Quando il telefono squillo', dovetti aspettare un attimo per asciugarmi le lacrime e riuscire a calmarmi: quel film mi faceva sempre piangere, anche se sapevo perfettamente cosa sarebbe successo alla fine.
- Pronto? - risposi, con gli occhi ancora un po' appannati.
- Hey, tutto bene? - non appena sentii la voce preoccupata di Marshall mi alzai dal divano e iniziai a passeggiare su e giu'.
- Tutto bene. - risposi io, tirando su con il naso.
- Non raccontarmi cazzate. - ribette' lui senza mezzi termini. - Se quel cretino di Gregori ti ha fatto piangere lo vado a prendere a calci in culo appena... -
- No! Francesco non mi ha fatto niente! - cercai di trannenere una risata, contenta in qualche modo del fatto che Marshall non avesse esitato neanche un momento a proteggermi.
- Grazie. - dissi io, sorridendo.
- Per cosa? - chiese lui con tono confuso.
- Per cercare sempre di proteggermi. Le circostanze saranno anche cambiate, ma tu, sotto sotto, sei rimasto lo stesso ragazzo protettivo di una volta. -
Ci fu un momento di silenzio in cui pensai che fosse caduta la linea, ma poi lo sentii schiarirsi la voce. - Beh, io... ovvio che... insomma... -
Scoppiai a ridere, sapendo con certezza che in quel momento si stava passando una mano tra i capelli per la frustrazione.
- Ti serviva qualcosa? - chiese alla fine, cercando di trattenere una risata.
- Oh, si'. Volevo chiederti se domani ti andava di passare del tempo con Filippo e me. Per Filippo, ovvio. -
Alzai un sopracciglio. - Ovvio... Uhm, okay. Perche' no? -
- Perfetto! - dal suo tono sembrava stesse sorridendo. - Allora ti passo a prendere domani verso le sei e andiamo a giocare a bowling. Che ne pensi? -
Non riuscii a declinare l'invito: adoravo giocare a bowling, anche se non ero poi tanto brava. - Mi piace come idea! -
- Bene. A domani! -
- A domani. -
Chiusi la telefonata e trovai Tay a fissarmi con le braccia incrociate, poggiato contro lo stipite della porta.
Roteai gli occhi. - Che c'e' adesso? -
Lui sorrise malignamente. - Lo sai che stavi ridendo da sola, vero? -
Aprii e richiusi la bocca. - No, non e' vero. -
Lui si avvicino'. - Edith, lo so che non dovrei impicciarmi dei tuoi problemi, ma da migliore amico patentato e' mio dovere prendermi cura di te. -
Mi bloccai sul posto: odiavo quando Tay si appellava al suo grado di migliore amico in quel modo. L'ultima volta che era successo mi aveva costretto a numerare tutte le sue riviste per data.
Ma in quel momento sembrava ancora piu' serio del solito. - So che e' difficile e che il fatto che adesso tutto sta cambiando puo' confonderti, ma prima di buttarti a capofitto in una relazione dovresti fermarti a chiedere a te stessa cos'e' che vuoi realmente. -
Fissai il pavimento, sapendo perfettamente dove Tay voleva arrivare con quel discorso. Era vero: stavo giocando con i sentimenti di non uno, ma ben tre ragazzi, tutti cosi' diversi eppure cosi' uguali.
Deglutii. - Hai ragione. Sai, queste settimane ho pensato molto a cosa provo per Francesco. Insomma, e' un ragazzo in gamba, simpatico, divertente... ma penso che non sia il ragazzo adatto a me. -
Lui sorrise. - Bene, perche' pensato che avrei dovuto passare il resto della mia vita ad ascoltare i suoi discorsi adulatori per la sua macchina. -
Scoppiai a ridere. - Pensi che la sposera'? -
- Penso che abbia gia' organizzato il matrimonio e che stia tentando di convincere i parenti di lei a lasciarli sposare. -
Iniziai a ridere cosi' forte che alla fine mi fece male la pancia. Riuscii a riprendermi solo quando sentii squillare il telefono.
Guardai Tay non appena il nome di Gabriele apparse sullo schermo. Lui sventolo' le mani nella mia direzione per incitarmi a rispondere.
