Quaranta.
Ho ufficialmente quarant'anni.
Fino a cinque anni fa, non sapevo nemmeno se ci sarei arrivato. Sano di mente, intendo. Invece eccomi qui, pieno di problemi, ma con accanto la donna perfetta. Finalmente. E che presto mi regalerà una delle gioie più grandi di tutta la mia vita.
La osservo incantato, mentre si allaccia gli orecchini davanti allo specchio. Indossa un vestito blu, semplice e senza troppi fronzoli, ma che le sta divinamente. È bellissima. E lo è anche con un sacco della spazzatura addosso. Cosa che non le farei mai indossare, ma il senso si comprende.
E oggi anche lei è la festeggiata.
Voglio passare la serata con lei, senza nessuno intorno. Anche se avrei voluto festeggiare questo traguardo importante con tutta la famiglia, compresi i suoi genitori. Solo che, dopo quello che è successo, non credo sia il caso.
- Sono pronta. - si volta verso di me. - Che ne dici? -
- Sei bellissima. - mi alzo dal letto, per rubarle un bacio. - Possiamo andare? -
- Sì. Ma dobbiamo fare una piccola deviazione all'hotel. -
- Perché? -
- Elena mi ha prestato una cosa e devo ridargliela. -
- Non puoi ridargliela domani? -
- Le serve stasera. -
- Oh. Ok, allora passeremo prima in hotel. - la bacio di nuovo. - Ti ho già detto che sei bellissima, stasera? -
- Sì. - ridacchia. - Ma solo stasera? -
- Sei sempre bellissima, vita mia, ma stasera hai una luce diversa. - le accarezzo la pancia. Ancora non si sente nulla. - Quando inizierà a muoversi, secondo te? -
- Manca poco, fidati. - prende il cappotto. - Andiamo? -
Come promesso, mi fermo in hotel per permetterle di lasciare la famosa "cosa" a mia madre. E non ha voluto nemmeno dirmi cosa sia, oltretutto. Ma cosa potrebbe servire a mia madre stasera? Non capisco...
- Non vieni anche tu? -
- Ma faremo tardi... -
- Ma no! - corre ad aprire la portiera al mio lato. - Fidati, siamo in perfetto orario. Dai, vieni almeno a salutare tua madre. -
Ok, non ha torto. Siamo in largo anticipo e, in più, mamma non la prenderebbe bene se non salissi a salutarla. - Va bene. -
Quando la vedo evitare l'ascensore privato, però, mi acciglio. Dove sta andando? La seguo fino alla sala dei ricevimenti, sempre più perplesso.
- Mi ha detto che l'avrei trovata qui. - spiega, quasi leggendomi nel pensiero. - Vuole organizzare una grande festa per quando nascerà il bambino di Ascanio e Vittoria. -
- Ah... -
- Dici che lo farà anche con il nostro? -
- Non ho dubbi. Ma parla al femminile, per favore. -
- Amore, non sappiamo ancora con certezza se sia femmina o no. -
- Lo so io, però. -
Scoppia a ridere, prendendomi per mano. - Siamo ancora d'accordo sul nome? -
- Assolutamente sì. -
- Bene. - appoggia la mano libera sulla maniglia della porta. - Buon compleanno, amore mio. -
Nel momento in cui la apre, non capisco più niente. Vengo invaso da una vera e propria esplosione di coriandoli dorati, palloncini e qualcos'altro, ma non ho idea di cosa sia. E poi, un forte boato: "BUON COMPLEANNO!".
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HEAL MY PAIN - Tancredi
RomanceLa vita di Tancredi, primogenito Ferrari, si è interrotta a causa di una scelta disastrosa. Ha deciso di dedicarsi solo al lavoro, perché l'amore lo ha già deluso troppo. Eppure, più si cerca di evitare qualcosa e più quel qualcosa piomba nelle nost...