CAPITOLO 4 - Nives

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Sono passati più o meno dieci giorni. Non ho più visto Tancredi e nemmeno Brando. Mi è capitato spesso di passare a piedi davanti l'hotel, ma alla reception c'era sempre un uomo che non conosco.

Oggi è il mio giorno libero da lavoro e, per respirare un po' d'aria fresca, ho deciso di uscire a fare una passeggiata poco prima dell'alba. Palermo è una città bellissima e piena di arte. Adoro i monumenti, la storia che ha dietro, l'influenza araba nelle sue costruzioni. Sono felice di averla scelta per disintossicarmi da Torino. Ne avevo davvero bisogno.

Mi fermo poco prima di raggiungere uno dei porti, dove alcuni pescherecci stanno attraccando. I gabbiani svolazzano sopra la mia testa, creando delle spirali invisibili nell'immensità del cielo rosato.

- Bon jornu, bìedda signurina! -

Scoppio a ridere, facendo un cenno con la mano al pescatore simpatico. - Buongiorno! -

- S'avissi incontrare 'na sirena, vulissa chi fussi comu te! -

Ho capito solo "incontrare" e "sirena". Il resto è un po' confuso. Ma suppongo fosse un complimento, perciò lo ringrazio, prima di riprendere la mia passeggiata. Non so esattamente dove andare, ma non molto lontano da qui c'è un panificio in cui troverò sicuramente delle deliziose "brioches con il tuppo". Sono delle semplici brioches lievitate, con una pallina d'impasto al di sopra, più piccola. Una sorta di cappellino con il pon-pon dal gusto divino. Di solito, sono anche farcite con del gelato, ma io adoro inzupparle nel cappuccino. Un piccolo peccato di gola a cui non rinuncerò mai.

- Buongiorno, principessa! -

Mi volto di scatto, riconoscendo la voce. È Matteo, il pizzaiolo del "Mangia che è buono", il locale in cui lavoro. - Ciao, Matteo! -

- Dove vai a quest'ora? -

- Potrei farti la stessa domanda, sai? -

- Aiuto mio padre al mercato del pesce, stamattina. Ora tocca a te. -

- Io vado a ingozzarmi di brioches col tuppo. -

- Ottimo modo per iniziare la giornata. -

- Ne vuoi una anche tu? -

- Passo, grazie. - saltella all'indietro. - Devo andare. Ci vediamo domani? -

- Certo. -

- Buona colazione, principessa. -

Lo guardo andare via, sorridendo. È davvero simpatico, mette allegria a chiunque. Un vero vulcano.

Ma ora basta cincischiare, ho fame.

- Ciao, Nives. - la signora dietro al bancone, Antonina, mi accoglie con la brioche già pronta. - Tutta tua, ti stava aspettando. -

- Uh, grazie. - la mordo quando è ancora calda. - Che buona... -

- Cappuccino? -

- Come sempre. -

Inizia a prepararmelo, ridacchiando. - Quand'è che ti vedrò arrivare accompagnata? -

- Probabilmente mai. -

- Impossibile. - appoggia la tazza fumante e piena di schiuma davanti a me. - Sei troppo bella e buona per rimanere sola. -

Se solo sapessi.

Non faccio colazione.

- Ninuzza? -

- Dimmi. -

Esito, fissando il cappuccino ancora intatto. - Potresti incartarmi una brioche? -

- Solo se mi dici per chi è. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora