- Ma porca miseria! - urlai. Le persone intorno a me mi fissarono a bocca aperta, ma non me ne curai. - Possibile che ogni volta che voglio divertirmi a una festa ci deve essere sempre qualcosa di mezzo? -
- Ehi, calmati amico. - disse Francesco.
Lo incenerii con lo sguardo. - Non sono tuo amico. -
Lui apri' la bocca per ribattere, ma Audrey lo precedette. - Okay, basta cosi'. Siamo qui per passare una bella serata, quindi... vieni a ballare con me. -
Guardo' Francesco con uno sguardo pieno di aspettative. Lui la prese per mano e la segui' in pista, accompagnandola con un sorriso.
Li guardai sparire tra la folla digrignando i denti.
Alice mi si avvicino', posandomi una mano sul petto. - Faresti bene a impiegare i tuoi bollenti spiriti in qualcos'altro, anziche' desiderare di uccidere Gregori. -
Evitai di guardarla: sapevo fin troppo bene che stava sorridendo malignamente e stava aspettando il momento in cui avrei perso le staffe. Non le risposi.
- Capisco se non vuoi parlarne. - continuo' lei. - Sappiamo entrambi che ti piace la ragazza, ma che hai paura di mostrarti in giro con me perche' tutto gira intorno a lei... -
- Uhm. - fu la mia risposta.
Lei perse la pazienza. - Okay, se hai paura allora va bene... -
- Sai che non ho paura. - risposi alla fine.
- Se non avessi paura, balleresti con me. - insistette lei, strusciandomisi addosso. - Ma evidentemente non sei piu' il ragazzo di una volta. Neanche quando devi dimostrarle che non pendi dalle sue labbra... -
Il mio corpo rispose subito alle sue moine e non riuscii a fare nulla per fermarlo. Lei mi prese per mano e mi trascino' esattamente al centro della pista, mentre i ragazzi intorno a noi si aprivano per farci passare.
Una delle cose che tutti sapevano di noi era che, quando stavamo insieme, alle feste ballavamo sempre in coppia, dimostrando a tutti la sottile arte del pomiciare ballando.
Si alzo' un coro di voci che ci incitavano a ballare. Lanciai uno sguardo a Raoul e lui cambio' subito musica, mettendo le mie canzoni preferite. Alice e io ballammo diverse canzoni insieme, mentre gli altri ci incitavano a continuare. Presto si creo' un cerchio intorno a noi e ballammo senza sosta per diverse canzoni, senza mai staccarci l'uno dall'altra.
Anche se avevo deciso di lasciarla definitivamente pochi giorni dopo che eravamo tornati insieme, non potevo negare che c'era chimica tra noi.
Qualche canzone dopo, ero completamente sudato, anche se indossavo solo una canottiera e un paio di pantaloni corti. Ballammo l'ultima canzone dando del nostro meglio, dato che era il mio brano preferito in assoluto. Lei continuo' a strusciarmisi addosso come un gatto e io ricambiavo il favore ogni tanto.
Alla fine decisi che era abbastanza: alla fine della canzone feci un piccolo inchino e uscii dalla pista da ballo, mentre gli altri mi incitavano di tornare li'.
Alice inizio' a ballare con il primo ragazzo che le capito' sotto mano e non sembrava affatto contenta della mia scelta.
Non me ne curai e mi diressi verso il tavolo delle bibite, dove mi versai un bicchiere di punch.
L'occhio mi cadde su una sedia che si trovava poco distante dal tavolo, dove Audrey stava giocherellando con la sua collana, evidentemente annoiata.
Mi avvicinai a lei. - Ehi, tutto bene? -
Lei sembro' sorpresa di vedermi. - Certo. -
Il suo tono piatto mi fece alzare un sopracciglio. - Qualcosa non va? -
Lei sbuffo'. - Tutto bene, grazie. -
Mi sedetti accanto a lei e lei roteo' gli occhi. - Che vuoi? -
- Voglio sapere perche' sei cosi' scontrosa con me stasera. E perche' Gregori ti ha mollata qui, da sola in mezzo a tutta questa gente? -
Audrey mi guardo' per la prima volta. - Francesco non mi ha mollata qui, e' solo... -
- ...Andato in bagno. - fini' una voce dietro di noi. Fissai Francesco con occhi semichiusi. - Che ci fai tu aui? -
- Mai sentito parlare della legge che afferma che sono un cittadino libero? - chiesi sarcasticamente.
Lui non parve capire la mia battuta. - Interessante. Ora dovresti proprio andartene. -
Scoppiai a ridere, una risata senza divertimento. - Non vado da nessuna parte. Raoul ha organizzato la festa e non ho intenzione di andarmene perche' tu non riesci a vedermi in giro. -
- Non e' per me. - ribatte' lui con un'alzata di spalle.
- E allora perche'? - chiesi io, anche se non ero affatto interessato a ricevere una risposta.
- Audrey, ti va di ballare? - le chiese invece lui. Lei sorrise. - Bene. Ti dispoacerebbe aspettarmi in pista? Arrivo in meno di trenta secondi. - Lei gli sorrise e si avvio' tra la gente, lasciandoci da soli. Lui si rivolse di nuovo a me. - So che mi odi, ma non sto facendo questo per me. Lo sto facendo per lei. -
Aggrottai le sopracciglia. - Che c'entra Audrey? -
- Non riesci a capirlo, vero? - il suo tono mi irrito', ma lui non mi diede tempo di rispondere. - Lei ti considera suo amico e si fida di te. Per questo stasera quando ti ha visto ballare in quel modo con Alice ha inziato ad attristarsi. -
- Non e' colpa mia se Alice vuole ballare con me. - ribattei io, stanco di quella corversazione. - E comunque non e' un mio problema. -
- E' per Audrey, nessun altro. - ribadi' lui. - Tra noi non corre buon sangue, ma volevo solo farti presente che lei ci tiene a te, anche se davvero non riesco a capire perche'. Beh, divertiti. -
Digrignai i denti e non riuscii a trovare una risposta tagliente al suo commento. Il mio cervello aveva deciso di non collaborare dal momento in cui mi aveva detto che Audrey teneva a me.
Lo guardai raggiungere Audrey e sussurrarle qualcosa all'orecchio prima di ballare con lei. Le poggio' le mani sulla vita e la dondolo' dolcemente, suscitando una delle sue meravigliose risate.
Non riuscii a vedere nulla di piu': me ne tornai a casa poco dopo, senza avvisare nessuno. Rimasi sul divano a bere birra e giocare alla play per ore intere, finche' Raoul e Raf tornarono a casa.
- Fratello! Ti abbiamo cercato ovunque! - disse Raf.
- Perche'diavolo hai spento il telefono? - choese Raoul. - Pensavamo ti fosse successo qualcosa! -
Mugugnai una risposta e infilai la testa sotto uno dei cuscini. - Non sono in vena di prediche, ragazzi. -
Raoul mi mise una mano sulla schiena. - Lo so, amico. Ma fuori dalla porta c'e' una persona che vuole vederti. E ha detto che non ha intenzione di andarsene finche' non la accontenti. -
Infilai la testa ancora piu' in profondita'. - Di' ad Alice che non ho intenzione di portarmela a letto. Tra noi e' finita e non ci sara' nient'altro. -
- Felice di sentirtelo dire. - La voce di Audrey mi fece saltare in piedi. - Un problema in meno da risolvere, allora. -
La fissai a bocca aperta e lei mi fisso' in risposta. - Hai intenzione di farmi entrare o vuoi lasciarmi qui fuori tutta la notte? -
Chiusi la bocca e la invitai nell'appartamento. Raoul e Raf biascicarono una scusa per uscire di casa.
- Io ho fame. - decreto' Raoul, prendendo le chiavi della macchina. - Ehi Raf, ti va una pizza? -
Lui annui' senza pensarci un secondo. - Ottima idea. Fratello, torniamo tra un'oretta, penso. A presto, Audrey! -
Uscirono di casa senza lasciarmi dire nulla. Deglutii, fissando un punto sopra la spalla di Audrey.
- Perche' sei qui? - le chiesi. - Pensavo fossi con Gregori. -
Lei noto' il mio tono acido, ma non lo diede a vedere. - E' proprio di questo che volevo parlarti. Ho bisogno di parlare con te di Francesco. -
Alzai gli occhi al cielo. - Ovvio, perche' davvero non vedevo l'ora di sapere ogni dettaglio di cio' che fate voi due quando... -
- Non voglio parlare di questo. - mi interruppe lei, arricciando il naso in un'espressione quasi schifata. In un'altra occasione sarei scoppiato a ridere.
- Francesco c'entra. - continuo' lei, sedendosi sul divano accanto a me. - Ma io non faccio parte di cio' che ti sto per chiedere. -
- Vuoi che ti dia consigli su di lui? - le chiesi, piu' arrabbiato che sorpreso. - No, grazie. Preferisco farmi tagliare un braccio. -
- Voglio chiederti di parlare con lui. - disse lei, sostenendo il mio sguardo. - Ho bisogno che parliate per qualche minuto insieme. Non oggi. Un altro giorno, magari. -
La fissai schifato. - Assolutamente no. -
- Qual e' il tuo prezzo? - chiese lei, risoluta.
La fissai per un momento e un'idea mi passo' per la mente. - Un bacio. Un bacio vero, alla francese. -
Sorrisi malignamente, convinto che non avrebbe mai accettato una cosa del genere.
- Andata. - rispose invece lei. - Se e' l'unico modo per farti parlare con lui, allora... va bene. Lui capira'. Allora, vuoi riscuotere il tuo prezzo adesso o possiamo aspettare? ------------------------------------------------------------
Angolo autrice:
In ridardo, di nuovo. Ma sono sicura che il capitolo vi piacera'. Sto cercando di non farmi odiare, ma penso di stare ottendendo il risultato opposto ahahah
Fatemi sapere cosa ne pensate!
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Just friends
Teen FictionAudrey è una ragazza con un passato difficile: da piccola è stata abbandonata da suo padre e dal suo migliore amico, situazione che l'ha costretta a costruire intorno a sé un muro di sfiducia e incertezza e che pian piano l'ha spinta nel baratro del...