Capitolo 51

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Ritornai nella baracca. 《È per me. 》Dissi solamente, ai due che continuavano a chiacchierare.

Presi la prima asciugamano che mi capitò a tiro, fortunatamente era quella per il corpo.

《Ma chi è? 》Domandò Charlotte, con aria curiosa.

《Nessuno. 》Quasi fui costretta a spingerla via. 《Non uscite per nessuna ragione al mondo, promettetelo. 》Ordinai e i due, ridendo e guardandosi con complicità, annuirono.

Scappai fuori, chiudendo alle spalle la porta. Shane si era seduto sui gradini e cercava di produrre calore, sfregandosi le mani. Gli poggiai l'asciugamano sulle spalle. 《Forse è meglio se entro e ti prendo qualcosa di caldo oppure vuoi entrare a prendere qualcosa? 》Domandai a raffica come se non sapessi cosa mi stesse prendendo.

《No. 》Disse convinto, afferrandomi la mano proprio quando ero sul punto di girare i tacchi e andare a prendergli qualche altra asciugamano.

《Ma stai gelando, non è meglio che tu ritorni al tuo alloggio? Ti fai una doccia e poi ritor... 》non mi diede il tempo di concludere la frase, mi guardò con aria seria.

《Sto bene così, ho bisogno di parlarti, ora. 》Disse con voce seria e afferrando quell'asciugamano iniziando a sfregarla sui capelli.

Inghiottì quella poca saliva che mi era rimasta, non sapevo cosa dire. In realtà avevo un po' paura. Di che cosa mi voleva parlare?

《Se ti sei offeso per prima... 》cercai di prendere la parola ma lui non era dello stesso avviso.

《Non mi sono offeso. 》Disse serio, alzandosi dal gradino.

《Allora spiegami perché sei venuto, nel cuore della notte, a disturbarmi, per parlare, quando non stai dicendo nemmeno una parola. 》Sputai acida, sapevo di star esagerando ma con lui non trovavo mai le parole adatte. Mi sembrava di andare in confusione, ogni frase era diversa da ciò che avevo studiato nella mia mente e quando la conversazione prendeva una piega diversa non sapevo proprio che farci.

《Ma stai sempre a lamentarti, vieni, facciamo due passi. 》Mi spronò lui con un gesto di mano.

《Se non lo avessi notato, indosso il pigiama. 》Dissi mostrando con tutta la mia fierezza i pantaloncini e la maglietta con su stampato topolino.

Scoppiò a ridere. 《Si ho notato il tuo look. 》Disse per poi voltarsi e iniziare a camminare.

《Allora vieni, Ninfa? 》Domandò senza girarsi. Non sapevo che fare, ma una cosa era sicura, il mio corpo aveva deciso da solo. Avrei seguito quel ragazzo, dovunque mi avrebbe portato.

《Ehi, aspetta. 》Urlai, stavo praticamente correndo dietro di lui. Non arrestò il passo, ma rallentò tanto da riuscirgli a stare accanto.

《Ancora non so di cosa volevi parlarmi. 》Cercai di incalzare il discorso.

Di tutta risposta, Shane alzò le spalle e continuò spedito per il suo cammino, non so come facesse a sembrare così calmo in quel momento, io al contrario cominciavo a perdere la pazienza.

《Se non hai nulla da dire, io vado. 》Affermai girando i tacchi, quando feci qualche passo sentii la sua voce.

《So che se te lo dicessi, non la prenderesti affatto bene, sto cercando di godermi il momento. 》Affermò girandosi per un secondo e incrociando i miei occhi.

《Quale momento? 》Domandai, forse sapevo a cosa si riferiva, ma mi sarebbe davvero piaciuto sentirlo dire da lui.

《Andiamo Dafne, quando mi ricapiterà di passeggiare con te? 》Chiese quasi ovvio, riprendendo a camminare.

Decisi anzi, per la seconda volta, il mio corpo decise di seguirlo. E nel silenzio assoluto camminammo fianco a fianco, come un branco.

Non volevo prendere la parola, non più, volevo solo godermi quel momento, sarebbe potuto succedere di tutto, ma non mi interessava, io ero felice, tranquilla con me stessa e con il mondo intero.

《Credi nel filo rosso? 》Domandò Shane, con gli occhi persi nelle stelle.

《Perché questa domanda? 》Cercai di scoprire a che punto volesse arrivare.

《Ci credi o no? 》Incalzò lui, non voleva mollare minimamente la presa.

《Si e no. 》Risposi, cercando di essere molto vaga. A pensarci bene, più vaga di così...

《Non è una risposta. 》 Iniziò ad irritarsi, forse pensava non lo prendessi sul serio.

《Si, ci credo. 》Confessai, iniziando a giocare con le mani.

《Brandon è il tuo filo rosso? 》Chiese, senza lasciarmi spazio per respirare.

《Non lo so. 》Risposi dopo averci pensato un po'. Un bel po'.

《Lui non ti merita. 》 Ripeté per la millesima volta da quando lo conoscevo.

《Non mi importa, se sbaglierò, voglio sbagliare con la mia testa. 》Affermai stringendo i pugni. Shane non era dello stesso avviso. Si voltò verso di me, bloccandomi la strada. Eravamo ad un centimetro di distanza. Mi voltai e sentii le sue braccia circondare il mio esile corpo da dietro.

《Non voglio vederti soffrire. 》Confessò con voce bassa e suadente.

Mi liberai da quella morsa, iniziando a camminare più veloce che potevo. Diretta alla baracca. In poco tempo fui lì e insieme a me, Shane.

Mi voltai e iniziai a puntargli il dito contro. 《Non ti azzardare più ad intrometterti nella mia vita privata, è una mia decisione stare con Brandon o meno. Una "mia" decisione. Quindi sei pregato di non intrometterti più nei fatti altrui. 》Gli urlai contro con tutto il fiato che avevo in gola.

《Non posso. 》Rispose solamente, guardandomi con la faccia da cucciolo bastonato.

《Non puoi cosa? 》Chiesi stupita della sua risposta.

《Non posso rimanere da parte, non voglio vederti soffrire. 》Confessò stringendo i denti.

《Lasciami vivere la mia vita!! Non sei nessuno per me!! 》Mi era difficile capire perché stessi reagendo in quel modo, lui pensava solo al mio bene, eppure mi sentivo davvero irritata.

Cercai di ritornare alla baracca, ma non mi fu dato il tempo di farlo.

Shane afferrò il mio viso e in modo veloce bloccò ogni mio tentativo di continuare a invenire contro lui. Unì con grande passione le sue labbra alle mie, travolgendomi in quello che doveva essere il bacio più piccante mai visto. Il mio volto divenne rosso, ma mi lasciai andare a quella sensazione. Fummo costretti a fermarci solo per riprendere fiato, ci guardammo intensamente negli occhi per almeno un minuto. Tutto sembrava fermarsi, il vento, l'acqua, le piante non producevano più alcun rumore. Perfino lo scoppiettio del fuoco del falò si placò. Fu un minuto ricco di emozioni. Sul mio volto si susseguirono gioia, stupore, perdono, speranza, rabbia, ansia, tristezza e infine rimorso...

《Questo è sbagliato. 》Ripensai a ciò che avevo fatto, il volto di Brandon mi si presentò in mente, il suo sorriso. Sapevo che quel ragazzo ubriaco non era lui, sapevo che il vero Brandon era quello che mi aveva organizzato un piccolo picnic nella sua stanza. Non potevo fargli questo, non volevo fargli questo.

Mi voltai e rientrai nella baracca in fretta e furia, lasciando a bocca aperta Shane.

Mi sfiorai leggermente le labbra, si poteva sentire ancora il suo profumo e le sue labbra poggiate sulle mie.

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