CAPITOLO 59 - Nives

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Non pensavo che per i Ferrari il cenone della Vigilia fosse un evento così importante. Ma mi sbagliavo, a quanto pare. Tancredi ha chiuso la reception, per permettere a Luca di festeggiare con la sua famiglia, trasferendo ogni possibile chiamata sul suo cellulare. Stessa cosa per il resto dei dipendenti. Brando si è offerto di rimanere, trascinando in ballo anche Sophie, nel caso in cui dovessero esserci delle richieste nella notte. Sono ancora cane e gatto, bisticciano dalla mattina alla sera, ma noto qualcosa di diverso nei loro occhi. Temo solo che le cose non vadano come sperano. O meglio, come spera mia sorella. Non si riprende facilmente dalle delusioni amorose. Ma non è detto che andrà così. Devo smetterla di essere così pessimista.

- Oh, ma guarda! - Elena mi tocca la pancia, non appena mi tolgo il cappotto. Sono alla nona settimana e inizia finalmente ad intravedersi qualcosina. Ho indossato un vestito rosso aderente in quel punto, che ha fatto impazzire di gioia Tancredi. Mi vede tutti i giorni, la maggior parte delle volte anche nuda, ma evidentemente questo abito ha qualcosa in più. - Devi mangiare di più, Nives. -

- Mangio un sacco, ma vomito ancora molto. -

- Allora è femmina. -

- Gliel'ho detto! - ridacchia Vittoria. - Ha preso per due volte la forchetta, oltretutto. E abbiamo fatto il gioco delle erre. Le è uscito pari, conferma che sia femmina. A me è uscito dispari ed è davvero maschio. -

- Ah, se fosse femmina impazzirei! -

- Non vale, però. A me toccherà un Ascanio junior. -

- Ehi! - Ascanio le lancia un cuscino. - Che c'è di male, scusa?! -

- Che sarà come te! -

- Menomale! -

- Lo hai detto davvero? - Tancredi si incolla alla mia schiena, toccando anche lui la pancia. - Se dovesse davvero uscire come te, hai idea dei capelli bianchi che vedrà comparire Vittoria sulla sua testa? -

- Saranno gli stessi capelli bianchi che avrai tu, se sarà femmina! -

- Ok, va bene. - Elena ferma il battibecco, ridacchiando. - Che ne dite di un bell'antipasto? Ho tutto preparato in cucina. -

- Posso aiutarti? - le chiedo.

- Assolutamente no. -

- Ma... -

- Mettiti seduta. - la bacia sulla guancia, facendo lo stesso con Vittoria. - State buone sul divano, ok? -

- Vieni. - Tancredi mi trascina sulle sue gambe, accanto a Sophie. - Tutto bene, tu? -

- Sì. - il sorriso della mia sorellina è sincero. Non abbiamo mai passato un Natale così, è la prima volta anche per lei. - Mi piace tua madre, è simpatica. Siete simili. -

Lui scoppia a ridere. - Purtroppo ti sbagli. Io ho il carattere di papà. - indica Ascanio e Brando. - Quei due sono come lei. -

- Davvero? -

- Davvero. -

- Tieni, Farfallina. - Brando prende un bicchiere di Spritz dal tavolo e glielo porge. - Spritz italiano. Butta giù. -

- Cos'è lo Spritz? -

- Non lo sai? -

- No... - lo annusa. - Perché è arancione? -

- Non ne hai mai bevuto uno? -

- Se non so cosa sia, secondo te ne ho mai bevuto uno? Sicuro di avere una laurea? A volte sei proprio stupido. -

- Sophie! - le do un colpetto sulla spalla. - Stai buona. Lo Spritz è un mix di soda, prosecco e bitter. Puoi berlo, non c'è niente di strano. -

Ne assaggia un sorso. - Bleah, è amaro. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora