CAPITOLO 76 - Tancredi

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Le settimane sono trascorse in fretta e oggi Nives è finalmente tornata a casa. Si è rimessa completamente, la nostra Dafne sta benissimo e tra poco più di un mese sarà qui con noi. Continuo a dire che mi sembra di trovarmi in un sogno, ma sono dannatamente felice che si tratti della realtà.

- Caspita, quanto è cresciuto... - Nives tiene Zeno in braccio, accarezzandogli la guancia paffuta. - Ciao, Zeno. -

Il piccolo, nel sonno, le fa un sorrisino.

- La crescita del suo fisico corrisponde anche alla crescita della sua cacca. - borbotta mio fratello. - E indovina a chi toccano i pannolini? -

- Quanto sei lamentoso. - ridacchia Vittoria. - Quando siamo in giro, ti vanti del fatto che sia uguale a te e poi ti spaventa un pannolino. -

- Pieno di cacca. -

- Ok, va bene. - intervengo, ridendo. - Perché non parliamo di cose meno disgustose? -

- Non cambierai i pannolini di tua figlia? -

- Sì, ma a quelli pieni di cacca preferisco non pensarci. - mi siedo accanto a Nives, prendendo il piedino di Zeno. - Al prossimo cambio fai la pipì in faccia a tuo padre, mi raccomando. -

In risposta, però, ottengo uno strano rumore proveniente dal pannolino. Ascanio scoppia a ridere come una iena, tenendosi lo stomaco. - Così si fa! - viene a prenderlo, ma trascina anche me in piedi. - Ora te ne occupi tu! -

- Ma è tuo figlio! -

- Un buon modo per iniziare a fare pratica. -

- Non sono tanto d'accordo. -

- Io sì. - Nives mi fa l'occhiolino. - Vai a fare pratica, papà. -

Seguo mio fratello in camera, borbottando. Ok, lo ammetto, i pannolini pieni di cacca spaventano anche me.

Ascanio appoggia Zeno su un asciugamano steso sul letto e si fa da parte. - Tutto tuo. -

- E va bene. - bofonchio, iniziando a sfilargli i pantaloncini. - Che sarà mai. -

Ultime parole famose. Il body è sporco di cacca. - Ma è uscita... -

- Cose che capitano. -

L'odore non è dei migliori, accidenti. Va bene, è cacca, ma...cavolo, quanto puzza.

Cerco di aprire i bottoni senza imbrattarmi le dita e la cosa si rivela più complicata del previsto. Zeno agita le gambette, rendendola ancora più difficile.

- Fermo. - gli tengo le caviglie con una mano. - Dovevi farlo con tuo padre, non con lo zio. -

- Smettila di lamentarti. -

- Zitto. - tiro su i lembi del body, ma non riesco a trattenere un conato.

- Non vomitare. -

- Si propriu 'n minchione. - afferro una salvietta profumata e la annuso come se ne dipendesse la mia vita. E va decisamente meglio così. - Zeno, preparati, perché lo zio sta per ripulirti. -

Ho guardato talmente tanti video su internet, che ricordo ogni singolo passaggio. Mi tocca spogliarlo del tutto, perché la sua cacca è letteralmente ad espansione, ma riesco a pulirlo per bene, a mettergli il pannolino nel modo giusto e a rivestirlo con abiti puliti.

- Voilà! - lo prendo in braccio. - Ora sei profumato. -

- Ok, mi hai battuto anche stavolta. - borbotta Ascanio. - Sei sempre un passo avanti. -

- Sono solo più intelligente di te. -

Sto per tornare di sotto, quando mi ferma. - Aspetta. -

- Cosa c'è? -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora