CAPITOLO 41 - Nives

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Questa settimana è stata infernale. Il viavai di clienti in hotel sembrava non finire mai. Tutte le singole stanze presenti sono occupate, suite comprese. Nonostante l'autunno sia ormai arrivato, a Palermo fa ancora molto caldo e le persone, anche straniere, sono tutte corse qui per godersi il sole e il mare.

Come dargli torto, d'altronde.

Mentre controllo il display, che pare essere finalmente libero da qualsiasi richiesta, mi lascio andare sullo sgabello. Luca è a casa malato e Ascanio verrà a sostituirmi solo dopo le tre del pomeriggio. Tancredi è nel suo ufficio, perché aveva delle pratiche da compilare e chiamate da fare per l'hotel in Thailandia. Brando, invece, è tornato a Zurigo perché la data della laurea è stata anticipata e ne sta approfittando per studiare la tesi e preparare una presentazione.

Quindi eccomi qui, da sola dietro la reception, a pregare che non ci siano intoppi. Ho visitato anche qualche persona, che ha preso un'insolazione oppure ha mangiato qualcosa al di fuori dell'hotel che non avrebbe dovuto mangiare. Tipico dei turisti, purtroppo.

- Sì, aspetta... - Tancredi fa capolino dall'ufficio. - Chiudi la reception. -

- Ma non posso... -

- Passa il display sul mio computer e raggiungimi. -

- Va bene. - faccio quello che ha detto e mi precipito dentro, chiudendo la porta alle mie spalle. - Che succede? -

Attiva il vivavoce sul suo cellulare. - Può sentirti. -

- Ma chi è? -

- Ciao, bambina mia! -

Sgrano gli occhi. - Papà!? -

- E chi altro? Come stai? -

- Io... - mi siedo sulla poltroncina. - Sto bene. Più che bene. E tu? -

- Benissimo. Tancredi mi ha raccontato di tua madre e non so davvero cosa le sia preso. Non mi sono mai sentito male. Scusa se non ho chiamato prima, ma Riccardo era qui in Scozia. -

Mi acciglio. - Cos'è venuto a fare? -

- Ha portato Sophie per la pausa estiva. -

- Ed è lì adesso? Sophie, intendo. -

- No, l'ha riaccompagnata a Londra ieri sera, prima di tornarsene a Torino. - sembra esitare per un momento. - Mmh...come si dice...she looked upset. -

- Turbata? Ma perché? -

- Ha mangiato a malapena e stava sempre in silenzio. Tu lo sai quasi meglio di me che Sophie è una radiolina come vostra madre. -

- Sì, è strano che si sia comportata così. Ma non mi sorprende, dato che Riccardo ha preso il controllo della sua vita. -

- Vorrei poterla aiutare... -

- Sei con un cellulare usa e getta, papà? - guardo Tancredi, per avere un consenso. Mi fa cenno di sì con la testa.

- Sì, sì, come mi aveva detto Tancredi. -

- Bene. Allora sappi che un suo amico avvocato ci sta aiutando a trasferirla qui a Palermo. -

- My God! Davvero? -

- Sì. Non permetterò a Riccardo di rovinarle la vita. -

- Hai sempre fatto di tutto per Sophie. Ha dormito nella tua vecchia stanza, sai? E ieri sera, prima di andare via, ha preso una vostra foto. -

La mia sorellina...quanto mi manca. - La avrò presto qui, è questo che mi rassicura. Ma parliamo di cose allegre. Tancredi ti ha dato la notizia? -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora