Epilogo

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Un leggero soffio di vento mi accarezzò il viso.

I miei capelli ormai corti lo seguivano, mentre io mi inoltravo in quel luogo che avevo evitato per troppo tempo.

Il luogo più triste che potesse mai esistere, ma mi trovavo lì per una ragione.

Stringevo al petto una lettera. Quel giorno, finalmente era arrivato.

Ripensai a tutta la mia estate. Ripensai a quanto questa mi avesse aiutato.
Aiutato a sorridere di nuovo.
Aiutato ad essere finalmente felice.

I miei scarponcini pesavano le pietre di quel viale che portava alla mia meta.

Il dolore che mi circondava era insopportabile. La voglia di scappar via di abbandonare quella oscura verità della vita cresceva ogni secondo.

Le lacrime bagnarono le mie gote.

Quanta tristezza che si respirava.
Quanto dolore negli occhi di chi incontravo lungo il mio cammino.

Nessuno si stupiva di vedermi piangere. In quel contesto era normale.

Camminai a lungo e il silenzio che mi circondava non era di compagnia.

Ed eccolo lì. Un marmo beige.

Ecco tutto ciò che era rimasto di mio padre.

Su di esso una scritta incisa.

Philip Moore
Un figlio, un fratello, un amico, un marito e un padre.

Mi inchinai ed accarezzai la sua foto, sorridente come sempre. Le dita sfiorarono l'ultima parola. Le mie lacrime si trasformarono in singhiozzi.

Dopo aver sfogato il mio dolore decisi di sedermi davanti al suo nome.

Iniziai a giocare con la lettera che tenevo in mano.

Sicura di ciò che stavo facendo, la aprii. Afferrai quello che era un pezzo di carta. Con le lacrime agli occhi, ingoiai a vuoto e cercando di fare leva sul mio coraggio, iniziai a leggere ad alta voce ciò che avevo scritto.

"Caro papà,

Avevi ragione. Hai ragione. Tua figlia è proprio come te. Testarda e impulsiva, una ragazza che segue la sua strada, che sbaglia e cade e spesso ha bisogno di una mano per alzarsi. Come dicevi tu sono proprio quella ragazza che compie un "cammino casuale", una ragazza che segue l'istinto e non si ferma mai.

Per la prima volta, però, so quello che sto facendo.

Per la prima volta voglio che tu sappia che spero di averti reso fiero di me.

Mi ero ripromessa di venire qui solo quando sarei diventata una donna.

Non so se ho raggiunto l'obbiettivo sperato, ma non mi interessa perché adesso sono qui.

Sono qui con te..."

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