CAPITOLO 13 - Tancredi

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Nives è silenziosa da quando siamo arrivati. Ha nascosto bene le emozioni, quando i suoi genitori sono tornati in camera, senza nemmeno salutarla. L'unica cosa che sua madre le ha detto è stata un secco "che ci fai qui?". Potrei azzardare uno scenario. Temo che Riccardo li abbia manipolati contro di lei. E non mi sorprenderebbe affatto.

- Ehi. - appoggio la mano sulla sua, in un momento in cui siamo solo noi due. - Guardami. -

- Scusa se...non ho parlato molto. -

- Hai tutte le ragioni del mondo per non averlo fatto. -

- La situazione è un po' complicata. -

- Lo capisco. - la lascio andare, quando Brando torna dalla pausa pranzo.

- Allora, come va? - sorride a Nives. - Sei più bella quando sorridi, lo sai? -

E riesce nel suo intento. Le sue labbra si distendono appena. - Mi dispiace per come ti ha trattato mia madre. -

- Nah, ci sono abituato. -

- No, Brando. È stata veramente scortese. -

- Acqua passata, non preoccuparti. - sventola una mano per sminuire la cosa. Ma so che lo fa solo per rassicurarla. - Allora, com'è stare alla reception? -

- Interessante. -

- Aspetta di avere a che fare con gli indecisi del pranzo. - mima la cornetta del telefono. - Sono vegana, è sicuro che nel latte d'avena non ci sia latte animale? Posso avere la pasta con le vongole senza vongole? Un arancino, per favore. -

Nives scoppia a ridere. - L'ultima è una specie di bestemmia. -

- Brava. - si stiracchia, sbadigliando. - Andate in pausa, resterò io qui. -

- Ne sei sicuro? - gli chiedo.

- Sì, sì. Ora che so chi sono quei due rompiscatole, sarà tutto più facile. -

- Brando! - mi rivolgo a Nives. - Scusa. -

- Non importa. - ridacchia appena. - Non ha torto, comunque. Soprattutto per mia madre. -

- Tuo padre è molto più calmo. - aggiunge Brando. - Le diceva di calmarsi e che non serviva alzare la voce. -

- Sì, mio padre odia le scenate. Se una cosa non va bene, lo fa notare con calma, senza troppi teatrini. -

- Sei come lui, allora. -

Proprio quello che pensavo. Nives non ha nulla di sua madre, a quanto pare.

Ma, ripeto, potrebbe essere tutta una manipolazione di Riccardo.

Perché dal modo in cui ha trattato sua figlia, non mi sembra tanto normale. Nives è preoccupata per loro, a causa della minaccia di quel fallito. Ma lei sembra quasi odiarla. L'ha guardata con disprezzo, quasi con disgusto. Suo padre no, invece, era più che altro sorpreso di vederla.

- Vogliamo andarcene. - la signora Scott piomba come una furia dal corridoio. Non degna Nives nemmeno di uno sguardo, concentrandosi direttamente su di me. - Ecco la chiave. - butta la tessera sul bancone.

- Mamma, pos... -

- No, Nives. - alza una mano, bloccandola subito. - No. -

- Non hai mai voluto ascoltarmi... -

- Sei una delusione, Nives. Hai idea di quanti soldi abbia speso tuo padre, per farti studiare medicina? -

Quindi non sanno che Riccardo non le permetteva di lavorare.

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora