CAPITOLO 51 - Tancredi

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Quando la luce del sole invade la stanza, i miei occhi si aprono a fatica. È raro che io dorma fino a tardi, a meno che non sia davvero stanco. Oggi è domenica, sono di riposo. Brando e Ascanio si occuperanno della reception, scambiandosi poi con Luca.

- Buongiorno, am... - tocco il lenzuolo, non trovando Nives accanto a me. Sollevo di colpo le palpebre, sorpreso. Non è tardi, sono a malapena le otto del mattino. - Nives? -

Nessuna risposta.

Forse è di sotto a preparare la colazione? È sempre piuttosto mattiniera, in fondo. Ma non sento rumori.

Salto giù dal letto, filando dritto verso il bagno. Ed è lì che la trovo. - Ehi... - corro da lei, quando la vedo aggrappata al lavandino. - Che succede? -

- Non mi sento tanto bene... - chiude brevemente gli occhi, gemendo. - Credo di essermi ammalata... -

Ammalata? - Che cos'hai? -

- Penso sia un virus intestinale. Ho già vomitato due volte, mi sento uno straccio... -

Perché la voce nella mia testa mi suggerisce anche un'altra cosa? - Sei sicura che... -

- Ho ancora l'impianto. - mi interrompe. - Ma è un virus, credo di averlo preso dal bambino che ho visitato un paio di giorni fa. -

- Come posso aiutarti? -

- Mi abbracci? -

- E lo chiedi anche? - la stringo tra le braccia, baciandole la testa. - Ce la fai a venire con me di sotto? -

- Sì... -

La porto giù, sollevandola per aiutarla a scendere le scale. Sophie è ancora beatamente nel mondo dei sogni, non si sveglierà prima di mezzogiorno. - Cosa posso prepararti? -

- Non ho molta fame... -

- Devi prendere le medicine, dottoressa, non puoi rimanere a digiuno. -

- Da quando ci siamo invertiti i ruoli? -

- Da adesso. - ridacchio, versando l'acqua nel bollitore. - Il rimedio di mia madre dovrebbe funzionare. -

- Sarebbe? -

- Tè caldo con limone. Il sapore non è il massimo, ma con me e i miei fratelli funzionava. -

- Mmh. -

- E dovrai mangiare almeno un biscotto. -

- Va bene. - ne prende uno dal vasetto di vetro. - Ma solo uno, non penso di poter mettere altro nello stomaco. -

- Chiederò a mia madre di venire qui. Non saprei cosa cucinare a pranzo, per il virus intestinale. Lei è più esperta di queste cose. -

- Del semplice riso in bianco andrà bene, non disturbare Elena per una sciocchezza. -

Eppure... - Come vuoi. - verso l'acqua ormai bollente nella sua tazza, con già la bustina di tè sistemata. Aspetto che si unisca il tutto, prima di spremerci dentro uno spicchio di limone. - Ecco qui. Lo vuoi con un po' di zucchero? -

- No, va bene così. Grazie. - ne assaggia prima un sorso. - Mmh... - la sua espressione disgustata dice tutto. - Oh, no... -

- Devi vomitare di nuovo? -

- Devo resistere. - ne beve ancora un po'. - Non farà effetto subito, in fondo. - preme la fronte contro il bancone. - Odio i virus intestinali... -

- Se non passa andrai da un medico. -

- Davvero? - ridacchia.

- Hai capito cosa intendo. - le accarezzo la schiena. - Non mi piace vederti così. Sono preoccupato... -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora