- Tutto bene? - mi chiese Tay quella sera, trovandomi seduta sul letto a fissare il muro.
Gli passai il mio telefono senza aggiungere una parola.
Lui all'inizio mi guardo' confuso, poi prese il telefono e lesse la conversazione con Francesco.
- Cena in un ristorante a quattro stelle. - Lesse lui. Poi mi guardo'. - Sembra qualcosa di importante. -
Emisi un verso strozzato. - Sono venuta qui per avere un'esperienza diversa, e mi ritrovo ad andare in un ristorante a quattro stelle. -
Lui alzo' un sopracciglio. - Non vedo dove sia il problema. Questo e' uno Stato diverso, un continente diverso. Eppure tu ti preoccupi di andare a cenare fuori con un ragazzo come lui. Andiamo, Edith. Pensavo ti avessi insegnato meglio di cosi'. -
Scoppiai a ridere. Effettivamente non avevo motivo di declinare l'offerta. Presi il telefono e risposi a Francesco che mi avrebbe fatto davvero piacere.
La sua risposta arrivo' un paio di minuti dopo. "Perfetto! Conosco un posticino al centro davvero meraviglioso! Ti passo a prendere alle 7?"
Guardai Tay e lui mi incito' con un gesto delle mani, come se stesse scacciando un animale.
"Perfetto" risposi "Ci vediamo stasera."
"Grazie, non vedo l'ora di vederti!"
Sorrissi allo schermo. Tay mi prese il telefono dalle mani.
- Hey! Ridammelo! -
Lui fece un mezzo sorriso. - Nah-ah, lo riavrai indietro solo dopo che avremo trovato il vestito perfetto. -
- Sei serio? - commentai.
- Serio come i capelli pieni di doppie punte. - rispose lui, alzandosi in piedi.
Sbuffai. - Perche' ho il presentimento che sara' una mattinata lunga? -
Lui si sporse sul letto, poggiando le mani a qualche centimetro dalle mie gambe. - Perche' lo sara'. - rispose lui, sussurrando come se fosse un segreto.
Dovetti alzarmi dal letto e provare tutti - davvero tutti - i vestiti che avevo nell'armadio.
Tay continuava a fissarmi con il mento tra due dita e un sopracciglio inarcato ogni volta che indossavo qualcosa che non gli piaceva.
- Troppo colorato. - commento', scartando un vestito con stampa floreale.
- Brutte memorie. - disse, riferendosi a cio' che era secceso piu' di un mese prima alla festa dove indossavo quel vestito.
- Chi ti ha lasciato portare quella cosa? - chiese, fissando con astio un vestito marrone vecchio stile.
- Hey, questo era di mia mamma! - ribattei io.
- Sono sicuro che anche lei ha avuto i suoi momenti-no da giovane. -
Mi corrucciai, ma lui non mi diede retta. - Okay, prova questi. -
Mi passo' altri abiti, ma nessuno sembrava soddisfarlo. Alla fine, dopo un momento in cui credevo che avrei passato l'intera giornata a scegliere cosa indossare, Tay usci' dall'armadio sventolando trionfante un vestito che non avevo mai visto prima.
- E quello da dove viene fuori? - gli chiesi.
Lui mi passo' l'abito e poi si sedette sul letto, incrociando elegantemente le gambe.
Fissai Tay, poi il vestito e poi ancora Tay. Lui mi fisso' a sua volta, alzando un sopracciglio come per dire "Che diavolo stai aspettando?".
Sospirai e mi diressi in bagno. Mi cambiai velocemente e mi guardai allo specchio prima di rientrare in camera.
Fissai la mia immagine riflessa come se fosse la prima volta. Il vestito era perfetto: era un abito lungo blu notte, che mi fasciava perfettamente, tanto da sembrare essere stato cucito direttamente su di me. La parte superiore aveva una scollatura a cuore ed era senza spalline.
Sorrisi, sentendomi finalmente fiera di me stessa.
Poi tornai da Tay.
- Sei bellissima! - esclamo' lui, saltando in piedi e coprendo lo spazio che ci separava con una lunga falcata.
Mi prese per mano e mi fece fare un paio di piroette prima di sentenziare la sua opinione.
- Se non fossi gay ti salterei addosso. - disse lui.
Scoppiai a ridere. - Mi fa piacere sentirtelo dire! Insomma, se anche tu, divinita' della bellezza, mi salteresti addosso, allora ho buone probabilita' di riuscita con Francesco. -
Lui si pavoneggio' per il mio commento. - Tesoro, hai anche probabilita' di rientrata. -
Lo schiffeggiai su un braccio e lui fece un verso acuto solo per darmi soddisfazione, dato che sapevo bene che non sarei riuscita a colpirlo violentemente neanche se avessi voluto.
- Okay. - disse lui alla fine. - Sono le tre passate. E' ora di pranzo. Sono cosi' affamato che potrei mangiare un intero piatto di pasta. -
- Wow, tutti quei carboidrati? - lo presi in giro io. - Devi proprio essere affamato. -
- Tesoro, sei solo gelosa perche' io posso mangiare tutto cio' che voglio senza mettere su un chilo. -
- Stupido metabolismo maschile. - inveii io, facendomi pero' aiutare da Tay per tirare giu' la cerniera. - Il karma pensera' a te. -
- Vedi di non farlo arrivare troppo in fretta. - ribatte' lui. - Sto lavorando a qualcosa... o meglio, qualcuno... -
Sapevo benissimo a chi si stesse riferendo, senza dover sentire il suo nome. - Tu e Raf siete cosi' carini insieme! -
Lui gongolo'. - Niente di ufficiale, pero'. Ci sto ancora lavorando. -
Mi sfilai il vestito per evitare di inciamparci dentro. - Meglio di niente. -
Lui scosse la testa. - Non lo so, Edith. Lui sembra il tipo da una notte e basta. -
- E tu dimostragli che lui ha bisogno di te. - risposi io con una scrollata di spalle.
Lui ci penso' sopra, ma il suo stomaco brontolante gli ricordo' che al momento aveva cose piu' importanti a cui pensare.
- Lunch break. - decreto' lui. - Al frigorifero! - si mise in posa con una gamba alzata e puntando il braccio verso la porta.
- Sei il peggior Super Man che abbia mai visto. - lo presi in giro.
Lui saltello in quella posizione fino alla cucina. - Penso proprio di essere il migliore, invece. Io almeno non indosso un paio di leggings blu a delle culotte rosse. -
- Sono sicura che Raf apprezzerebbe. - commentai, raggiungendolo.
- Lo terro' a mente. - disse lui, mentre riempiva una pentola d'acqua.
Attese che l'acqua bollisse prima di buttare la pasta e fisso' impaziente la sua creazione che prendeva vita.
Poi preparo' due piatti colmi di pasta al pesto e li poso' sul tavolo.
Ci sedemmo e fissai sorridendo Tay che prendeva in mano la sua forchetta e fissava con evidente appetito il suo piatto.
Riempi una forchettata di pasta e se la porto' alla bocca, ma si fermo' a mezz'aria nel sentire il campanello suonare.
- Per tutte le copertine di Vogue! - impreco' lui, andando ad aprire la porta. Uno non puo' neanche mangiare in santa... -
Non fini' la frase, perche' Raf si presento' alla porta.
- Ciao anche a te. - disse lui, con un sorriso.
Io li guardai dalla porta della cucina, sorridendo involontariamente.
- Questo e' per te. - continuo' lui, posandogli tra le mani un sacchetto di carta. - Niente di importante. Solo qualche... -
- Meringhe! - esclamo' Tay. - Ti sei ricordato che mi piacciono! -
Raf impiego' un momento per capire cio' che Tay stava dicendo, ma alla fine sorrise dolcemente e si passo' una mano tra i capelli. Tay aveva incrementato moltissimo il suo italiano, vedendo film e serie TV e lavorando con Cassandra Del Monte. Spesso sbagliava i verbi o traduceva qualcosa troppo alla lettera, ma tutto sommato era davvero bravo per essere arrivato in Italia neanche due mesi prima.
- Sapevo che ti avrebbero fatto piacere. - disse Raf, con tono quasi timido. - O almeno lo speravo. -
Tay si sporse per dargli un bacio sulla guancia e lo ringrazio'.
Fu il momento di Raf di rimanere senza parole. Balbetto' un delicato "prego" e si porto' una mano sulla guancia.
Poi riprese il controllo del suo corpo - e della sua mente - lo segui' in cucina.
Tay mi mando' un'occhiata prima di superarmi e tornare a sedersi al tavolo. Io feci un mezzo sorriso e lui alzo' gli occhi al cielo.
Ormai quello era il nostro modo di communicare quando avevamo compagnia: non avevamo bisogno di parole, ma solo di segni appena accennati.
- Raf, vuoi pranzare con noi? - lo invito' Tay, passandogli un piatto di pasta fumante.
Lui accetto' volentieri e prese posto accanto a Tay. - Grazie mille. Ne avevo proprio bisogno. -
Tay lo guardo' per un momento prima di iniziare a mangiare.
La pasta era davvero buona, ma io ero l'unica persona effettivamente concentrata sul cibo. Cibo che non fosse una bella fetta di manzo...
Alla fine decisi che era il momento di lasciare i due piccioncini da soli. Misi il mio piatto e le posate che avevo usato nella lavastoviglie e mi avviai verso la mia camera.
- Hey, tutto bene? - mi chiese Tay, incuriosito.
Annuii. - Yep. Tutto bene, vado a riposarmi in camera per un po' prima di uscire stasera. -
- Se ti serve un po' di pace posso passare un'altra volta. - propose Raf.
- Assolutamente no! - risposi io. - Anzi, e' meglio che tu rimanga, cosi' non devo intrattenere io Tay. -
Lui sorrise, evidentemente sollevato.
- Beh, buon divertimento! - augurai loro, prima di ritirarmi in camera.Verso le quattro e mezza, decisi che era il momento di prepararmi. Tay e Raf avevano riso e scherzato per un'ora e mezza ed ero davvero felice per loro.
Mi infilai nella vasca da bagno e ci rimasi per quasi un'ora, finche' decisi che sarebbe stato meglio uscire dall'acqua o mi sarebbero cresciute le branchie.
Qualcuno busso' alla porta e quasi mi prese un colpo nel pensare che Francesco era appena arrivato.
Uscii dalla vasca e mi diressi verso la porta per posare l'orecchio e ascoltare cosa stava accadendo.
Invece di avvicinarmi lentamente alla porta camminando come un ninja addestrato, inciampai sul tappeto e la mia faccia divento' parte integrante della porta.
Mi massaggiai il naso mentre cercavo di capire chi fosse alla porta. Non riuscii a capire a chi appartenessero le voci, quindi decisi che sarebbe solo stato meglio prepararmi.
Mi asciugai, piastrai i capelli e li tirai su in un'acconciatura elaborata. Poi infilai il vestito.
Alla fine, pero', ebbi qualche problema a tirare su la zip.
Aprii leggermente la porta e chiamai Tay.
- Soccorsi in arrivo! - urlo' lui.
Lo sentii parlare ancora un po', poi sentii dei passi in corridoio.
Quando fui certa che Tay fosse arrivato davanti al bagno, aprii la porta e rimasi spizzata.
- Marshall? - domandai, ritrovandomi davanti il ragazzo sbagliato. - Cosa...? -
Lui mi squadro' da capo a piedi, con la bocca leggermente aperta.
- Sei bellissima. -
Sorrisi, anche se ero ancora sotto shock per essermelo ritrovato davanti.
Lui sembro' interpretare la mia espressione. - Raf mi ha datto che sarebbe passato qui e gli serviva qualcuno che lo riaccompagnasse a casa, visto che ha lasciato la macchina dal meccanico. Cosi' ne ho approfittato per passare a salurarti. -
- Ancora non capisco perche' sei qui. - dissi io.
Lui mi fisso' confuso. - Te l'ho detto: il meccanico e' qui vicino e... -
- No. - lo interruppi io. - Intendo qui... qui. Nel mio bagno. -
- Oh. Oh! Okay. Uhm, io non... - trovai carino il fatto che le sue guance si colorarono di rosa. - Quando hai chiamato Taylor lui ha detto che potevo venirti ad aiutare io perche' lui stava parlando con Raf. -
- Son of a... - iniziai io. Poi mi ricordai che Marshall conosceva perfettamente le imprecazioni in inglese. - Okay. Penso che dovrai aiutarmi, allora. -
Mi girai, dandogli le spalle.
Lo sentii deglutire. - Vuoi davvero che ti aiuti? -
Lo guardai da sopra una spalla. - Pensi che abbia chiamato Tay solo per fargli fare un po' di ginnastica? -
Lui mi guardo' negli occhi, poi sposto' lo sguardo sul vestito. Dovetti allontanare lo sguardo per non sentirmi in imbarazzo.
Marshall inizio' a tirare su la zip, posandomi una mano sulla schiena per aiutarsi, anche se non ne aveva bisogno, visto che il vestito mi calzava a pennello.
Sentii la sua mano calda diventare rovente al contatto con la mia pelle. Lui tiro' su la zip lentamente, come se avessimo tutto il tempo del mondo.
Alla fine fece leggermente pressione sui miei fianchi per farmi girare.
- Sei bellissima. - ripete', stavolta sussurrando.
- Questo me l'hai gia' detto. - gli feci notare, cercando di mascherare la mia flebile voce.
- Cio' significa che lo penso davvero. - ribatte' lui, avvicinandosi. Alzo' un braccio, facendo per posarmi il palmo della mano sulla guancia.
- Stasera esco con Francesco. - gli feci presente, mordendomi l'interno guancia subito dopo.
Mi diedi della stupida quando vidi Marshall ritirare la mano, evidentemente ferito.
- Lo so. - disse lui, sorridendo senza felicita'. - Lo so. -
Non aggiunse altro. Mi squadro' ancora una volta da capo a piedi con sguardo sexy.
Poi usci' dal bagno, lasciandomi li' a bocca aperta. Mi affrettai a richiuderla e mi diressi in salone ,ma tutto cio' che vidi fu la porta d'ingresso che si chiudeva.
- Se ne sono andati? - chiesi a Tay.
Lui sorrise malignamente. - Si', se n'e' andato. -
Sbuffai. - Stavo parlando di entrambi. -
Lui alzo' gli occhi al cielo. - Come ti pare. Siediti qui, ho mezz'ora per truccarti. -
- Niente di pesante. - lo ammonii.
Lui mi guardo' come se lo avessi appena insultato. - Tesoro, ho intenzione di truccarti acqua e sapone. Anche se ormai chi voleva davvero vederti ha gia' fatto la sua comparsa. -
Feci finta di non aver sentito l'ultimo commento, ma sapevamo entrambi che era parzialmente vero.-----------------------------------------------------------
Angolo autrice:
Nuovo capitolo! Tan tan taaaan
Niente da aggiungere, il capitolo parla da se'.
Buona lettura!
STAI LEGGENDO
Just friends
Teen FictionAudrey è una ragazza con un passato difficile: da piccola è stata abbandonata da suo padre e dal suo migliore amico, situazione che l'ha costretta a costruire intorno a sé un muro di sfiducia e incertezza e che pian piano l'ha spinta nel baratro del...