CAPITOLO 74 - Tancredi

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Dovrò dirle addio per sempre.

Una parte di lei vivrà nella nostra bambina, ma una parte di me morirà.

Mai avrei pensato di dover vivere tutto questo, un giorno. È un incubo dal quale vorrei solo svegliarmi.

Il medico è dentro da quasi due ore, ormai. Non so cosa stia succedendo. Mi sento impotente. Ho male al cuore, tutta la mia anima si sta lentamente spegnendo con Nives.

Mentre sto per cedere alle lacrime, però, il mio telefono squilla. È Michele. Federica lo aveva drogato, ma adesso sta bene. - Pronto? -

- TAN, FINALMENTE! Dove sei? -

- In ospedale. -

- Accendi una TV! -

- Cosa? -

- Accendi una TV! -

Torno di corsa in camera e accendo il piccolo televisore appeso alla parete. Il primo canale sta mandando in onda un notiziario.

Il CEO Riccardo Costa, Presidente di una prestigiosa multinazionale torinese, è morto in carcere pochi minuti fa, colpito da un infarto improvviso. L'uomo aveva quarantadue anni, risultava legalmente sposato con la Dottoressa Nives Scott e sentimentalmente legato alla sua segretaria, Federica Giuliani. Il signor Costa era accusato di tentato omicidio ai danni di sua moglie, attualmente ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale di Palermo. Della signora Giuliani sono scomparse le tracce, ma la polizia ha già iniziato le ricerche. Seguono aggiornamenti.

Sono costretto a sedermi sul letto, mentre Michele riprende a parlare. - Ha perso, Tan. Riccardo ha perso. -

Ma anch'io ho perso. Non c'è un vin...

- TAN! TAN! - Sophie piomba nella stanza, spaventandomi. - VIENI! SBRIGATI! -

- Cosa... -

- VIENI! - mi prende per mano, trascinandomi fuori. - QUEL BASTARDO È CREPATO, FINALMENTE! -

- Signor Ferrari. - ad aspettarmi c'è il medico. - Venga con me. -

Sento le gambe cedere, ma le costringo a muoversi. Il cuore mi batte forte nel petto, non so cosa aspettarmi.

Ho scelto di salvare Dafne, per mantenere la promessa. Ho implorato mio padre di salvarle entrambe, ma...

- Adesso può toccarla, non c'è più pericolo. - mi indica la porta. - La aspetta un lungo viaggio. -

Quando entro, sto già piangendo. Nives è sempre nella stessa posizione, ma non più collegata ai macchinari. È stato tolto anche il tubo che le permetteva di respirare.

- Perché... - singhiozzo. - Dio, perché... - mi accascio sopra di lei, disperato. - Non è giusto...non è giusto... -

Non posso vivere senza Nives. Avrò Dafne, ma ho bisogno anche di lei. Soprattutto di lei.

- Ti ho lasciata da sola...ti ho abbandonata...non sono arrivato in tempo... -

Per l'ennesima volta, sento una mano sulla spalla. Ora, però, sale verso i miei capelli, fermandosi alla tempia. Vorrei dire a mio padre che ormai è inutile cercare di consolarmi. Nives se ne è andata. Spero solo sia con lui, adesso.

La mano si muove ancora, accarezzandomi i capelli. Ma è una mano...reale. Sento il suo calore. Non può essere la suggestione.

Sollevo di colpo la testa, incrociando un paio di iridi verde smeraldo. Sono costretto a sbattere più volte le palpebre, per accertarmi di essere davvero nel mondo reale. - N...Nives... -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora