CAPITOLO 45 - Nives

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Mi piace questa normalità. È domenica sera e siamo appena tornati a casa, dopo aver passato la giornata intera in hotel. A nessuno dei due va di cucinare, perciò stiamo aspettando le pizze stesi comodamente sul divano.

- Sei stanca? -

- Non troppo. - appoggio la testa sul suo petto, inspirandone il profumo. - E tu? -

- Dipende. -

- Da cosa? - ridacchio.

- Da tante cose. - ride anche lui. - No, in realtà sono stanco, ma non esageratamente. -

- Non è stata una giornata particolarmente pesante. -

- Sì, è vero. Con il freddo, le persone diventano più calme. -

Improvvisamente, sentiamo suonare il campanello di casa. Tancredi ha lasciato il cancelletto aperto, in modo che il fattorino potesse entrare.

- Vado io. - si alza, prendendo i soldi dal suo portafogli. Ma, quando apre, tutto il mondo intorno a me inizia a girare ad una velocità vertiginosa.

Non è possibile quello che vedo.

Non è proprio possibile.

Forse mi sono addormentata e questo è solo un incubo. Adesso mi sveglierò. Sì, sto per svegliarmi. Vero? Mi sto svegliando. Forza, Nives, svegliati.

Ma non mi sveglio.

- Pizza? Davvero? - la risata sadica di Riccardo riempie il silenzio tombale del soggiorno. - Ferrari, ti ricordavo più ricco di così. - lancia i cartoni a terra, facendomi sussultare. - Ciao, mio piccolo fiocco di neve. -

Dietro di lui, compare Federica, che scoppia a ridere non appena mi vede. - Lo sapevo che ti saresti abbassato a questo livello, Tancredi. Eravate destinati a trovarvi, davvero. La feccia attira sempre altra feccia, no? -

C'è anche una terza persona, però. Una che non mi aspettavo di vedere insieme a loro. - Sophie... -

- Nives... - scoppia in singhiozzi, prima di correre verso di me. Ma Riccardo è più veloce di lei e la afferra per i capelli. - Lasciami! -

- Tu non vai da nessuna parte. -

- Lasciala andare. - il ringhio di Tancredi mi fa venire i brividi.

- Lasciami stare! - mia sorella si dimena, cercando di liberarsi. - Mi fai male! -

- SILENZIO! -

- TI HO DETTO DI LASCIARLA ANDARE! - Tancredi gli afferra il polso, liberando finalmente i capelli di Sophie, che riesce a correre da me.

La stringo tra le braccia, accarezzandole la guancia che, solo ora, mi rendo conto essere livida. Uno schiaffo? Un pugno? - Che cosa ti ha fatto... -

- Si è presentato al dormitorio. La polizia era venuta a spiegarmi cosa volevate fare. Ero così felice, Nives. Ma poi è arrivato lui... -

- Ti ha picchiata? -

- Sì. È entrato quando tutti erano via, per una festa a cui io non ho ovviamente potuto partecipare. Ho cercato di ribellarmi, ma è più forte di me. Mi ha presa a schiaffi, quel figlio di troia... -

Ecco la mia sorellina. Mi sembrava strano non lo avesse ancora insultato.

- FUORI DA CASA MIA! -

- Stai buono, Ferrari. - Riccardo si addentra per il soggiorno, mentre Federica chiude la porta alle sue spalle. - Oh, ma che bel quadretto. Le due sorelle Scott finalmente riunite. -

Sophie gli lancia un cuscino. - FOTTITI! -

- Sophie... - cerco di calmarla, perché conosco fin troppo bene l'ira di questo...pazzo. Perché è pazzo, maledizione.

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora