CAPITOLO 42 - Tancredi

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Nives è tornata piuttosto allegra dallo shopping. Non aveva molte buste, credo abbia comprato solo il vestito per stasera, con scarpe e probabilmente una borsa. Dalle transazioni che ho visto, ha preso articoli dal prezzo MOLTO al di sotto di quanto mi aspettassi da una sessione di spese folli con mia madre. Sapevo che sarebbe finita così, anche se le avevo detto di non preoccuparsi. Ma capisco il suo disagio, in fondo. Non le è mai stato permesso tutto quello che con me può fare liberamente. Le è sempre stato rinfacciato anche un respiro di troppo.

- Amore? -

Quasi cado dal bracciolo del divano. Mi piazzo ai piedi delle scale, guardando in alto, verso Nives. - Sì? -

- Potresti darmi una mano con la zip, per favore? -

Come rifiutare una tale proposta?

Corro di sopra, ansioso di vederla nel suo vestito nuovo. Non ha voluto darmi nemmeno un indizio. Ha solo detto che è stata mia madre a sceglierlo. E la cosa mi eccita e spaventa al tempo stesso. Mamma ha gusto, ma spesso è un po' troppo...appariscente. Come Ascanio, per intenderci.

Non appena la raggiungo in camera, le mie gambe si arrestano da sole. Ogni singola parte del mio corpo smette momentaneamente di funzionare. Non so cosa sia successo, ma quello che vedo è...il paradiso. Sì, è proprio il paradiso.

Nives indossa un vestito rosso bordeaux, lungo, credo di seta a giudicare dalla lucentezza della stoffa. Ha la schiena scoperta per metà e il davanti è obliquo, con una sola spallina, arricciato all'altezza del seno. Ha anche uno spacco laterale, ma non volgare. È sensuale, elegante, con quel pizzico di audacia che di solito regala solo e soltanto a me.

- Non ti piace, vero? - si volta improvvisamente verso di me. - Non volevo prenderlo, perché mi sembrava trop... -

- No. - la interrompo, riacquistando pieno controllo delle mie funzionalità. - Mi fa...impazzire... - mi avvicino a lei, per guardarla più da vicino. - Sei...dio, sei splendida... -

- Ne sei sicuro? -

- Più che sicuro. - le tiro su la zip dietro la schiena, soffermandomi a baciarle il collo. - Il rosso ti sta una meraviglia. -

- Grazie. - si appoggia a me. - Questo era il più sobrio, comunque. -

Scoppio a ridere. - Conoscendo mia madre, posso immaginare. -

- Alcuni abiti erano tremendi, davvero. Non so come possano definirli alla moda. - si lascia andare a una piccola risatina. - Tua madre ha anche discusso con una ragazza che stava provando questo vestito. -

- Davvero? -

- Le ha detto che la faceva sembrare il teletubbies rosso. -

Rido di cuore. - Perché non mi sorprende? - le bacio di nuovo il collo. - Hai qualcosa da mettere sulle spalle, comunque? -

- Sì. - indica una specie di scialle piegato sul letto. - Elena ha fatto in modo che avessi ogni tipo di accessorio possibile e immaginabile. -

- Spero non sia stata troppo assillante. -

- No, anzi. Stavo rinunciando a comprare tutto, perché non volevo spendere i tuoi soldi in vestiti. Lei invece mi ha fatto riflettere su quello che mi avevi detto in ufficio. -

- Santa mamma. - le porto una ciocca bionda dietro l'orecchio. - Ma c'è un problema. -

- Quale? -

- Ti guarderanno tutti. Sei troppo bella, stasera. -

- L'importante è che io guardi solo te. - mi sistema il colletto della camicia. - E, comunque, stai benissimo anche tu. -

- Mai quanto te. - le rubo un bacio. - Andiamo? -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora