CAPITOLO 69 - Tancredi

69 5 2
                                    

Il silenzio che regna in casa mia è inquietante. Nives è seduta sulla poltrona, pallida come un fantasma. Michele non fa che fissare il sacchetto trasparente ed io...io ci vedo rosso dalla rabbia.

- Ci ha presi in giro. - ringhio. - Quel piccolo bastardo, ci ha fregati. -

- Ma allora... - il mio amico guarda il CD che ha nell'altra mano. - Cosa c'è qui sopra? -

- Non ci resta che scoprirlo. - lo infilo subito nel lettore collegato alla TV. Chiamatemi vecchio stampo, non sono un fan di Netflix. Sono cresciuto nell'era delle cassette. - Siete pronti? -

Nives fa un respiro profondo, portandosi una mano alla pancia. Dafne si agita sempre, quando è ansiosa. - Sì, vai. - dice alla fine.

Michele schiaccia play.

Inizialmente, lo schermo rimane completamente nero. Sto per andare a controllare di aver inserito bene il CD, quando compare la faccia di Riccardo.

- Quando guarderete questo video, sicuramente avrete già ricevuto il mio regalo. - il suo sorriso malvagio farebbe rabbrividire persino i De Luca. - Ferrari. Piccolo, stupido, infame, Tancredi Ferrari. -

- Ti sei appena descritto... - borbotto.

- Dodici anni fa, mi hai portato via Federica. Stavamo per farcela, ma tu hai accelerato i preparativi per il matrimonio di proposito. Avremmo lasciato Torino, puntavamo a trasferirci a Dubai. - scoppia di nuovo a ridere. - A proposito, pensavi davvero che la storia dei contratti fosse vera? E che Giulio potesse davvero spifferare una cosa del genere? Ah, povero illuso... -

- Sta bluffando. - Michele mette il video in pausa. - Ho la certezza assoluta di quei contratti. Ve lo giuro. -

- Ti credo, Michele. - lo rassicuro. - Non fai mai le cose a metà, lo so. -

Schiaccia ancora una volta play.

- Potresti consegnare il sacchetto ad Emanuele Pistorio, per favore? Suo figlio è stato nel tuo hotel, giusto? Peccato abbia avuto quell'overdose, che disonore per suo padre. -

Nives ha un sussulto. - Mio dio, c'entrava lui... -

- So che è stata Nives a soccorrerlo. Non pensavo fosse davvero capace di fare il medico. - si tocca i polsi. - Dopo essersi spezzata i polsi, poi. -

Digrigno così forte i denti, da sentire male a tutta la faccia. Quel figlio di puttana me la pagherà. Dio, se me la pagherà.

- Ti è piaciuta la recita di Giulia, fiocco di neve? È stata brava a crederti? Le hai persino detto che le permetterai di fare la nonna. -

- NO, CAZZO! - batto i pugni sul tavolinetto da caffè. - CAZZO! -

- Calmati. - Michele mette di nuovo in pausa. - Calmati, Tan. -

- COME FACCIO A CALMARMI?! HA SPIFFERATO PROPRIO QUELLO CHE DOVEVA MANTENERE SEGRETO! -

- Ti avevo detto di non fidarti di lei... - la voce di Nives è a malapena udibile.

- Avrei dovuto darti retta... -

Fa spallucce. - Credo che ormai sia troppo tardi. -

La voce di Riccardo torna improvvisamente a fracassarmi i timpani.

- Lo hai incastrato, alla fine. Ti sei fatta mettere incinta, perché altrimenti si sarebbe stancato anche lui di te. - ride di nuovo. - Non capisci che alla fine ti abbandoneranno tutti, Nives? I sassolini nelle scarpe sono fastidiosi, vanno tolti di mezzo se si vuole camminare bene. Ferrari ha solo trovato una bella donna, perché questo non posso negarlo. Federica è sensuale, una femme fatale, ma tu...tu sei diversa, fiocco di neve. Sei bella così, senza trucco e senza nemmeno sforzarti. Ma sei così ingenua, così...stupida. Ti accontenti del primo che ti offre un po' di amore. Dello stesso uomo che ha lasciato la moglie a Torino, per tornare dalla mamma a Palermo. L'uomo che lascerà anche te, Nives. Si stancherà delle tue lagne, delle tue moine, delle tue manie di protagonismo, delle tue... -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora