Capitolo 67

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Sabato mattina mi svegliai alle nove. Marshall sarebbe passato a prendermi un'ora dopo e volevo prepararmi al meglio per la giornata.
Non per Marshall, ovvio. O almeno era quello che cercavo di ripetere a me stessa ogni volta.
Mi vestii in silenzio, socchiudendo la porta della mia camera per non svegliare Tay, che dormiva beatamente nella sua stanza.
Era fine settembre e il tempo stava iniziando a cambiare.
Indossai una maglietta rossa e un paio di pantaloni bianchi. Poi mi infilai le mie converse rosse preferite e mi avviai in cucina per fare colazione.
Passando per il corridoio, gettai un'occhiata nella camera di Tay e mi stupii nel trovare il letto vuoto.
Entrai in cucina con le sopracciglia aggrottate e spalancai la bocca nel vedere Tay impegnato a cucinare uova strapazzate e bacon.
- Che ci fai in piedi a quest'ora? - gli chiesi, raggiungendolo davanti ai fornelli.
Lui mi poso' un bacio sulla fronte, tornando poi a prendersi sulla della colazione.
Risi per un momento. - E questo per cosa era? -
Lui scrollo' le spalle. - Sai che ti voglio bene. -
Alzai un sopracciglio e lui sbuffo'. - Okay! Oltre al fatto che ti voglio bene, era per vedere quale profumo avevi usato stamattina. -
- Mi hai... sniffata? - chiesi io, incredula.
Lui si poso' una mano sul fianco. - No, tesoro. Ti ho annusata. Il che rende la situazione completamente diversa. -
- Assolutamente. - risposi io ironicamente, alzando gli occhi al cielo.
Aprii il frigorifero e presi del succo d'arancia.
- Volevo solo che fossi pronta per il tuo appuntamento di oggi. - rivelo' alla fine lui, parlando a mezza voce.
Chiusi il frigo e lo raggiunsi di nuovo. - So che ti preoccupi sempre per me... e ti ringrazio per questo... ma non e' un appuntamento e non penso di dovermi vestire come se lo fosse. -
Lui alzo' un sopracciglio, fissando qualcosa fuori dalla finestra. - Beh, dovresti farlo presente anche a lui, allora. -
Tay mi indico' Marshall e Filippo che entravano dal portone principale. Marshall, effettivamente, sembrava aver trascorso almeno cinque minuti davanti all'armadio: indossava una maglietta bianca che mostrava i suoi muscoli scolpiti, e un paio di jeans lunghi fino al ginocchio.
Aveva un maglioncino leggero legato al collo e poggiato sulle spalle e indossava un paio di Vans nere davvero belle.
Spalancai la bocca senza volerlo e Tay me la chiuse cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia.
- Il ragazzo sta decisamente facendo progressi. - sentenzio' Tay, sporgendosi un po' per seguirlo con lo sguardo.
Alla fine, quando i due ragazzi sparirono dalla sua vista, Tay si rivolse a me, sorridendo.
Roteai gli occhi. - So a cosa pensi. Ma lui stesso mi ha detto che eravamo solo amici. -
- Solo amici. - ripete' lui con tono schifato. Si porto' un dito alla bocca e fece finta di vomitare.
Io incrociai le braccia al petto. - Uhm, quindi tifi davvero per lui... -
Lui mi fisso' con un sopracciglio alzato. - Assolutamente no! Sai cosa penso di lui, ma devo ammettere che, se non lo conoscessi, gli salterei addosso. -
- Taylor Manfredi! - urlai io, decisamente sconvolta.
Lui si sistemo' i capelli con un gesto vago della mano. - Dimmi, tesoro. -
Aprii e richiusi la bocca con uno scatto veloce.
