Capitolo 15

863 160 66
                                    

《Sei Dafne, vero? Quella che non riusciva a far saltellare un sassolino? 》disse il ragazzo che mi aveva quasi fatto prendere un infarto.

Mi voltai lentamente rivelando il meraviglioso viso di Bandon Jones. Rimasi un secondo incantata, scossi la testa cercando di riprendermi 《Si, sono io.》 sorrisi, non so per quale motivo ma il suo viso mi ispirava molta fiducia. Mi faceva sentire accettata, come se ogni suo sorriso potesse cacciar via lo sporco del mio animo.

《Allora DaDa, che ne dici di andare a prendere un caffè insieme? 》chiese sorridendo ancora una volta.

In un attimo pensai che la situazione mi stesse sfuggendo di mano. La cosa stava prendendo una piega che sicuramente mi interessava ben poco. Non amavo uscire con i ragazzi, anche se ultimamente io e Shane passavamo il tempo costantemente insieme. Ad essere sincera, non preferivo nemmeno la compagnia di sesso femminile, le conversazioni su unghie, vestiti o capelli, non facevano proprio parte di me. In più a chi poteva interessare dove hai comprato questo e dove hai comprato quello, sono cazzi tuoi.

Senza sapere come, ripensai alle parole precedentemente dette da mia madre.

"Mi raccomando chiamami una volta al giorno, voglio sapere tutto e se incontri un ragazzo trattalo bene non come al tuo solito, ricordati fare l'amore caccia ogni traccia di stress dal corpo! Fidati di me, io lo so!" Sorrisi pensando a quanto fosse stravagante quella donna. Ma una cosa era certa, la adoravo più di chiunque altro.

《Ad essere sincera, sono molto stanca, ma ti andrebbe fare domani?》credevo di essere stava molto gentile mentre posticipavo quel suo invito.

"Gentile come un dente cariato" direbbe mia madre se fosse qui.

《Va bene, allora. Ma ad una condizione, andremo a fare colazione insieme invece di un semplice caffè.》mi porse la mano quasi fosse una promessa. Mi soffermai a guardare il suo vestiario, ero quasi completamente sicura che giocasse a calcio o almeno che, quella tuta che lo fasciava alla perfezione, faceva risaltare i suoi incredibili polpacci che mi portavano quasi a sbavare. In più portava uno di questi borsoni tipici dei giocatori.

In un momento mi sentii quasi una ragazzina che sbavava dietro al suo magnifico e sexy idolo.

Strinsi la sua mano cingendo così quell'accordo in una vera e propria promessa.

《Perfetto DaDa, ti passo a prendere io domattina per le 8:00 va bene?》 Chiese con fare estremamente gentile. Annuii solamente, incantata ancora dal suo bel fisico.

《Perfetto allora io vado.》 sorrise ancora, lasciandomi poi un semplice bacio sulla guancia.

Sentivo il mio corpo sciogliersi a quel contatto. Un formicolio percorse la mia schiena. Rimasi lì impietrita mentre lui si allontana.

Poteva un ragazzo essere così perfetto?

Con la sensazione delle sue labbra sulla mia guancia, camminai ancora per un po', recandomi in quella immensa baracca proprio al centro di questo campo. Mi ritornò in mente il racconto di quell'uomo. Mi rattristii a pensare quanto dolore avesse vissuto sulla sua pelle. Ognuno è obbligatorio a vivere con il proprio dolore. Un uomo però può decidere di non essere abbastanza forte per riuscire a sopportalo, finendo di spezzare la propria vita. Può essere che ci si dimentichi di averlo, quando non ci si pensa per un po'. Si può persino fare l'abitudine e spesso ci si ritrova con un ulteriore dolore da portare sopra le spalle. Ma non c'è gioia senza tristezza, non c'è arcobaleno senza pioggia.

Consegnai il foglio alla segreteria, senza sprecare una parola. La mia testa era impegnata a ragionare sulla figura del preside.

Arrivai nel mio alloggio, quasi avessi usato il teletrasporto di Goku, aprii la porta e senza prendere la briga di accompagnarla dolcemente fino alla chiusura, mi buttai sul letto causando un orribile tonfo.

Charlotte uscì dal bagno scortata da una gigantesca nuvola di vapore.

《Non ci eravamo iscritte qui per poter passare un po' di tempo insieme? 》chiese, iniziandosi a vestire. In fin dei conti non aveva torto, al contrario..

《Hai pienamente ragione. Ma almeno dimmi, è andata bene la giornata?》mi voltai sul lato prendendo la mia grande borsa e iniziando a cercare dentro essa.

《Sii!!》 Sorrise avvicinandosi come se fosse felicissima di fare una semplice chiacchierata fra amiche. 《Ma che cerchi?》domandò vedendo che avevo rovesciato la borsa per continuare a cercare meglio.

《Non trovo il mio cazzo di orologio da taschino! Porca miseria, Charlotte lo hai visto?》iniziai a lanciare tutte le cose da una parte all'altra.

《Dafne, non ti preoccupare, mi ha detto Brent che lo avevi lasciato stamattina sul tavolo insieme al programma. Ma che si è dimenticato di portarlo e che lo farà dopo.》mi tranquillizzò la mia migliore amica. Non era difficile da crederci, mancava veramente poco che lasciassi il cervello sul cuscino.

《Allora mi stavi dicendo? 》 mi rilassai prendendo un lungo respiro.

《Ho conosciuto già il mio club, mi sono iscritta a cheerleading e devo dire che quelle ragazze non sono per nulla male.》sorrise continuando a vestirsi.

《Mi immagino proprio come sarà.》 Mi alzai con le ginocchia sul letto e prendendo in mano i due cuscini dei rispettivi letti, iniziai ad agitarli. 《Datemi una S, datemi una E, datemi una X, datemi una Y. Cosa esce fuori? SEXY! Quel ragazzo non è tremendamente sexy?》iniziai ad imitare quelle ochette da quattro soldi. Per poi ributtarmi sul letto.

Charlotte scoppiò a ridere. 《Starò alla larga da quelle più ochette, non ti preoccupare. 》

Ridemmo ancora per un po' 《Non mi sono iscritta ad un altro club, ho pensato che ne potessimo fare uno insieme. In fin dei conti deve essere la nostra estate! 》mi abbracciò forte, stavamo quasi per lacrimare, adoravo questa ragazza.

《È un'ottima idea!》sorrisi a mia volta facendomi scappare una lacrima.

《Comunque, non vieni a cenare, Ninfa?》mi voltai di colpo sentendo quel nomignolo d quattro soldi.

《Dovreste smetterla di chiamarmi così! 》misi il broncio come il becco di titti.

《Dafne quel ragazzo, Shane non è tanto male. Con me non ha voluto nemmeno fare nulla, deve essere un tipo serio quello lì! 》 disse, dirigendosi verso la valigia e prendendo i pantaloncini e una maglietta a maniche corte. Fui felice di apprendere la notizia che lei non aveva fatto nulla con lui.

《Serissimo? Ma se l'ho visto pomiciare con due ragazzi proprio davanti quella catapecchia!》dissi riferendomi a quel grande edificio.

《Beh le cheerleader dicono che sia un ragazzo che si diverte con tutte, si bacia molte tipe, ma con nessuna fa nulla di veramente concreto. In ogni caso è considerato uno dei più belli di questo posto, se non il più bello.》 Spiegò semplice, poi una volta davanti alla porta chiese per la seconda volta. 《Non vieni a cenare?》

《No grazie, non mi fa molta fame.》sorrisi, e dopo un cenno di mano, Charlotte andò a cenare.

Rimasi sola a guardare il muro per almeno mezz'ora. Il silenzio per un attimo riuscì a rilassarmi completamente. Nessun pensiero viaggiò nella mia mente.

Di colpo sentì due leggeri tocchi alla porta. Convinta che fosse Charlotte, che avesse dimenticato la chiave, andai ad aprire pronta ad iniziare un rimprovero.

Sulla porta si parò però la figura particolare di Brent con due tazze in mano e il mio orologio che letteralmente pendeva dalle sue labbra.

Presi l'orologio consentendogli di parlare.

《Ho pensato che ti andasse un po' di the fresco fatto in casa.》 sorrise amorevolmente, porgendomi una delle due tazze.

Random WalkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora