CAPITOLO 18 - Tancredi

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Vittoria è stata rapita da un certo Pedro. Un mafioso. Cubano.

Ascanio è a pezzi. Brando ancora di più. E io...Dio, io sono nel panico più totale. Non riesco a smettere di pensare a Nives. Le ho dato la giornata libera, non appena ho saputo. Non deve uscire di casa per nessuna ragione al mondo. So che non le succederebbe niente, perché non sanno chi sia, ma ho bisogno che rimanga lì finché non sarò da lei. O lei da me.

- Riunione tra fratelli? - raggiungo Ascanio e Brando nella cabina armadio, sedendomi accanto al nanerottolo per abbracciarlo. - Brando, la troveranno, non piangere. -

- Le hanno fatto male... - singhiozza. - Ho sentito quello che diceva Vittorio...la faranno prostituire...le faranno ancora del male...dove l'avranno portata? -

- A Cuba. - risponde Ascanio. - Almeno, così credono James e Paige. -

- Vittoria è stata folle ad andare da lei. - ringhio. È davvero una testona, quella ragazza. - Ma come le è venuto in mente?! -

- Paige ha in mano tutti gli affari di Laura e, di conseguenza, tutti i suoi alleati. Era una donna potente, a Capri. Molto più potente di Alberto, qui a Palermo. -

- Non poteva chiedere aiuto proprio a lui? -

Per una volta, diamine, la mafia poteva essere utile!

- Penso non volesse far scoppiare una guerra tra i De Luca e i cubani. La conosco da tutta la vita, so che ha pensato ai bambini e ha deciso di fare di testa sua. -

- Ma così l'hanno rapita... -

- Vittoria si farebbe uccidere, pur di evitare che qualcuno venga ferito a causa sua. - vedo gli occhi di mio fratello riempirsi di lacrime. Vederlo così fa male. Io impazzirei, se succedesse a Nives, nonostante non stia con lei da praticamente tutta la vita. - Me lo aveva detto... -

- Cosa? -

Appoggia la testa contro uno degli armadi. - Che non avrebbe permesso che qualcuno morisse o venisse ferito ancora per lei, dopo l'incidente. - non si trattiene più. E va bene così, ha bisogno di sfogarsi. - Ha addirittura salvato Paige dai proiettili che le hanno attaccate. -

- Pensi che Paige ci aiuterà a trovarla? -

- Non lo so... -

- La mafia ha i codici d'onore, però. Lei è in debito con Vittoria, adesso e deve ripagarlo, altrimenti avrà tutti contro, no? -

- Così dovrebbe essere. - abbassa lo sguardo sulla sua gamba ferita. - Mi sento impotente...vorrei prendere il primo volo per Cuba e correre da lei, a salvarla. Ma non posso nemmeno correre. -

- La fortuna di avere amici mafiosi, no? - appoggio una mano sulla gamba intera. - E, guarda caso, Vittoria è imparentata con loro. -

- Già... -

- Ehi. - gli sollevo il mento, come quando era bambino e insisteva con i mostri sotto al letto. - Capisco quello che provi, anche se non posso sentirlo completamente. - e invece sì. Sento tutto. E non vedo l'ora di tornare da Nives, perché solo così sarei certo che sia al sicuro. - Ma lo vedo dai tuoi occhi, Ascanio. Lo so che ti senti perso senza di lei. Svuotato. Senza più un'anima. Ma Vittoria ha bisogno della tua forza. Se ti arrendi, lei lo sentirà. Devi alzarti e fare quello che va fatto. Un passo dopo l'altro. -

Perché è quello che farei io.

- Dimmi che non era una battuta... - borbotta, strappando una risata sia a Brando che a me.

- Sì, era pessima, mi dispiace. -

- Non... - viene interrotto da un messaggio. Da qui, noto che è un video. Di Vittoria. Ha la tempia ferita, il labbro spaccato, lo zigomo viola. Ha i polsi e le caviglie bloccati dalle fascette. Sembra essere in un baule, o qualcosa del genere.

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora