Capitolo 81

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《Shane, quanto è lontano questo posto? 》Domandai, mi stavano venendo i crampi continuando a stare in quella posizione.

《Non molto. 》Urlò lui di risposta per farsi sentire. L'aria, a quella velocità, attraversava tutto il mio corpo, per un attimo mi pentii di non aver indossato i pantaloncini.

《Arrivati. 》Disse, accostando e facendomi scendere per poi seguirmi in un attimo. Tolto il casco, glielo consegnai e dopo aver aggiustato alla meno peggio il mio aspetto, guardai il posto in cui mi aveva portato, non era difficile capire che eravamo molto in alto, sicuramente il luogo dove si vedeva al meglio tutto la città che ci circondava. Rimasi stupita per un attimo a vedere quello spettacolo fatto di luci, palazzi e natura. L'uomo e la natura si univano in una collaborazione l'uno con l'altro.

《Quante ragazze hai già portato in questo posto? 》Scherzai, voltandomi verso Shane che aveva sistemato la sua ducati.

《Ammetto che ne avrò portato un paio... 》Iniziò a parlare picchiettando il dito sul mento per imitare un uomo pensieroso. 《Si. 》Disse con più convinzione, mentre io iniziai a linciarlo con lo sguardo. 《Un paio solo nell'ultima settimana. 》 Concluse la frase, scoppiando a ridere mentre io gli lanciai un pugno sulla spalla. 《Scherzo. 》Si giustificò lui, alzando le mani, in segno di resa.

《Lo spero. 》Lo sfidai con lo sguardo, mentre lui mi prendeva dai fianchi.

《Mi merito un bacio per lo meno. 》Continuò a prendermi in giro, facendomi voltare verso di lui. Mi persi in quegli occhi marroni, ma dovevo resistere.

《Non ci penso nemmeno per sogno. 》Allacciai le braccia al petto, voltai lo sguardo e allontanai le mie labbra delle sue.

《Ah si? 》Mi sfidò con un ghigno fra le labbra. 《Vedremo se cambierai opinione quando avremo finito di mangiare. 》Disse trascinandomi in un angolo di quel fantastico posto.

Una semplice panchina si affacciava su quel meraviglioso panorama.

《Si accomodi principessa. 》Scherzò lui, facendomi sedere ad un lato della panchina. 《O dovrei chiamarla "ragazza dai capelli blu". 》Era certo, moriva dalla gelosia ma la cosa mi faceva troppo piacere e da una parte volevo far durare quel suo sentimento in eterno.

《Preferisco Ninfa. 》Confessai, forse un tempo odiavo quel soprannome mentre adesso ogni volta che lo sentivo pronunciare da lui il mio cuore batteva all'impazzata.

《Va bene. 》Sospirò per poi prendere qualcosa da dietro la schiena. 《Per la nostra cenetta romantica, Ninfa, ho una sorpresa. 》Disse rivelando un sacchetto del MC.

《Davvero romantico. 》Scherzai, alzando gli occhi al cielo.

《Come scusa? Mi stai dicendo che non lo vuoi. 》Non mi lasciò il tempo per ribattere. 《Allora mangerò da solo. 》Racchiuse nel petto quel sacchetto. Afferrai ciò che teneva fra le mani. 《Non ho detto questo. 》Affermai, prendendo un panino e avvicinandomi sempre di più a Shane.

Mangiammo in silenzio, ammirando quel luogo e assaporando ogni secondo del momento passato insieme. Mi appoggiai alla sua spalla, addentando il mio panino, mentre lui avvolse un braccio intorno a me. Finii di mangiare e traendomi le ginocchia al petto, mi avvicinai sempre di più a quel suo corpo bollente.

《Adoro questi momento. 》Commentai, continuando a guardare l'orizzonte. Shane, invece, guardò me, sorridendomi in modo speciale, era quel sorriso che riservava solo per me. Dei brividi mi percorsero la schiena.

《Anch'io, ma non pensare sia finita qui. 》Disse, mentre cercava qualcosa nella tasca.

《Non dirmi che mi stai facendo una proposta di matrimonio. 》Scherzai, scoppiando a ridere. 《Non mi sembra nemmeno il caso, visto che ci conosciamo da poco tempo. 》Continuai e Shane sorrise compiaciuto.

《Non intendo chiederti di sposarmi. 》Scoppiò anche lui a ridere. 《Su voltati e chiudi gli occhi.

《Va bene. 》Mi voltai leggermente. 《Ma prometti di non uccidermi. 》Quel momento romantico stava per sfociare in qualcosa di buffo. Feci come disse, mi voltai e chiusi gli occhi, sentendo Shane armeggiare con qualcosa.

《Ora puoi aprirli. 》Mi incitò, ritrovai al mio collo una collana con un pendente che raffigurava una civetta.

《Non è un riferimento ad Harry Potter. 》Mi spiegò Shane voltandomi verso di lui, continuando ad accarezzare quel ciondolo. 《La civetta è uno dei simboli della dea Atena, la dea dell'intelligenza, delle capacità, della pace, strategie in battaglia e della saggezza. L'ho vista ad un negozio e mi ha subito fatto pensare a te. 》Concluse, iniziando ad agitarsi di nuovo. Lo si notava da quel suo, ormai comune, gesto di grattarsi la nuca.

《Lo adoro. 》Affermai, guardando il ciondolo per poi immergermi fra le sue braccia e regalargli un dolce bacio sulla guancia. 《Ti ringrazio. 》Sussurrai, mentre lui sorrideva compiaciuto.

《Si è fatto tardi, conviene tornare. 》Suggerì lui, aveva ragione, avevamo un orario da rispettare, eppure non volevo mettere fine a questa serata.

Shane decise quindi di trascinarmi all'accademia. Speravo che quel viaggio di ritorno durasse il più possibile eppure si rivelò essere il contrario. Il tempo era fuggito, facendosi beffa dell'uomo.

Shane con la sua gentilezza, dopo aver sistemato la sua moto una volta tornati, mi accompagnò davanti alla porta della baracca 508. Anche lui era visibilmente atterrito davanti al modo in cui si era conclusa la giornata.

Strinsi quella sua mano più forte. Gli volevo confessare il mio desiderio di restare con lui eppure c'era qualcosa che mi fermava. L'immagine di Abigail che litigava con lui dopo pranzo mi tornò subito in mente. 《Di cosa parlavi con Abigail oggi quando io sono andata via con Carter? 》Domandai, iniziando ad innervosirmi.

《Nulla di importante, discutevamo sull'articolo. 》Affermò, ancora una volta geloso.

《Ma... 》Tentai di dire quando una luce ci sparò dritta in faccia.

《È il momento di andare a dormire. 》Quella voce la riconoscevo, l'avrei riconosciuta su mille.

Ritrassi la mano dalla presa di Shane per poi guardare nella direzione da cui quella forte luce proveniva.

《Benjamin, non penso sia il momento di vigilare sul nostro discorso. 》Affermai irritata, non era proprio il momento di bloccare il mio discorso un'altra volta.

《Chiudetevi nella baracca così che io non vi possa vedere. 》Suggerì, con un tono dolce pur dopo aver notato il mio disprezzo causato da quella interruzione. 《Per ora chiuderò un occhio. 》Disse, facendo un leggero occhiolino. Annuii per ringraziare quella che si rivelò esser una vera e propria gentilezza. Afferrai Shane dalla mano e invece di entrare nella mia baracca lo trascinai in quella sua piccola baracca immersa in un prato fiorito.

Sapevo che la porta era aperta, come al solito, ed entrai sicura di me. Lo trascinai dentro e chiusi la porta, sospirai e dopo aver liberato la sua mano, lo guardai con una faccia che si rivelava essere seria.

《Shane, voglio che tu sia sincero con me. 》Sussurrai, avevo la voce spezzata da quella emozione negativa che sentivo dentro di me. Era come se avessi un vuoto nel mio petto, un buco.

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