CAPITOLO 40 - Tancredi

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Entrare in camera, prima di Nives, per andare a dormire non è mai stato troppo entusiasmante (a parte quando ero davvero stanco morto). Ora che c'è lei, invece, ogni sera è come aprire le porte del paradiso e raggiungere la beatitudine. La trovo mentre è ancora avvolta dall'asciugamano, con la pelle umida dalla doccia. Ha un piede poggiato sul letto e si sta spalmando una crema sulla gamba. Già da qui, il profumo è meraviglioso.

- Hai qualcosa da dire? - ridacchia.

- No. - mi avvicino a lei, quasi come un felino pronto ad attaccare la sua preda. - Credo di aver perso le parole... -

- Addirittura. -

- Già... - sciolgo l'asciugamano, lasciandola nuda, con addosso solo la collana. - Oh, che sbadato... -

- Certo. - si morde il labbro. - Ovviamente, il tuo gesto non era intenzionale. -

- No, sono davvero maldestro... -

Scoppia a ridere, mentre mi sfila la maglietta, passando le mani profumate di crema sul mio petto. Amo da impazzire questa donna, non mi stancherò mai di dirlo. È perfetta. Ed è rimasta perfetta, nonostante tutto quello che le è successo. La proteggerò fino all'ultimo dei miei giorni e continuerò a farlo anche dopo. Se esiste davvero un'altra vita, so che la ritroverò anche lì.

- A cosa stai pensando? - sussurra.

- A quanto ti amo. - la butto sul letto, piombando sopra di lei. Bacio ogni millimetro del suo corpo, soffermandomi sulle piccole cicatrici non ben visibili ad occhio nudo. Non appena raggiungo l'interno coscia, la sento fremere sotto di me. Sorrido, prima di far scorrere la lingua sulla sua intimità umida di desiderio per me. È estremamente sensibile, so che durerà poco sotto il mio assalto. Ma amo sentirla gemere. Amo vederla perdere il controllo. Amo farla stare bene.

Nives mi passa una mano tra i capelli, sollevando appena le gambe. Questo mi dà ancora più accesso e ne approfitto per aiutarmi con le dita.

I suoi gemiti mi fanno impazzire, è così sensuale e...dio, bellissima. È davvero la cosa più bella che mi sia mai capitata. In tutti i sensi.

Lecco tutto il suo sapore, prima di scivolare sopra di lei. Mi spoglio in un lampo, pronto a farla mia anche stanotte. Ci alterniamo carezze e baci, prima di passare al sodo. Nives prende la mia erezione, massaggiandola lentamente ma con decisione, prima di dirigerla verso la sua intimità. Nel momento in cui scivolo dentro di lei, ogni cosa secondaria, come sempre, scompare. Esistiamo solo noi due.

- Ti amo... - sussurra.

- Anch'io, amore mio. - le afferro una gamba, per entrare più a fondo. - Non sono mai stato così bene, ma questo già lo sai... - aumento la velocità delle spinte, strappandole un grido.

- Non fermarti... - geme. - Non fermarti... -

- Mai. - le sollevo l'altra gamba sulla mia spalla. - Mai, amore mio... -

Inarca la schiena, scossa dal piacere. Sento il suo calore avvolgere la mia erezione, mentre anch'io mi lascio completamente andare.

Crollo sopra di lei, a corto di fiato. Ogni volta, ho la sensazione che sia sempre più forte.

- Dovrò farmi un'altra doccia, adesso... - ridacchia. - Sei tremendo... -

- Profumi ancora. - le bacio il collo, prima di alzarmi. - Ma sappi che non ti darò la possibilità di lasciare questo letto. -

- No? - si tallona sui gomiti. - Cos'hai intenzione di farmi? -

- Tutto quel... - vengo interrotto dal citofono. - Oh, ma non è possibile... - borbotto. - Chi diavolo è? -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora