CAPITOLO 60 - Tancredi

108 9 3
                                    

Finire l'anno con Nives è qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Non puntavo a trovare la donna della mia vita, in questi mesi, né a diventare padre. Ma è successo tutto all'improvviso, in un tempo breve che all'apparenza sembra molto più lungo di quello che è. E rifarei tutto da capo, senza esitazione, per altre infinite volte.

- Questo? - mamma indica un anello nella vetrina. Siamo in gioielleria, perché voglio chiedere a Nives di sposarmi. È folle, lo so, ma stiamo per avere una bambina insieme, chi se ne importa? Non siamo due ragazzini. Anche se siamo ancora sposati con i nostri rispettivi ex, ma sarà presto solo un brutto ricordo. - È molto fine, come lei. -

- Sì, ma non mi piace. - non metto in dubbio che sia bello, ma ho altro in mente. - Non voglio solo diamanti. -

- E cosa vorresti? -

- Nives ha gli occhi verdi e sono la prima cosa che ho notato, quando ci siamo incontrati. Mi ricordavano una foresta piena di vita, nonostante la tristezza. Ora quella tristezza è svanita, lasciando il posto solo alla vita. -

- Dio, quanto mi ricordi tuo padre... - si aggrappa al mio braccio. - Sono fiera dell'uomo che sei diventato, Tancredi. Davvero. -

- Mamma, sono emotivo anch'io da quando Nives è incinta, quindi vedi di non farmi piangere. -

Scoppia a ridere. - Il mio bambino. -

- Posso aiutarvi, signori? - un uomo sulla sessantina, dal volto chiaramente esperto, si avvicina a noi. Credo sia il proprietario. - Ah, Elena! -

- Ciao, Ernesto. - mia madre mi guarda, pronta a spiegare. - Tuo padre comprava qui i gioielli. -

- Oh! - gli tendo la mano. - Tancredi. -

- Ti ricordo bambino. - la stringe con decisione. - Come ti posso aiutare? -

- Vorrei un anello di fidanzamento. Possibilmente, con uno smeraldo. -

- Mmh, vediamo un po'... - inizia ad aprire una vetrina dietro l'altra, tirando fuori una marea di anelli. - Che fascia di prezzo? -

- Nessuna fascia di prezzo. -

- Mi sembra di sentire Manfredi. - ridacchia. - Vieni, te li mostro tutti. - aggira il grande bancone, posando gli anelli su dei supporti appositi. Ammetto che sono uno più bello dell'altro e ho già l'imbarazzo della scelta. Ecco perché ho portato mia madre. - Vi lascio un po' di tempo per decidere. -

Li osservo tutti, uno per uno, immaginandoli all'anulare di Nives. Ha le dita lunghe e sottili, perfette per un anello di una certa portata. Allo stesso tempo, però, so che non le piacciono le cose troppo appariscenti.

- Io scarterei quelli a goccia. -

Annuisco. - Sì, anch'io. Non mi piace come forma. - li isolo appena, stando attento a non farli cadere. - Questo è troppo grande. - ne scarto uno con due fasce di diamanti, più lo smeraldo centrale. È davvero enorme, non fa per lei. - Questi sono troppo piccoli. - li allontano. - Questo è un possibile candidato. - lo tiro verso di me. È in oro bianco, con uno smeraldo ovale al centro, circondato da un filo sottile di diamanti.

- Concordo. - mia madre lo sistema sul suo dito, dandomi un'idea di come potrebbe essere indossato. - So di non avere le mani lisce di Nives, ma prova a immaginare. -

- Hai le mani perfette, mamma. - ne prendo un altro. Smeraldo rettangolare al centro, piccoli diamanti, oro rosa. - Metti anche questo. -

Ma non mi convincono molto. Non hanno quello che cerco.

Poi, i miei occhi cadono dritti su uno in particolare.

Lo prendo tra le dita, ammirandolo sotto le luci quasi accecanti della gioielleria. È perfetto. È questo. È in oro giallo, con lo smeraldo al centro e i piccoli diamanti, ma la parte della fascia è divisa in tre parti: le due laterali sottili, molto semplici, con i diamanti incastonati, mentre quella centrale è divisa in...beh, non saprei definire la forma, diciamo a forma di piccoli occhi, con altri diamanti incastonati.

HEAL MY PAIN - TancrediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora