più calde e mi ha risposto che è venuta a Palermo proprio per il sole. -
Tancredi scoppia a ridere. - Ovviamente. - guarda poi verso il corridoio. - Ah, ciao mamma. -
Mi irrigidisco. Non devo pensare a quello che ha sognato l'altra notte. Non. Ci. Devo. Pensare. - Buongiorno, signora. -
- Buongiorno. - la signora Ferrari si appoggia al bancone. - Come va qui? -
Non oso rispondere. Ci pensa suo figlio. - Tutto bene. Come al solito. -
- Ho saputo che una cliente non si è sentita bene. -
- Sì...Nives ha già risolto, non preoccuparti. -
- Nives. - sposta lo sguardo su di me. - Qual era il problema? -
- Pressione bassa. Niente di grave. -
- Potresti venire a misurarla anche a me? Ho un po' di capogiri. -
Tancredi è già in allerta. - Non ti senti bene? Cos'è successo? -
- Ho solo un po' di capogiri, non è niente. - si avvia verso l'ascensore.
- Che faccio? - bisbiglio.
- Vai, vai. È innocua, anche se non sembra. -
- Pensi abbia davvero dei capogiri? -
- Non lo so... -
- Vado, allora. - recupero di nuovo il misuratore di pressione e la seguo. Mi sta aspettando nell'ascensore privato. Sono un po' intimorita, ma mi comporterò da medico e andrà tutto bene. Spero.
La salita verso l'ultimo piano avviene nel silenzio più assoluto. Inizio a sentirmi ancora di più a disagio, la morsa alla gola e allo stomaco mi fa respirare a malapena.
La signora Ferrari esce per prima e mi tiene la porta aperta, invitandomi ad entrare in casa. Mi aspetto di trovare chissà cosa, ma l'ambiente che vedo è accogliente e...familiare. Sì, familiare è l'aggettivo giusto.
- Siediti. - mi indica il divano. - Caffè? -
Scuoto leggermente la testa. - No, grazie... -
- Lo so che hai capito. - ridacchia, sedendosi accanto a me. - E no, non ho nessun capogiro. -
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HEAL MY PAIN - Tancredi
RomanceLa vita di Tancredi, primogenito Ferrari, si è interrotta a causa di una scelta disastrosa. Ha deciso di dedicarsi solo al lavoro, perché l'amore lo ha già deluso troppo. Eppure, più si cerca di evitare qualcosa e più quel qualcosa piomba nelle nost...