- Lascia che ti dica una cosa. - inizio' lui, posandomi le braccia sulle spalle. - Sai quanto odio quel ragazzo. Sai quanto mi piacerebbe schiaffeggiarlo in faccia per il resto della giornata. Ma sai anche che ci tengo a te e ogni volta che vi vedo a sorridervi a vicenda mi si scioglie il cuore. -
- Ti ricordo che ho un fidanzato. - lo interruppi io.
Lui torno' ai fornelli, prese la padella e la porto' fino al tavolo.
- Lo so, tesoro. - rispose lui, mettendo delle uova e un po' di pancetta nei nostri piatti. - Ma non sono io quello che ci sta provando con te. -
Sbuffai. - Marshall non ci sta provando. -
- Vallo a chiedere a lui, allora. - sorrise Tay malignamente. - Insomma, oggi si e' anche pettinato! -
Aprii la bocca per rispondere, ma qualcuno suono' il campanello.
Gli feci una smorfia ed andai ad aprire la porta.
Non appena l'immagine di Marshall si presento' davanti a me, sorrisi involontariamente.
- Buongiorno, Audrey. - mi saluto' lui. - Sei davvero bella oggi. -
Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Marshall fece per aggiungere qualcosa, ma Filippo si intromise. - Audrey! -
Urlo' lui, saltandomi in braccio. - Non ti ho vista per un sacco di tempo! Forse per anni! -
Marshall alzo' gli occhi al cielo. - Questo e' un po' melodrammatico, non trovi? -
Il bambino fisso' Marshall per un momento, ma non gli presto' troppa attenzione.
Invece scese dalle mie braccia e si infilo' in cucina.
- Uova strapazzate? - lo sentii chiedere a Tay. - Potrei averne un po', per favore? -
Io e Marshall entrammo in quel momento in cucina, sorridendo alla scena che si era creata: Tay stava preparando un piatto di uova e pancetta per Filippo, cercando di non avvicinarsi troppo.
- Che problemi ha il tuo amico? - mi sussurro' Marshall all'orecchio.
Evitai di prestare attenzione ai suoi occhi verdi che fissavano i miei. - Non va molto d'accordo con i bambini. -
Lui sorrise e si poso' una mano sul gomito. - Questo sara' divertente, allora. -
Scossi la testa, ma sorrisi.
- So che state parlando di me. - limo Tay con le labbra, sporgendosi nella nostra direzione.
Marshall alzo' le braccia al cielo. - Tutte cose buone, amico. -
Tay lo fulmino' con lo sguardo.
- Sono avanzate un po' di uova, se vuoi. - mi rivolsi a Marshall ancora sorridendo.
Lui sposto' lo sguardo su Filippo. - Ti ringrazio, ma penso che questo cucciolo di T-rex ne abbia piu' bisogno di me. -
- Cucciolo di T-rex? - ripetei io.
Filippo annui', ingoiando una forchettata piena di uova prima di rispondermi. - Ieri Marshall mi ha fatto vedere i primi due film di Jurassic Park e mi sono piaciuti tantissimo! -
Marshall gli sorrise. - Adesso dobbiamo solo trovare un modo per vedere il terzo e Jurassic World, giusto piccoletto? -
Il bambino annui', compiaciuto del fatto che Marshall avesse mensionato i suoi nuovi film preferiti.
Scambiai un'occhiata con Tay e lui scosse la testa in modo impercettibile. Io evitai di prestargli attenzione.
- Se volete possiamo andare ad affittare i film e possiamo vederli qui. C'e' un negozio che vende e affitta film non troppo lontano da qui. -
Filippo quasi si strozzo' con le uova per la felicita'.
- Davvero? - chiese lui entusiasta. - Possiamo farlo davvero? -
Marshall mi guardo' per un momento. - Non devi farlo se non vuoi. -
Scrollai le spalle. - Adoro Jurassic Park e penso che tutti i bambini dovrebbero vederlo, prima o poi. -
Marshall sembro' stupito, ma alla fine sorrise. - Beh, allora dobbiamo solo andare a prendere i film e rimanere chiusi in casa come vecchietti in pensione... -
Filippo scoppio' a ridere. - Forse tu sei vecchio. Io sono un cucciolo di T-rex. -
Fu il mio turno di ridere.
Marshall mi fisso' con il broncio. - Questo non e' vero. Non sono vecchio. -
Il bambino alzo' un sopracciglio e Marshall lo sollevo' dallo sgabello e inizio' a lanciarlo in aria e fargli il solletico.
Mentre i due ragazzi si divertivano, mi avvicinai a Tay, che li stava fissando come se aspettasse da un momento all'altro che avrebbero fatto saltare in aria la casa.
- Penso sia una buona idea farli rimanere qui. - dissi alla fine.
Tay alzo' solo un estremo della bocca, con aria riluttante. - Io penso invece che dovresti chiuderli in una gabbia e non lasciarli vagare in giro per casa come due cuccioli appena arrivati. -
Alzai gli occhi al cielo. - Oh, andiamo. Lo faresti per me? Per favore? -
Lui sbuffo'. - Sai che ti odio quando fai cosi'. E odio ancora di piu' il fatto che non riesco ad odiarti. -
Gli diedi un bacio sulla guancia. - Grazie, Tay. Sei il migliore amico che possa mai desiderare. -
Lui fece una smorfia schifata. - Questa cosa mi ha appena fatto salire il diabete alle stelle. -
Gli feci la linguaccia e lui mi prese la testa e mi spettino' i capelli, che quella mattina avevo faticosamente tirato su in una cipolla improvvisata.
- Tay! - lo rimbeccai io.
Lui scoppio' a ridere. - Presente! -
Poi si avvvio' verso la porta, prese una giacchetta leggera e se la poso' su una spalla.
- Devo andare. - disse alla fine, rivolgendosi a me. - Cassandra mi ha promesso che mi avrebbe mostrato la sua camera segreta con tutti i vestiti della stagione futura. -
Mi sentii orgogliosa di lui mentre fissavo i suoi occhi colmi di gioia. Lo abbracciai stretto. - Okay, ci vediamo dopo, allora? -
Lui mi diede un bacio sulla fronte. - A dopo, raggio di sole. -
Poi di rivolse a Marshall e Filippo solo un momento. Fece un gesto quasi impercettibile con la testa e poi si richiuse la porta alle spalle.
Filippo attese un momento prima di rivolgersi a me. - Quello e' il tuo fidanzato? -
Lo fissai a bocca aperta. - No, e' il mio migliore amico. -
- No. Marshall e' il tuo migliore amico. - mi corresse lui, come se fosse del tutto naturale. - Me l'ha detto papa'. -
Feci um respiro profondo e sentii l'intensita' degli occhi di Marshall addosso, anche se evitai di incrociare il suo sguardo.
- Questo era tanto tempo fa. - gli spiegai alla fine. - Le cose cambiano, ma adesso... -
- Stanno tornando al posto giusto. - fini' il bambino per me.
Lo fissai per un momento. - Penso... penso di si'. -
Lui sorrise, evidentemente soddisfatto della mia risposta. - Sai, se vuoi il ragazzo con i pantaloni strani puo' essere il tuo migliore amico e Marshall il tuo fidanzato. -
- Filippo! - lo rimprovero' Marshall. Notai con la coda dell'occhio che le sue guance si erano arrossate e non potei fare a meno di pensare che era davvero carino.
- Non preoccuparti. - gli risposi. Poi mi rivolso di nuovo al bambino. - Ti rngrazio del... uhm, consiglio. Ma ho gia' un fidanzato. -
Lui sembro' davvero deluso.
- Okay! - si intromise Marshall. - Tempo di andare a prendere i nostri film! -
Il bambino riprese a sorridere immediatamente. - Posso venire con voi? -
Lui mi guardo'.
- Certo che puoi! - risposi io. - Pronto per una nuova avventura? -

Dieci minuti dopo stavamo rientrando in casa, dopo aver affittato i due film.
Filippo si fiondo' subito sul divano, prendendo uno dei posti ai lati.
Marshall e io ci scambiammo un' occhiata.
- Allora? - chiese Filippo. - Avete intenzione di vederlo? -
Marshall si ando' a sedere nel posto al centro e io, dopo aver fatto partire il film, mi sedetti accanto a lui.
Adoravo rivedere quei film decine di volte, anche se trovarmi cosi' vicino a Marshall mi stava impedendo di prestare attenzione a cio' che accadeva.
Alla fine mi alzai dal divano. - Chi vuole un po' di popcorn? -
- Io! - urlo' Filippo, senza staccare gli occhi dallo schermo.
- Posso darti una mano? - chiese Marshall.
- Grazie, ma penso di potercela fare. - risposi, avviandomi in cucina.
Infilai una busta di popcorn nel microonde e mi sedetti per un momento.
- Che diavolo ti sta succedendo? - chiesi a me stessa, prendendomi la testa tra le mani. - Non dovresti andare in iperventilazione quando c'e' lui nei paraggi! E adesso sto anche parlando con me stessa! -
- Tutto bene? - chiese Marshall, spuntando dalla porta.
Alzai la testa di scatto. - Tutto bene. Che ci fai qui? Mi sembrava di averti detto di rimanere in salone. -
Lui aggrotto' le sopracciglia. - Scusa. -
Mi massaggiai le tempie. - Non fa niente. Scusa, e' colpa mia. Non avrei dovuto parlarti in quel modo. -
Lui sorrise e mi si avvicino', prendendo posto accanto a me. Mi fisso' con i suoi occhi verdi. - Sai che se ti serve qualcuno con cui parlare puoi contare su di me, vero? -
Sorrisi. - Grazie. -
Lui si avvicino' e in quel momento tutto intorno a noi spari' improvvisamente. Era cosi' vicino che potevo sentire il suo fiato che si mischiava con il mio. Non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo, che si muoveva dai miei occhi alla mia bocca e viceversa.
Era a un paio di centimetri da me, quando il microonde suono'.
Sbattei le palpebre un paio di volte, come se mi fossi appena svegliata da un sogno.
Aprii la bocca e poi la richiusi, senza avere niente di intelligente da dire.
Presi i popcorn e li misi in una ciotola.
- Audrey... - inizio' lui, grattandosi la base della nuca.
- Penso che... - iniziai io. Ma il campanello interruppe il mio discorso.
- Pensavo di aver detto a quei due buoni a nulla di non presentarsi qui. - disse Marshall, riferendosi a Raf e Raoul.
- Vado io, non c'e' problema. - dissi.
Andai ad aprire la porta e il cuore inizio' a battermi all'impazzata quando incrociai lo sguardo di Francesco.
Lui mi sorrise, allungandomi un pacchetto. - Pensavo che ti avrebbe fatto piacere ricevere una sorpresa. -
Mi diede un leggero bacio sulle labbra, ma io rimasi congelata al mio posto.
- Pensavi male. - ribatte' una voce bassa, proveniente dal corridoio.
Francesco si rabbuio', fissando qualcosa, o meglio qualcuno, alle mie spalle.
Mi girai lentamente, trovandomi a fissare Marshall con le braccia incrociate, poggiato allo stipite della porta della cucina come un modello, che sforgiava il suo sorriso piu' provocante.

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Angolo autrice:
Sono tornata e i guai sono tornati con me! Questo e' un capitolo abbastanza lungo, ma ho talmente tante idee in testa che dovevo trovare un modo per ricominciare.
Notare che ato pubblicando addirittura un giorno in anticipo...
Grazie mille del vostro supporto e dei vostri commenti. Ci tengo davvero tanto! Penso che uno di questi giorni scrivero' i piu' belli su dei foglietti e li attacchero' sui muri della mia camera.
A presto! Crystal :)

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