- Ancora non riesco a crederci... -
Mi volto verso Ascanio, seduto con me in soggiorno, mentre Vittoria e Nives stanno chiacchierando in cucina. Brando invece ha portato Sophie a fare un giro (con la mia auto, ovviamente). - A cosa? -
- Che avremo entrambi un figlio nello stesso periodo. Credo sia la cosa più importante che abbiamo mai condiviso. -
- Sei più emozionato di me, o sbaglio? -
- Pensa se sarà maschio anche a te. -
- Ne dubito. - ridacchio.
- Punti alla prima Ferrari donna della famiglia? -
- Assolutamente sì. -
- Devi sempre rubare la scena. - mi dà una leggera spinta, ridendo. - Ma sai che lo penso anch'io? Sei più padre da femmina. -
- Vorresti dire che non sarei capace di gestire un altro maschio Ferrari? Ricordami chi ha cresciuto te e Brando, ti prego. - lo spingo anch'io, alimentando la sua risata. - Ma hai ragione, mi vedo più con una bambina. E spero assomigli completamente a Nives. -
- Se assomiglierà a lei, dovrai tenerla chiusa in casa fino ai trent'anni. -
- La guardi un po' troppo. - ringhio. - Vacci piano. -
- E dai, smettila di fare il geloso. - intreccia le dita sul suo stomaco. - Siamo due fratelli fortunati, Tan. Davvero fortunati. -
Io di più, ma non è il caso di farglielo notare. - Come darti torto... - guardo l'amore della mia vita, anzi, gli amori della mia vita arrivare, seguite da Vittoria.
- Caffè! - Nives avvicina il vassoio prima a mio fratello e poi a me. - Hai notizie da Brando? -
- Fidati di lui, è un ottima guardia del corpo. - la tiro vicino a me. - Hai la nausea? -
- Ho già bevuto la tisana al finocchio, non preoccuparti. - ridacchia. - E comunque, di Brando mi fido ciecamente. È su mia sorella che ho dubbi. -
- Sophie sembra un bel peperino. - Ascanio beve un sorso di caffè, ridendo. - E Brando è già perso, te lo dico. -
- Togli il sembra. Sophie è tremenda. -
- Tu sei molto più razionale. -
- E testarda. - aggiunge Vittoria. - Se non fosse stato per la sua testardaggine, non saremmo qui oggi. - le sorride. - E sono felice che abbia insistito. Ma adesso... - si sfrega le mani. - C'è un gioco che vorrei fare. -
Nives passa una mano sul retro del mio collo, massaggiandolo dolcemente. - Quello di cui mi stavi parlando? -
- Esattamente. - corre in cucina, tornando con un cucchiaio e una forchetta. - Copriti gli occhi e non sbirciare. -
- Va bene. - ridacchia, coprendosi il viso con un cuscino. - Se con te ha funzionato... -
- Ma che gioco è? - bisbiglio, mentre Vittoria prende due sedie dal tavolo da pranzo, appoggia una posata su ognuna e le copre con un cuscino per parte.
- Per capire se è maschio o femmina. Con lei ha detto che ha funzionato. -
- Fatto! - mia cognata viene a liberarla. - Segui il tuo istinto e siediti su una sedia. -
Nives è esitante all'inizio, ma si alza comunque. - Devo sedermi dove voglio, quindi? -
- Dove senti di volerti sedere. -
- Ok... - ci pensa un attimo, prima di sedersi sulla sedia alla mia sinistra. - E adesso? -
- Alzati e togli il cuscino. -
STAI LEGGENDO
HEAL MY PAIN - Tancredi
RomanceLa vita di Tancredi, primogenito Ferrari, si è interrotta a causa di una scelta disastrosa. Ha deciso di dedicarsi solo al lavoro, perché l'amore lo ha già deluso troppo. Eppure, più si cerca di evitare qualcosa e più quel qualcosa piomba nelle nost...