La cena con Elena mi sta facendo bene. Non penso più a mia madre, a Riccardo, al piano per incastralo, a niente di niente. Mi sto godendo la serata, come credo di aver fatto pochissime volte nella mia vita.
- Stai molto meglio. - Tancredi mi bacia la guancia, mentre sua madre è in cucina. - O è solo una mia impressione? -
- No, stasera mi sento bene. Non sto pensando a nulla. -
- Ottimo. - ridacchia. - Ma forse posso darti qualcosa a cui pensare. -
- Che cosa? -
Si avvicina al mio orecchio, per sussurrare. - A quello che ti farò quando torneremo a casa. -
Rabbrividisco. Non c'è una notte con lui che non sia memorabile. - Sii più specifico, signor Ferrari. -
- Polpette pronte! - Elena torna proprio nel momento sbagliato.
Tancredi scoppia a ridere. - Salvata dalle polpette. -
- Nives, ti piacciono le melanzane? -
- Certo. - mi alzo per aiutarla. - Sono di melanzane, queste? -
- Sì. - ne mette ben tre nel mio piatto. - Sono facili da preparare, ci riuscirebbe anche Brando. -
- A far saltare in aria tutta la casa, sì. - Tancredi le passa il suo. - A proposito, mi ha detto che tornerà tra un paio di giorni. -
- Lo metterai subito a lavorare? -
- In realtà, vorrei fargli progettare l'ultimo piano dell'hotel in Thailandia. È bravo con le suite, penso possa fare un bel lavoro. E conosce bene il feng shui, oltretutto. -
Torno a sedermi accanto a lui. - Pensavo mancassero solo gli ultimi ritocchi. -
- A quello finto. L'hotel vero non è ancora terminato, manca proprio l'ultimo piano. -
- Ancora non riesco a credere che ci fossero due strutture uguali. - Elena beve un sorso di vino. - Aveva pensato a tutto, anche al peggio. -
- L'alleanza con De Luca non è stata geniale, però. -
- Tan, lo so che la mafia non ti piace, ma è grazie a loro se Ascanio è uscito da quella situazione con Paige. -
- Lo so, ma non mi piacciono comunque. Più sono lontani, più sono felice. -
Non nego di essere d'accordo con lui. Ho visto James De Luca e anche sua moglie, Arabella. Sembrano persone gentili e "normali" all'apparenza, ma sapere cosa siano davvero...beh, mi inquieta non poco.
La conversazione, comunque, cambia subito rotta. Elena è molto più interessata alla nostra coppia, che al resto. - Come va la convivenza? -
- Molto bene. - Tancredi appoggia una mano sulla mia coscia. - Vero, amore mio? -
- Verissimo. - ridacchio. - Il giardino è sicuramente il più felice di avermi lì. -
- Poveri fiori. - Elena ride con me. - Gli piacciono, ma dimentica troppo spesso di annaffiarli. -
- Lavoravo troppo, non avevo tempo per i fiori. - borbotta lui, mangiando le sue polpette. - E, comunque, se erano lì da anni significa che in qualche modo sono riuscito a tenerli in vita. -
- Ma sai, dubito sia davvero solo il giardino ad amare la tua presenza in casa, Nives. -
- Dici? - guardo il mio fidanzato. - Chi sarebbe l'altro? -
- E chi lo sa... -
Tancredi mi fa l'occhiolino, mentre la sua mano torna ad accarezzarmi la coscia. Stavolta con più decisione. - Non so di cosa stiate parlando. C'è qualcun altro, a parte me? -
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HEAL MY PAIN - Tancredi
RomanceLa vita di Tancredi, primogenito Ferrari, si è interrotta a causa di una scelta disastrosa. Ha deciso di dedicarsi solo al lavoro, perché l'amore lo ha già deluso troppo. Eppure, più si cerca di evitare qualcosa e più quel qualcosa piomba nelle nost...