《Dafne, finalmente sei qui. 》La voce di Charlotte sembrava più sollevata del previsto. Dopo un lungo cammino, finalmente avevo ritrovato i miei amici.
《Cazzo, Puffo brontolone, sei gelata. 》Charlotte mi afferrò, trascinandomi vicino al gruppo per prendere un asciugamano e avvolgermelo intorno al corpo gelato.
《Dafne. 》Era la voce di Manuel, che forse stava notando il mio sguardo perso nel nulla.
《Stai bene? 》Domandò Jon, preoccupato pure lui.
《Pensavamo di averti perso. 》Affermò Steven sostenuto del fratello, che annuì convinto.
Mi guardai intorno, erano tutti preoccupati, vedendomi così scossa, decisi di sorridere cordialmente, cercando di rassicurare gli altri.
《Dove sono? 》Domandai, furono le uniche parole che mi uscirono di bocca, ma non ne furono necessarie altre, avevano capito a chi mi riferivo.
《Dafne, è meglio se ti metti a sedere. 》Consigliò Brent, lo feci, era la cosa migliore.
《Quel Shane pezzo di merda, se lo prendo lo scatto sotto i piedi. 》Gridò Charlotte, rossa dalla rabbia. Scoppiai a riedere e in modo involontario, invitai gli altri a continuare a godersi la giornata, mentre io rimanevo ad arrostirmi al sole.
Charlotte fu riluttante alla mia richiesta, ma riuscii a convincerla.
《Posso sdraiarmi? 》Mitch sembrava un bambino indifeso, che chiedeva alla mamma il permesso di mangiare la cioccolata. Annuii, consentendogli di sedersi accanto a me.
《Lui ti piace davvero tanto, eh? 》Esordì dopo solo pochi secondi di silenzio.
《Se sei venuto solo a parlarmi di Shane, passo grazie. 》Sospirai lievemente. 《Mi hanno già avvertito di stargli alla larga, eppure una di quelle persone è con lui... Ironia della sorte. 》Sorrisi amaramente.
《Abigail è una brava ragazza... 》Cercò di dire Mitch.
《Si, ho notato la sua dolcezza. 》Sputai acidamente forse con un pizzico di cattiveria.
《Sei offuscata dalla gelosia. 》Rise di gusto il ragazzo.
《Gelosa, io? 》Non penso di poter mai essere gelosa di qualcuno che mi ha abbandonato nel nulla. Commentai, lasciandomi prendere da una rabbia indomabile.
《Eppure lo sei. 》Si lasciò sfuggire Mitch. 《Non ti biasimo. 》Continuò velocemente. 《Come non biasimo Abigail e ciò che ha fatto. Concluse.
《Certo che hai una fantastica capacità nel consolare le persone. 》Ironizzai sul suo incredibile tatto.
《Beh perlomeno le devo un favore, non credi? 》Disse, riferendosi alla ragazza dai capelli rossi.
《Per quale oscuro motivo? 》Chiesi, incuriosita da quella sua affermazione.
《Almeno posso passare un po' di tempo con te. 》Confessò, utilizzando una voce rauca da far impazzire mille ragazze.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, il calore che prima mi aveva abbandonato, adesso mi riempiva le guance che assunsero un colore rosso vivo.
《Io...Io... 》Lo guardo intenso del biondino iniziò a mettermi agitazione. La mia voce tremava e la mia insicurezza cresceva ancora di più.
《Hai trovato la strada, eh, Ninfa? 》L'irritante voce di Shane aleggiò nell'aria come una mosca fastidiosa, interrompendo quel momento estremamente imbarazzante.
Non mi voltai a vedere la sua figura, anzi mi concentrai su quella di Mitch, il cui sguardo si fece più duro del solito.
《Cosa vuoi adesso, Allen? 》Era la prima volta che utilizzavo il suo cognome, cercavo di mantenere le distanze, anche se non riuscii a resistere più alla voglia irrefrenabile di guardare con chi era. Mi alzai in piedi, con tutta la calma possibile, seguita da Mitch, mi voltai.
Non mi stupii molto constatando che attaccata al suo braccio, come una gatta in calore, vi era Abigail. Shane era sul punto di rispondere, ma qualcuno non gli diede la possibilità di farlo.
《Come ti permetti a risorgerti a Dafne come se niente fosse? 》La voce dura di Mitch mi fece quasi paura. Era arrabbiato, tremendamente arrabbiato.
《Non sono fatti tuoi. 》Sbraitò iniziando ad alterarsi.
《Veramente sono stato interpellato da Dafne. 》Disse ancora più convinto.
《Non c'entri niente con questo discorso. 》Ripeté in modo brusco Shane, mentre Abigail rideva di gusto.
《E allora dimmi, chi è che c'entra? 》Domandò Mitch, di colpo più calmo rispetto a prima.
《Solo io e Dafne. 》Shane al contrario rimaneva visibilmente irritato dal comportamento del biondino.
Abigail, sentendo quelle parole, allentò la presa, forse un po' infastidita dal comportamento del ragazzo a cui era avvinghiata.
《Bene, allora perché, invece di rompere le palle, non la prendi e la proteggi? 》 Disse Mitch, avvinghiandomi a sé con il suo braccio intorno alla mia vita nuda. 《Io aspetterò. 》Sussurrò in modo tale che nessuno a parte me lo potesse sentire.
《Sai? 》Disse rivolgendosi subito dopo a Shane, che era visibilmente infastidito dal comportamento del suo compagno di club. 《Qualcuno la potrebbe rapire in tua assenza. O almeno io non mi tirerei mai indietro dal farlo. 》Quel suo tono sempre più malizioso generò qualcosa in Shane che, senza pensarci due volte, decise di agire.
Con la rabbia dipinta sul volto, Shane si liberò dalla pesa di Abigail in un modo talmente brusco da far spaventare persino la ragazza.
Afferrò Mitch dalla mano che era ancora intorno alla mia vita. Lo strattonò così forte da fargli male.
《Shane, lascialo!! Gridai sperando che mi ascoltasse. 》Lo fece, ma non si dimostrò felice di darmi ascolto.
Mi prese per mano, inaspettatamente il suo tocco si dimostrò delicato.
Andiamo via. Gli proposi sapendo che Manuel non si sarebbe tirato indietro da picchiarlo visto ciò che aveva fatto.
《Shane non se lo lasciò ripetere due volte. 》Mi guidò via di li, mi voltai, cercando di scorgere Mitch per vedere come stava.
Fortunatamente stava ridendo, gli altri ragazzi l'avevano aggiunto e questo mi tranquillizzò molto. Per un attimo i nostri sguardi si incontrano, Mitch mi sorrise e con la mano ancora funzionante mi fece capire che era tutto okay.
《Shane puoi rallentare adesso. 》Dissi quando ormai eravamo immersi in un labirinto di case. Frenò di botto e si voltò avvolgendomi in un abbraccio soffocante.
《Shane così non respiro. 》Confessai, ancora un po' infastidita dal suo comportamento. Il ragazzo non ascoltò, stringendomi ancora più forte e sussurrando un flebile "Shh". Non mi opposi, non avevo le forze per farlo.
《Scusa... 》Sussurrò dopo un lungo minuto di silenzio. Cercai di divincolarmi dalla stretta, non ci riuscii.
《Non scappare ti prego. Scongiurò avvicinandomi a sé con più forza. 《Scusa, ho combinato un casino, ti ho lasciata sola. Scusa, sono un coglione. 》La rabbia che fino a poco prima animava il mio corpo, adesso si dissolveva lentamente.
Sorrisi come una stupida. 《Su una cosa siamo d'accordo. 》Scoppiai a ridere da sola. 《Sei un coglione. 》
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Random Walk
Roman d'amourDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...