CAPITOLO 46 - Tancredi

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Sono solo un sassolino nella scarpa.

Ecco come Riccardo Costa, un fallito montato di testa, ha ridotto una donna. La donna che ha sposato e che avrebbe dovuto amare alla follia. La donna che avrebbe potuto essere la madre dei suoi figli.

Le è bastato rivederlo, per tornare a sentirsi il nulla più cosmico. Si è addirittura presa di nuovo uno schiaffo da lui, per proteggere sua sorella.

Ero pronto a saltargli al collo, ma ho capito che Nives voleva provare ad affrontarlo e sono rimasto in disparte. Ma non mi è andato giù. Riccardo me la pagherà cara, quando sarà il momento.

Mi toglierò io quel sassolino dalla scarpa.

È mattina presto, non è ancora sorto il sole. Nives non ha chiuso occhio per tutta la notte, l'ho sentita rigirarsi continuamente nel letto. Alla fine, però, la stanchezza ha avuto la meglio e circa un'ora fa è riuscita a prendere sonno.

Sarai tu ad andare via, alla fine.

Ha paura che io scappi davanti alle sue debolezze, o che ne approfitti. Perché ha vissuto per anni con un "uomo" che non faceva altro che distruggerla ogni giorno di più.

Dal canto mio, non mi ha toccato più di tanto rivedere Federica. Forse perché sono guarito. Ho ricevuto il sostegno che invece Nives non ha mai avuto.

Non sono la donna forte che pensi.

E invece è estremamente forte, anche se non se ne rende conto.

- Oh, scusa... -

Sollevo lo sguardo dalla mia tazza di tè, non appena sento la voce di Sophie. - No, resta. Hai bisogno di qualcosa? -

- Non ho più sonno. Cosa bevi? -

- Tè. Ce ne è ancora, se vuoi. - gliene verso una tazza. - Tieni. -

- Grazie. - si siede su uno degli sgabelli, rimanendo in silenzio per qualche istante. Ma vedo che sente il bisogno di chiedermi qualcosa. - Tancredi? -

- Dimmi. -

- Tu...insomma, sai cosa... -

- Cosa ha dovuto subire Nives a Torino? - la interrompo. - Sì, lo so. -

- Ero ancora una bambina, quando è arrivato Riccardo. Nives lo amava, all'inizio. E lui si è fatto amare da tutti. Ero molto legata a lui, sembrava...normale. Capisci cosa voglio dire? -

- Federica era mia moglie. Anch'io la amavo, all'inizio. Non avrei insistito per sposarla, altrimenti. Quindi sì, capisco cosa vuoi dire. -

- Un giorno, l'ho visto darle uno schiaffo. Avrò avuto undici anni. Ricordo di aver chiesto spiegazioni a Nives sul perché lo avesse fatto. Ma lei rispose soltanto che non avrei dovuto dire niente a mamma e papà. -

- Forse perché Riccardo li finanziava già. -

- Sì. Papà aveva da poco avuto l'infarto e lui si era offerto di aiutarci economicamente. Ora so che Nives mi aveva detto di tenere la bocca chiusa proprio per questo. Lei lavorava in un maneggio, all'epoca. Poi veniva a prendermi a scuola, mi aiutava con i compiti, si assicurava che avessi tutto. Mi ha fatto lei da madre. - vedo i suoi occhi diventare lucidi. - Ma chi ha fatto da madre a lei? -

Nessuno. Vostra madre non la voleva neanche.

- Sai perché voglio studiare medicina, Tancredi? -

Scuoto la testa. - Non proprio. -

- Per diventare ciò che Nives non potrà più essere. L'ho sempre vista leggere libri sulla medicina, affascinarsi ogni giorno di più a quel mondo complesso e a tratti strano. E mi sono appassionata con lei. Ma Riccardo sta rovinando tutto. -

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora