CAPITOLO 55 - Tancredi

74 9 2
                                    

- Potrebbe essere un po' freddo... - la ginecologa fa cadere del gel azzurrino sulla pancia scoperta di Nives. Sappiamo che le analisi sono perfette, i valori sono tutti giusti e la gravidanza è ufficialmente giunta alla sesta settimana. - Scusa... -

- Non importa. - risponde lei. - Si può sopportare. -

- Ottimo. - prende una specie di...come potrei chiamarlo...rullo? Telecomando con un rullo? Non lo so, comunque quell'aggeggio che si usa nelle ecografie. - Vediamo un po' dove si nasconde... -

- Eccolo. - Nives lo indica nel monitor. - Lì c'è il cuore. - allunga un braccio per mostrarmelo. È...davvero piccolo.

- Sei esperta, Nives? - ridacchia la dottoressa, schiacciando dei pulsanti.

- Sono un medico anch'io. -

- Ah! - si ferma di colpo. - Che specializzazione? -

- Neurochirurgia. -

- Mio marito è un neurochirurgo. Dove lavori? -

Si schiarisce la voce, mentre i suoi occhi si intristiscono. - Sono solo un medico generico, adesso. Ho avuto un incidente...che mi impedisce di operare, quindi... -

- Oh, mi dispiace... -

- Cose che succedono. - abbozza un sorriso. - Ma ora mi parli del nostro bambino, pensiamo alle cose belle. -

- Assolutamente. - ricomincia a premere tasti. - Minacci piccole contrazioni, noti lievi sanguinamenti o perdite? -

- No. A parte la nausea e dei capogiri, non ho nulla. -

- Molto bene. Saprai quanto me che le prime dodici settimane sono sempre le più rischiose, ma per ora è tutto a posto. Le misure sono perfette, il fagiolino è nella norma. - si rivolge a me. - Papà, sei pronto per sentire il suo cuoricino? -

- Più che mai. - sorrido, prendendo la mano di Nives. - Si può già sentire? -

- Assolutamente sì. - preme un ultimo pulsante. Uno strano suono riempie il silenzio dello studio. Prima sembra qualcosa di contorto, quasi irreale, ma poi...

Pum-pum-pum-pum-pum...

- Anche il battito è perfetto. Nives, tieni tu la sonda. Vi lascio un momento di privacy. -

- Grazie. - lei la prende subito, tenendola premuta sul punto preciso.

Non appena siamo da soli, mi lascio completamente andare. Le lacrime iniziano a scorrere da sole, senza che me ne renda davvero conto.

Mia figlia, perché sono certo sia femmina, è ancora piccolissima e ha davvero le sembianze di un fagiolo, ma il suo cuore è la melodia più bella che abbia mai ascoltato in tutta la mia vita. - Ciao, amore mio... - bisbiglio.

- Mi farai piangere, così. - Nives si asciuga una lacrima. - Ancora non riesco a crederci... -

- Posso registrare il battito? -

- Certo. -

Tiro subito fuori il cellulare e lo avvicino al monitor, per immortalare questo suono meraviglioso. - Non credo di poter essere più felice di così. -

- Nemmeno io. - ridacchia. - Vedi quel punto lì? - me lo indica con il dito.

- Sì... -

- Dovrebbe essere la testa. -

- Ma è davvero così piccola, adesso? -

- Sì. -

- E pensare che crescerà dentro di te... - le bacio la parte della pancia non cosparsa di gel. - C'è una vita in un'altra vita. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora