Capitolo 9

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Finii di fare colazione e con calma ritornaii nel mio alloggio. Temporeggiai ancora un po' per le quella strada piena di alberi. Il vento rinfrescava il mio collo, l'acqua quasi bianca del ruscello seguiva il percorso dei miei passi e l'odore di erba pulita e curata riempiva i miei polmoni. Ero in pace finalmente.

Non sapevo dove stavo andando, ma non mi importava, in quel momento mi sentivo libera da ogni pensiero.

Mi fermai, chiusi gli occhi, stesi le mani, assaporai il piacere attraverso i sensi. Alzai il viso, ispirando l'aria pura, guardai il cielo di un colore azzurro come lo zaffiro e un sole splendente, capace di illuminare il mondo intero.

Qualcosa richiamò la mia attenzione. Una struttura, fatta interamente di vetro, almeno supposi che fosse così, rifletteva i raggi del sole creando un effetto magnetico.

Percorsi un passo nella direzione di quel posto coperto dai mille alberi che si innalzavano da un terreno fertile.

《Cosa ci fai tu qui?》udii una voce bassa, ma stranamente rauca, quasi spezzata da mille emozioni.

Mi voltai rivelando la figura alla mia destra. 《Shane...》sussurrai con tono incuriosito.

《Cosa ci fai tu qui?》ripeté la domanda senza battere ciglio. Scrutai il suo volto, le labbra serrate, come se fosse arrabbiato, il naso arricciato come se fosse schifato, le sopracciglia corrucciate come se fosse infastidito e gli occhi. Gli occhi che smentivano tutta quella sua espressione alterata. Degli occhi che contenevano mille emozioni, cercando di reprimerne almeno una, senza alcun risultato. Gli occhi sono lo specchio dell'anima o almeno così si dice. È facile credere che si è capaci di leggere attraverso gli occhi le risposte, come quando gli insegnanti sono convinti di sapere se lo studente ha o meno studiato. Ma non è vero, nessuno potrà mai capire ciò che passa nella mente delle persone attraverso lo sguardo o il suo modo di fare. In quel momento però, mi sentivo impotente, non sapevo cosa fare. Lui soffriva, lo sapevo, lo sentivo, ma non ero capace di fare nulla. Non avrei trovato mai delle parole giuste per migliorare la soffocante aria che si respirava intorno a noi. Non ero mai stata brava con le parole e soprattutto credevo che qualunque cosa fosse, non avevo il diritto di mettermi in mezzo.

Decisi di ignorare il suo stato d'animo 《stavo cercando il mio alloggio... sai...no...》schiarii la voce  《è che forse mi sono persa.》 dissi tutto d'un fiato, risultando stupida ai suoi occhi e la sua risata confermò la mia ipotesi. La sua espressione cambiò e per un momento, ne fui estremamente felice.

《Dai Ninfa, muoviti, ti riaccompagno io.》 disse, iniziando a camminare dalla direzione opposta alla mia.

Annuii, guardai un'ultima volta la punta di quell'edificio. Mi ripromisi che un giorno, non so quando, ma un giorno avrei scoperto cosa ci fosse dentro quella struttura.《Ninfa, veloce!》 Mi incitò Shane. Scossi la testa, mi voltai e lo seguii.

I primi minuti di tragitto furono accompagnati solamente dal suono dei nostri passi e dal rumore della natura.

《Allora..》decisi di spezzare il silenzio giocando con le mani. 《Mi dirai mai in cosa consiste ciò che ci ha assegnato tuo nonno?》dissi, continuando a seguire i miei passi.

《Ma tu lo leggi il programma?》 chiese fermandosi un secondo per orientarsi.

《Cazzo.》imprecai, ripensando al programma che avevo quando ero uscita dalla baracca.

《Cosa succede? Ti sei fatta male? 》 per la seconda volta vidi Shane preoccupato e devo ammettere che mi sarei potuta abituare alla cosa.

《No..no..》notai, solo dopo, il rossore farsi vivo sulle mie guance. Cosa mi succedeva? Non mi aveva detto qualcosa di dolce o qualcosa di simile, si era solamente preoccupato per me. Nessuno lo faceva da molto tempo, a parte mia madre e Charlotte,  e la cosa mi sorprese abbastanza da farmi arrossire. In quel momento sembravo una bambina alle prese con la prima cotta. 《Ho solo dimenticato il programma sul tavolo dove ho fatto colazione. Dovrò chiederlo a ragazzo che lavora lì. Sai come si chiama?》chiesi senza pensarci due volte.

《Intendi Big Eyes? Non so quale sia il suo vero nome, quello è strano forte. Sta sempre per i fatti suoi, lavora qui da qualche anno. Girano voci che sia un serial killer, altri dicono che sia orfano e che abbia ucciso i genitori, altri ancora sostengono sia solo un povero ragazzo che cerca di andare avanti sulle proprie gambe. Penso che l'ultima ipotesi sia quella più adatta. In ogni caso potrai rivederlo oggi a pranzo. 》disse continuando il cammino, conosceva questo posto a memoria o almeno dava questa impressione.

《Ma tu dai sempre soprannomi a tutti quelli che incontri?》chiesi ironicamente.  In tutta quella storia, questa era la domanda che mi premeva di più nella testa 《Io comunque non la penso come tutti gli altri, penso sia un ragazzo pieno di valori che deve solamente trovare la persona giusta che lo faccia vivere, come si suol      dire..》 Lasciai il discorso in sospeso.

《Non dirmi che ti piace Big Eyes!》iniziò a prendermi in giro.

《Non mi piace!》 dissi colta di sorpresa.

《Per fortuna, avrei dovuto competere con un rivale e in più io sono molto geloso.》alzò l'angolo della bocca, regalandomi il sorriso più sexy che io abbia mai visto. Il mio viso si colorò di un rosso peperoncino e iniziai a sentire molto caldo. 《Guarda che sto scherzando, Ninfa!》sussurrò al mio orecchie creando diversi brividi lungo il mio corpo.

《Ma quindi cosa si farà oggi?》cercai di cambiare discorso nascondendo il mio rossore.

《Alle 10:30 inizierà la riunione, dove mio nonno presenterà tutte le iniziative e distribuirà i foglietti delle iscrizioni ai vari club. Noi però dobbiamo presentarci prima, alle 10:00 per stampare e organizzare tutto il lavoro.》 Disse velocemente come se lo avesse imparato a memoria da anni.

《Ho capito, grazie della spiegazione.》sorrisi, non sapevo perché ma con lui mi trovavo bene o almeno credevo.

Percorremmo il resto del tragitto in silenzio e per una volta la cosa non mi aveva dato fastidio. Pensavo che in quel momento lui volesse stare per i fatti suoi, come se volesse riflettere su qualcosa di brutto. Arrivammo davanti la baracca percorsi le piccole scale, per un momento mi sentii distante da lui, quasi come se la sua presenza mi fosse molto gradita.

《Senti..》 iniziai a parlare 《Forse ho disturbato qualcosa prima,visto come eri alterato, ti chiedo scusa.》conclusi in un attimo.

《In realtà..》 mi lasciò appesa ad un filo per un po'. 《 Si, lo hai fatto. 》disse molto diretto. Abbassai il capo mortificata e mi lasciò lì sull'uscio della porta. Stava andando via, quando si fermò di colpo alzando la mano in segno di saluto《Ci vediamo presto, Ninfa.》 Detto questo continuò il suo percorso.

Seguì i suoi movimenti, finché la sua figura si confuse con i tronchi degli alberi, ma rimasi lì ferma a fissare quella direzione e a cercare di rallentare i battiti del mio cuore.

Angolo Autrice.

Spero il capitolo vi sia piaciuto, vorrei pubblicizzare la storia della ragazza a cui ho dedicato il capitolo, lo troverete sul suo profilo. Merita di essere letta

In più la vincitrice della piccola domanda, vivi-la-vita mi ha chiesto come premio di ricevere la pubblicità della sua storia, passate a leggerla 

a domani probabilmente,

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