Fissai il monitor con gli occhi sbarrati: non ero sicuro di aver sentito bene.
– Che hai detto, scusa? – le chiesi con un sussurro.
Lei si sistemò la coda di cavallo prima di parlare. – Ho detto che tra qualche giorno torno in Italia e ci riman-go per... vediamo un po'... un anno. –
Saltai sulla sedia: non poteva essere vero. Un anno? – Audrey, se questo è uno scherzo non è divertente. –
Lei incrociò le braccia sotto il seno. – Non è uno scherzo. Certo, se tu non mi vuoi tra i piedi posso capirlo. Magari andrò a vivere in qualche altra città per un anno... –
– No! – urlai. – Insomma, per me non c'è problema. La vita è la tua e puoi fare ciò che ti pare. Me lo hai detto tu, no? –
Lei sorrise e io continuai a parlare, passandomi una mano tra i capelli. Mi alzai per prendere una birra e as-similare l'informazione, poi tornai al mio posto. – Un anno... Come farai con la scuola? –
– Mia madre ha contatti un po' ovunque, come ben sai. – mi spiegò. – Ha detto che si era già informata su una cosa del genere, visto che anche Evelyn, qualche anno fa, voleva andare a studiare all'estero. Così posso fare l'ultimo anno in Italia e ottenere un diploma internazionale. –
La fissai. – Quindi per tua madre va bene che te ne vai un anno a studiare dall'altra parte del mondo? –
– Vedi, il fatto è che ho discusso a lungo con mia madre di questa cosa. Non volevo lasciarla da sola, dato che Evelyn vive a New York e Demetria sta studiando in Irlanda, ma lei era felicissima che anche io volessi girare il mondo e studiare un'altra lingua. È stata lei a propormi questa cosa. –
Deglutii e passai in rassegna tutto ciò che mi aveva appena detto: sarebbe tornata in Italia, sarebbe rimasta qui per un anno intero e sarebbe andata a scuola vicino casa, quindi comunque nei paraggi.
Desiderai ardentemente per un secondo di non essere tornato insieme ad Alice, ma poi mi convinsi del fatto che noi due eravamo fatti per stare insieme e, anche se Audrey fosse tornata, non sarebbe cambiato nulla. Almeno finché la situazione non fosse cambiata in qualche modo.
– Sei ancora lì? – Mi chiese Audrey, rompendo il silenzio che era calato tra di noi.
Annuii e sorrisi, bevendo un sorso dalla lattina. – Quindi starai con tuo padre? Insomma, so che tra te, lui e Lucia non corre non sangue... –
Lei scosse la testa. – No, infatti non starò con loro. Ho affittato un appartamento nella zona di Primavalle. La conosci? –
– Certo! La sorella di Raf abita lì. – le spiegai. – Se vuoi posso chiedere a qualche ragazza che andava a scuola con me se può ospitarti nel suo appartamento, così non starai da sola. Insomma, potete condividere le spese per l'affitto... So per certo che non sarà un problema: ho un certo... fascino che spinge le donne a fare ciò che voglio. –
Audrey alzò un sopracciglio. – Immagino... Ti ringrazio, ma non sarò sola: Tay... ti ricordi del mio migliore amico?... verrà con me. Lui ha già finito la scuola, ma starà con me un po' come supporto morale e un po' perché adora l'Italia e vuole imparare qualche aspetto entusiasmante della vostra cultura. –
Socchiusi gli occhi. – Tay... il tizio della collana. Deve essere strano per te condividere la stanza con lui. In-tendo... perché è un ragazzo, penso. E poi dovrete pagare molto per affittare una casa con due stanze. –
– Oh, no, le stanze non sono molto grandi. – mi rispose con un sorriso. – Comunque non è un problema per noi: abbiamo dormito insieme molte volte e sarà davvero eccitante passare le notti in bianco con lui. –
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Just friends
Teen FictionAudrey è una ragazza con un passato difficile: da piccola è stata abbandonata da suo padre e dal suo migliore amico, situazione che l'ha costretta a costruire intorno a sé un muro di sfiducia e incertezza e che pian piano l'ha spinta nel baratro del...