Alzai gli al cielo e risposi alla chiamata, mettendolo in vivavoce. - Pronto? -
- Hey, bellissima. - mi saluto' lui, facendomi sorridere. - Come stai? -
- Tutto bene, grazie. E tu? -
- Molto meglio adesso che ho sentito la tua voce. - rispose lui.
Tay, senza emettere un solo suono, si posiziono' vicino alla porta, dandomi le spalle, e si porto' le braccia dietro la schiena, facendo finta di abbracciarsi da solo. Poi inizio' ad amoreggiare con l'aria.
Gli tirai un cuscino, sussurrandogli di smetterla.
- Tutto a posto? - chiese Gabriele.
Tolsi il vivavoce e Tay mi tiro' indietro il cuscino. - Si', tutto a posto. Allora, che mi dici? -
- Io... stavo pensando di invitarti fuori per una volta. - inizio' lui. Sentii una punta di imbarazzo nella sua voce che mi fece colorare le guance. - Che ne pensi? -
Sorrisi. - Sarebbe fantastico. -
- Bene. - emise un sospiro. - Avevo paura che non volessi vedermi piu' dopo cio' che e' successo tra noi. -
- E perche' mai? - chiesi io.
- Beh, perche'... non lo so, avevo solo paura di perderti, credo. -
Tay emise un verso da fangirl e si porto' le mani sulle guance, iniziando a fare gesti assurdi.
Mi girai dall'altra parte. - Non preoccuparti, non succedera'. -
- Bene. Uhm, che ne pensi di domani? Conosco un posto perfetto dove possiamo divertirci e mangiare pizza a volonta'. -
- Sarebbe davvero carino ma... -
- Possiamo decidere di giocare a bowling o minigolf. - continuo' lui, eccitato. - O possiamo vedere un film. Sara' divertente. -
Aspettai un attimo prima di rispondere. - Certo. E'... e' un ottimo piano. -
- Perfetto! Ti passo a prendere alle sei, allora? -
Deglutii: Marshall mi aveva appena proposto la stessa cosa. Un'idea folle mi passo' per la mente. - Certo! -
- Bene. A domani, allora. -
- A domani. -
Attaccai la telefonata e mi girai verso Tay, che mi stava fissando a bocca aperta. - Lo sai che non hai una giratempo come Hermione, vero? -
Mi guardai le mani. - Lo so. Penso che sia una buona idea passare del tempo con Gabriele e con Filippo. -
- E' una pessima idea! - commento' lui, sedendosi con me sul letto. - Hai tralasciato un fattore importante nell'equazione. Marshall. -
Sospirai. - So che a te non sembra una buona idea... -
- Per niente. -
- ...Ma penso che potrebbe funzionare. Insomma, mi hai detto tu di prendere una decisione e vedere con quale ragazzo uscire! -
- Si', ma non ti ho detto di portarli tutti e due allo stesso tempo! - mi corresse lui, esasperato. - Non ricordi cosa e' successo con Francesco e Marshall quella sera su ponte Milvio? -
Ricordavo bene cos'era successo e non avevo intenzione di vivere quella scena di nuovo. - Lo so, ma nessuno sara' ubriaco questa volta. -
Lui alzo' gli occhi al cielo. - Certo, come se fosse possibile. I ragazzi italiani sono ubriachi per definizione. -
Aggrottai le sopracciglia. - Non e' vero. -
- La maggior parte. - si corresse lui. Poi decise di cambiare argomento. - Allora, che hai intenzione di fare? -
Mi chiusi nelle spalle. - Non lo so. Posso provare a divertirmi con tutti loro. Spero solo che non ci sia troppa tensione. -
Tay si sdraio' sul letto, fissando il soffitto. - Penso che tu abbia appena firmato la sua condanna a morte. -
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Just friends
Novela JuvenilAudrey è una ragazza con un passato difficile: da piccola è stata abbandonata da suo padre e dal suo migliore amico, situazione che l'ha costretta a costruire intorno a sé un muro di sfiducia e incertezza e che pian piano l'ha spinta nel baratro del...