CAPITOLO 12 - Tancredi

110 10 3
                                    

Faccio ancora fatica a credere ai miei occhi, eppure la realtà è proprio questa.

Non c'è niente di meglio, per iniziare la giornata, che guardare Nives mentre dorme beata accanto a me.

La notte appena passata è stata impegnativa, ma anche troppo breve. Avrei voluto impedire che finisse. Non mi stancherei mai di questa donna meravigliosa. Di questo angelo, come l'ha definita Brando. E, da quello che ho saputo, si è addirittura assicurata che Ascanio abbia tutte le comodità e trattamenti necessari, mentre è ancora in ospedale. Il medico che non voleva nemmeno operarlo, passa a trovarlo tutti i giorni e si ferma a chiacchierare con lui, come se fossero due vecchi amici. È incredibile.

Dandole un leggero bacio sulla fronte, lascio a malincuore il letto per andare a preparare la colazione. Sì, esatto, la colazione. Stamattina ne ho voglia. Sarà l'effetto Nives, non ne ho idea. O forse perché non facevo l'amore con una donna da decisamente troppo tempo. Ora potrei capire perché Ascanio e Brando hanno sempre fame.

Infilo in fretta i pantaloni di una tuta che uso per allenarmi, prima di scendere al piano di sotto. Casa mia è estremamente silenziosa a qualsiasi ora della giornata, ma di mattina c'è una pace difficile da descrivere a parole. Il sole entra da tutte le finestre, non si sentono rumori di sottofondo fastidiosi.

- Allora... - inizio a sistemare la frutta fresca in un vassoio, poi recupero delle marmellate, metto a tostare il pane e preparo il caffè. Di solito non ho tutte queste cose, dato che non faccio mai colazione, ma diciamo che ho fatto una scorta proprio per questo momento. Voglio che sia tutto perfetto per Nives.

Dopo aver sistemato tutto su un altro vassoio, decisamente più grande, aggiungo la ciotolina con il burro e mi avvio verso la camera da letto.

Nives si sta stiracchiando e, non appena mi vede, si drizza a sedere. - No! -

- Cosa? - ridacchio. - Ti sorprende, per caso? -

- Potrei averlo sognato... - aspetta che appoggi il tutto sul materasso, prima di mettersi in ginocchio e avvolgermi le braccia al collo. - Buongiorno. -

Lascio scorrere le mani sulla sua schiena, prima di baciarla. Come fa ad essere così bella anche appena sveglia? - Buongiorno a te. -

- Stai finalmente imparando a fare colazione? -

- Diciamo che inizierò oggi. -

- Ah, quindi potrebbe essere merito mio... -

- Lo è eccome. - la bacio di nuovo. - Ma hai due opzioni, adesso: mangiare la colazione vera e propria, o lasciare che io mangi te. -

Nives scoppia a ridere. - Non pensavo fossi così insaziabile. -

- Penso di avertelo dimostrato per tutta la notte. -

- Oh, sì... - si morde il labbro, probabilmente ricordando ogni singolo episodio. - Ma non devi andare in hotel? -

- Ahimè, sì. -

- Non voglio farti arrivare tardi, allora. -

- Stai dimenticando che il capo sono io. - mi siedo, facendola atterrare sulle mie gambe. - Ma non dirlo mai ad Ascanio, perché pensa di esserlo anche lui... -

- Ok. - ridacchia, prendendo una fragola. - Ho parlato con Michele e Tiziana, i miei capi. Volevo dirtelo ieri sera, ma mi è passato di mente. -

Lecito. - Ah, sì? E com'è andata a finire? -

Morde la punta e un piccolo rivolo di succo rossastro le scivola dall'angolo delle labbra. Cerca di pulirselo, ma la mia lingua è molto più veloce. - Così mi distrai, Ferrari... -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora