Capitolo 36

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《Sorpresa! 》Gridò Brandon aprendo la porta della sua camera. Il buio della stanza, causato anche dal brutto tempo, era spezzato della luce fioca delle candele, poggiate su un telo che copriva una parte di pavimento. Un cestino di vimini, simile a quello di Cappuccetto Rosso, era poggiato al centro di quella tovaglia rossa.

《Per me? 》Chiesi coprendo con le mani la mia bocca aperta per lo stupore.

《Per te, Piccola, solo per te. 》La sua voce non fece altro che aprire il mio cuore. Sentii un sentimento dolce riscaldarmi sempre di più. Le piccole sorprese erano capaci di farmi rimanere senza parole, senza fiato. Quelle erano le sorprese che ogni donna dovrebbe ricevere.

Una rosa si presentò davanti i miei occhi. 《Non sono riuscito a fare di più. 》 disse quasi mortificato, come se non avesse davvero fatto abbastanza.

《Hai fatto più di quello che mi aspettavo. 》Con un piccolo gesto, mi aveva reso forse la ragazza più contenta del mondo.

Mi voltai verso di lui. Un'incredibile voglia di perdermi nelle sue braccia si fece largo in me, prendendo il sopravvento. Mi strinse forte a lui, regalandogli un bacio sulla guancia 《Grazie...》 sussurrai al suo orecchio mentre lui continuava a cingere con le braccia il mio esile corpo.

I secondi si fecero minuti e i minuti si fecero ore. Le risate riempirono la stanza, il cibo scarseggiava, le candele lentamente si consumarono.

《Brandon, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me. 》Ed era vero, solo lui mi aveva fatto vivere un'esperienza così viva. Per una volta mi sentii amata. Lui aveva pensato a me. A me e a nessun'altro e questo, per quanto surreale, mi fece capire che Brandon sarebbe stato davvero importante per la mia vita.

《Questo è quello che ti meriti, DaDa, tu sei una persona importate e per quanto ti sembra strano e affrettato, sono disposto a fare di tutto per vedere dipinto sul tuo viso quel dolce sorriso. 》Brandon si avvicinò pericolosamente a me. I nostri respiri si intrecciarono, i nostri occhi si cercavano e da lì a poco anche le nostre bocche, desiderose di passione, finirono per essere un tutt'uno.

Quella passione, quell'ardore, quella sensazione. Per una volta mi sentii come non mai. Per una volta capii quanto quel sentimento, quanto quel mio star bene, fosse importante. Non so come, non so perché, so solo che sarò costretta a revisionare ciò che un tempo avevo detto.

Non rimangio ovviamente la parola data, sostengo ancora che si può benissimo vivere senza amore, ma questo dolce, ingannevole, orribile sentimento, ti fa sentire completa e forse è questo ciò che conta, amare. Ma l'amore non è solo qualcosa da ricevere, al contrario, bisogna amare per essere amati e non parlo di amore familiare, non parlo nemmeno di amore fra due persone, parlo di quell'amore che molti faticano ad avere, quell'amore che molti non riescono a donare. Amare sé stessi è la cosa più importante, amare il proprio corpo ed accettarci. Perché sì, è difficile, troppo difficile, quasi impossibile, ma è questo che ci rende sicuri di noi stessi ed è questo che ci permettere di prendere le redini della nostra vita.

Odiare il nostro corpo, odiare noi stessi, è possibile? Odiare, quel sentimento ripugnante ai confini dell'immaginazione, in realtà non esiste. L'uso improprio di questa parola ci allontana dal suo vero significato. Odiare, non significa un semplice "non mi va a genio quella persona", odiare, non significa voler picchiare la ragazza che ci ha rubato il fidanzato. L'odio, forse, è il sentimento più brutto al mondo, che non porta semplicemente ad evitare una persona, ma ad augurarle ogni male possibile, ogni tipo di tortura e la cosa più brutta è la nostra lenta consumazione dietro questo sentimento che non porta altro che alla morte spirituale. Io mi sono odiata, sono arrivata a quel punto di quasi non ritorno, se non fosse stato per me, se non fosse stata per la mia curiosità, a quest'ora, la mia croce, il mio dolore sarebbe diverso, forse meno distruttivo. Distruzione... era proprio questo il punto, mi sono sentita come una macchina pronta ad esplodere. BOOM!! Una miccia che aspetta con ansia il momento di arrivare all'esplosivo BOOM!! Una bomba che in realtà ha come unico compito quello di saltare in aria BOOM!!

Amore e Odio.

Due sentimenti che si annullano, due sentimenti che forse nemmeno esistono. Ma ora era stato quel piccolo amore ad annullare il resto, ad annullare il mio dolore.

Le mani di Brandon stringevano il mio corpo in una morsa quasi mortale. La passione trapelava dalle sue labbra e gli occhi verde muschio richiamavano senza sosta il mio animo.

Con una mano accarezzò il mio viso così dolcemente da scaturire diversi brividi lungo tutta la schiena.

《Sei bellissima. 》 quella sua voce, potente e roca, fece sussultare il mio cuore.

Le mie labbra si fondarono sulle sue, coinvolgendolo in un bacio più passionale del precedente.

Il rumore della porta però, si mise tra me e quello che sarebbe potuto essere il coronamento di un sogno.

Seguii lo sguardo di Brandon indirizzato verso la figura che rimaneva immobile sull'uscio della porta.

Il mio cuore prese a battere più del dovuto, il mio animo si frantumò con un grande fracasso.

Il suo viso. I suoi occhi feriti.

《Devo andare. 》sussurrai prima di poter scoppiare in un orribile pianto.

Presi le mie cose e di corsa varcai la soglia sorpassando la figura possente di Shane.

Quel suo viso tormentò la mia mente lungo tutto il cammino.

Quegli occhi neri, cupi a causa di ciò che aveva visto, quel sorriso che lentamente svanì, quel dolore dipinto sul suo viso.

E io? Perché scappavo?

Le lacrime minacciavano di scendere.

Lui non era nessuno per me, ma quel dolore dipinto sul suo viso mi trafisse il cuore.

Mi buttai sulle ginocchia coprendo il viso con le mani.

Perché non capivo cosa succedeva al mio corpo e cosa invece diceva il mio cuore?

Avevo bisogno di gridare di sfogarmi con qualcuno. Charlotte era la risposta ai miei pensieri, ma in quel momento mi sembrava fastidioso disturbarla proprio durante il suo appuntamento con Manuel.

Iniziai a correre varcai la porta di quel luogo ormai vuoto. Cercai con lo sguardo quella figura che in quel momento poteva essere la mia unica salvezza.

Lo vidi. Era lì che mi sorrideva dolcemente e mi salutava con un cenno di mano.

Il mio cuore si calmò, non ero sola. Non lo ero mai stata.

Angolo autrice.

Chi è il personaggio di cuore Dafne ha incredibilmente bisogno?

Come sempre chi indovina vanterà un favore o per meglio dire un premio. Ricordo che il vincitore avrà carta bianca.

Chi è quindi questa persona?

A) Mitch Johnson.
B) Abigail Collins.
C) Brent Waise.
D) Jonathan May.

Spero risponderete in tanti.

Un bacio a tutti.
GCDreamer

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