Mentre Gabriele mi stava baciando, improvvisamente tutto cio' che mi circondava sembro' sparire: le luci, le modelle, perfino i rumori, niente sembrava piu' esistere.
Niente, fatta eccezione per lui e me.
Le sue labbra erano carnose e delicate. Profumava di menta e sapone. Si stacco' dopo un paio di secondi, guardandomi intensamente negli occhi.
- Mi dispiace. Credevo che sarei riuscito a... - inizio' lui, arrossendo.
Io mi sporsi e lo baciai. Lui sembro' colto alla sprovvista, ma un attimo dopo stava rispondendo al mio bacio con passione. Le nostre lingue danzavano insieme, perfettamente in sintonia l'una con l'altra.
Alla fine ci staccammo per riprendere fiato. Ci fissammo, senza aggiungere una parola.
- Finalmente e' finita! - esclamo' Tay, venendomi incontro con le braccia alzate e saltellando come una gazzella. Poi, notando noi due fissarci come statue, esibi' una delle sue espressioni piu' confuse. - Tutto bene? -
Io interruppi il contatto visivo con Gabriele controvoglia. - Tutto bene. -
Tay alzo' un sopracciglio, scettico, ma non ribatte'.
Mi schiarii la voce. - Allora, che ne pensano i giudici? -
Lui scrollo' le spalle. - Non lo so, stanno ancora scrivendo su quei dannati pezzi di carta. Dovrebbero parlarne con Cassandra nei prossimi cinque minuti. -
Lo abbracciai. - Comunque vada, sappi che io l'ho adorato! -
- Ti ringrazio, Edith. Anche se... insomma... senza offesa... -
- La mia opinione non conta piu' di tanto. - finii io per lui, con una scrollata di spalle.
Lui alzo' un sopracciglio. - Certo che la tua opinione conta. Stavo per dire che non hai buon gusto in fatto di moda. -
Aprii la bocca per ribattere, ma Cassandra di avvicino' a noi. - Chiedo scusa per aver interrotto la vostra conversazione, ma i giudici gradirebbero parlare con te, Taylor. -
Vidi Tay sbiancare. Gli posai una mano sulla schiena e lo spinsi dolcemente, sorridendogli come simbolo di incoraggiamento.
- Andra' alla grande. - mimai con le labbra, mente Tay si avviava verso la porta con la camminata di un uomo che va al patibolo.
Quando Tay e Cassandra uscirono, Gabriele mi fece cenno di andarci a sedere su uno dei divanetti.
Prendemmo posto uno accanto all'altra e iniziammo a parlare della sfilata.
- Il tuo amico e' davvero pieno di talento. - disse lui.
- E di amore per la moda. - aggiunsi io. - Studia riviste di moda da prima che ci conoscessimo. -
- Siete amici da tanto tempo? - chiese lui, evidentemente interessato. - Insomma, sembra che vi conosciate da una vita. -
Giocai con un elestico per capelli che avevo al polso. - Non da una vita, ma Tay e' stato l'unico che e' riuscito ad aiutarmi durante un periodo piuttosto buio. Pensavo di non farcela, ma poi e' arrivato lui, con la dua vitalita' e la sua collezione di Cosmopolitan. Sono piu' che certa che mi abbia salvato la vita. -
Lui mi poso' delicatamente una mano sul ginocchio e io incrociai il suo sguardo. - Sembra un amico spettacolare. -
- Lo e'. - fu tutto cio' che riuscii a dire, prima che le nostre labbra si incrociassero a meta' strada.
Mi bacio' appassionatamente, posando l'altra mano dietro la mia nuca. Io alzai le braccia sopra le sue spalle e feci passare le mie dita tra i suoi capelli soffici.
Rimanemmo tra le braccia l'uno dell'altra per quelli che sembrarono minuti interi, assaporando il mix dei nostri profumi.
Alla fine lui si stacco', non prima di avermi morso dolcemente il labbro inferiore.
- Sei una persona meravigliosa, Audrey. - sussurro' lui direttamente nel mio orecchio.
Io gongolai e lui mi prese tra le sue braccia, facendomi poggiare la testa sul suo petto e circondandomi con le sue braccia forti.
- Sai, dal primo momento che ti ho vista ho pensato che eri una ragazza fantastica. - rivelo' lui, fissando un punto lontano.
Io alzai la testa per guardarlo negli occhi. - Ma se ero circondata da due malviventi! -
- Proprio per questo motivo. Vedendoti cosi' potresti sembrare cosi' indifesa, eppure hai la forza di un ragazzo e la tenacia di una donna. -
- Lo prendo come un complimento. - commentai.
- Lo e'! - rispose lui, come se qualcuno lo avesse appena punto con un ago. - Penso che tu sia meravigliosa. E penso anche di avertelo detto un sacco di volte oggi. -
Sorrisi. - Penso di si'. Ma mi piace quando lo dici. -
Lui sorrise a sua volta, mettendo in mostra il suo sorriso perfetto e la sua fossetta. Mi bacio' ancora, stavolta con piu' forza.
Sentimmo qualcuno urlare e ci staccammo di colpo. Gabriele salto' in piedi, tirando fuori la sua pistola e tirandomi per una manica, trascinandomi fino a un angolo coperto della stanza. Poi si piazzo' davanti a me come scudo umano e fu pronto per intervenire.
La voce continuo' a urlare per altri dieci secondi, avvicinandosi sempre di piu' a noi.
Poi un uomo fece irruzione nella stanza in cui ci trovavamo, correndo con le braccia alzate.
Gabriele fu sul punto di sparare, quando si blocco' improvvisamente.
- Che diamine stai facendo? - urlo' lui, abbassando la pistola. - Stavo per piazzarti una pallottola in una gamba! -
Mi sporsi leggermente e notai la faccia impaurita e imbarazzata di Tay. Alla fine, dopo aver ripreso il suo colore normale, ignoro' Gabriele e mi tiro' per un braccio, facendomi quasi cadere.
- Indovina! - urlo' euforico.
Io impiegai un attimo per capire cosa diamine stava succedendo. - Gli sei piaciuto? -
- Gli sono piaciuto! - continuo' a urlare lui, iniziando a ballare in circolo come un ballerino di danza classica. - Oh mio Dio, gli sono piaciuto! -
Continuo' cosi' per un po', mentre Gabriele metteva via la pistola, senza pero' togliergli lo sguardo di dosso.
Dopo essersi esibito nella sua danza della vittoria, mi prese per le mani e inizio' a ballare con me, anche se io rimasi praticamente al mio posto, facendomi trasportare dalla sua felicita'.
Poi, tenendo una mano stretta con la mia, prese Gabriele per un braccio e lo trascino' in pista.
Lui aveva una faccia spiazzata che mi fece scoppiare a ridere, ma Tay non si fermo' per almeno un minuto.
Alla fine, senza fiato, ci lascio' andare, buttandosi sul divanetto in cui eravamo seduti io e Gabriele fino a un momento prima.
Tay continuo' a ripetere quanto i giudici avessero apprezzato il suo duro lavoro e io ne approfittai per accertarmi che Gabriele non stesse morendo di crepacuore.
- Chiedo scusa per tutto questo. - iniziai io, alludendo al comportamento indisciplinato di Tay. - Ma era piuttosto importante per lui riuscire a sorprendere i giudici. -
Lui mi sorrise, quasi completamente rilassato. - Non devi scusarti. Posso capire quanto sia importante per lui, anche se mi ha spaventato a morte. -
Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia terrorizzata: l'arrivo di un Tay eccitato in una stanza vuota non era uno spettacolo a cui tutti potevano avere il piacere di assistere.
- Povero il mio Gabriele! - lo presi in giro io, dandogli un buffetto sul braccio. - Quel tornado sprizza-energia deve averti davvero spaventato! -
Lui alzo' un sopracciglio. - Davvero divertente. Vorrei vedere te alle prese con un pazzo che entra in una stanza urlando come se non ci fosse un domani. Se non fossi me, mi sarei pisciato sotto! -
Sorrisi. - Ma tu sei te, giusto? -
Lui esibi' la faccia piu' fiera del suo repertorio. - In carne e ossa. E muscoli, ma quello e' piuttosto evidente. -
Roteai gli occhi e lui ne approfitto' per darmi una pacca sul sedere.
Emisi un verso acuto. - E auesto per cos'e'? -
Lui sorrise malignamente. - Per avermi preso in giro. -
Poi torno' improvvisamente serio. - E questo e' per essere cosi' dannatamente sexy. -
Mi bacio' ancora, mentre la delicatessa lasciava il posto alla mascolinita'. Gioco' con la mia lingua senza fermarsi, mettendo in chiaro a chi appartenessi.
- Ho fatto colpo, ho fatto colpo! - ripete' Tay, troppo euforico per prestare attenzione a noi.
Gabriele si stacco' e mi fisso' con occhi fiammeggianti. - Penso di aver fatto colpo anche io. -
STAI LEGGENDO
Just friends
Genç KurguAudrey è una ragazza con un passato difficile: da piccola è stata abbandonata da suo padre e dal suo migliore amico, situazione che l'ha costretta a costruire intorno a sé un muro di sfiducia e incertezza e che pian piano l'ha spinta nel baratro del...