CAPITOLO 30 - Tancredi

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- Allora, è possibile, ma ho bisogno di ancora un po' di tempo. - Michele lascia andare un lungo sospiro. - Riccardo Costa ha talpe ovunque, Tan. Letteralmente ovunque. -

- Che vuoi dire? -

- Non rivolgetevi nemmeno alla polizia, se dovesse succedere qualcosa. Ha corrotto tutti, persino alcuni politici. Usa i soldi per comprarseli. -

- Niente di sorprendente. -

- Sophie non dovrà nemmeno uscire di casa, una volta lì. Capisci? -

- Non posso segregarla, Michele. -

- Allora lasciala dov'è, per ora. -

- Non posso fare nemmeno questo. -

- Quindi sii paziente e dammi ancora un po' di tempo. -

- Non capisci. Riccardo aveva le chiavi di casa mia e le ha date alla sua ex suocera. Non serve ricordati quello che ha detto. -

- No, ma quella sarà una prova essenziale da inserire agli atti. - sospira di nuovo. - Lascia fare a me, Tan. -

- Va bene. - borbotto. - Tienimi aggiornato. -

- Sarà fatto. -

- Dì a Giulio di tornare a Palermo. E di venire direttamente a casa mia, non in hotel. -

- A proposito. - lo sento ridacchiare. - Ha detto che non ricordava Nives così agguerrita. -

Sorrido. La mia forza della natura. - Non le avevo detto niente, è normale che l'abbia presa male. -

- Lo farò tornare a Palermo, non ti preoccupare. Sarà felice di rivederla. -

Piano con questo tipo di minacce. Se prova anche solo a sfiorarla, gli spezzo le ossa. E lo dico sul serio. - Sì, va bene. Ciao. - riaggancio, infilando il cellulare in tasca.

Raggiungo Nives al bancone, trovandola al telefono con una delle stanze. - Sì, certo. Va bene, signora. Si figuri. A dopo. - chiude la conversazione, ridacchiando. - La signora Mandelli ti manda i suoi saluti. -

- Ah! - mi porto una mano sul cuore. - Sai, riscuoto molto successo tra le over settanta. -

- Solo tra le over settanta? -

- Le ottantenni anche, sì. -

Soffoca una risata. - Ottimo. -

- Ma io ho occhi solo per una trentasettenne. -

- Non ricordarmi la mia età, grazie. -

- Sono più vecchio io. -

- Di po... - scatta improvvisamente sull'attenti, allontanandosi da me. - Salve, signora. -

- Nives, giusto? - mia madre sorride. - Nives Scott. -

- Sì... -

- Mi sembra di aver già sentito il tuo nome. -

- Ci siamo incontrate per sbaglio nel... -

- Sei la moglie di Riccardo Costa. -

Ci congeliamo entrambi sul posto. Io forse più di lei. Il tono che ha usato non è stato gentile. Tutt'altro. Sembrava un rimprovero.

- Scusa, Nives, ma non metterai mio figlio nei guai. -

- Mamma... - fisso gli occhi nei suoi. - Smettila. -

- No, Tancredi. Qualunque cosa ci sia tra voi, è ora di finirla qui. Non accetterò mai Nives in casa mia. Porterà altri problemi. -

- Non osare. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora