Capitolo 72

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Il silenzio regnò sovrano fra noi e ormai mancava davvero poco all'arrivo.

《Certo che sei molto romantico. 》Scherzai, non riuscendo più a stare zitta. 《L'odore di benzina e chiusi in macchina. Certo che non ci sai proprio fare. 》Sorrisi prendendo in giro.

《Diciamo che non sono riuscito a resistere dopo averti sentita russare. 》Richiamò in ballo la sera precedente.

Incrociai le braccia e non risposi alla sua affermazione, un suono però rimbombò in auto, la mia pancia decise che era il momento adatto per vendicarsi di non aver ricevuto del cibo.

《Scusa, non ho fatto colazione. 》Mi scusai mentre Shane scoppiò in una grossa e grassa risata, che non provò nemmeno a nascondere.

《C'è un bar qui vicino. 》Mi informò Shane, svoltando a sinistra, diretto proprio a prendere qualcosa da mangiare.

《Oh no, non devi, cioè non vale la pena ritardare ancora e poi posso mangiare qualcosa lì. 》Shane però non mi ascoltò e dopo aver parcheggiato scese dalla macchina e io fui costretta a seguirlo.

Un lungo cammino ci separò dalla meta, le strade parecchio affollate, rendevano impossibile camminare.

Soffocata da tutte quelle persone, persi di vista Shane, che fino a quel momento stava camminando con passo deciso davanti a me.

《Shane!! 》Urlai cercando quel ragazzo in mezzo alla folla nulla. 《Shane. 》Riprovai, non sapevo dove mi trovavo, non sapevo dove era la macchina, perché non imparo mai a vedere cosa mi circonda?

Quel luogo soffocò l'ennesimo grido. La folla diventava man mano sempre più ricca e scontrosa con me che cercavo di non spostarmi un passo, guardando in tutte le direzioni possibili, sperando di ritrovare quella figura alta.

Una mano si avvolse intorno il mio polso. Il cuore iniziò a battermi forte nel petto e la gola si seccò. "Shane..." implorai a me stesse che fosse lui, ma chiusi gli occhi incapace di vedere quel volto, possibile non fosse lui?

Sentii il modo in cui mi trascinava e io come un'idiota non riuscii ad imporre resistenza.

Non mi sentivo al sicuro, eppure mi sembrava impossibile reagire.

Che fosse tutto per quella situazione che ero stata costretta a vivere?

Aprii lentamente gli occhi, quasi come quando da bambina entravo nell'armadio, convinta che da lì provenissero dei mostri e facendo velocemente accendevo la luce, costatando che dentro vi era solo un immenso armadio.

Non riuscii a vedere molto, quell'uomo mi aveva sbattuto al muro e io potei solo notare che sicuramente eravamo in un luogo non molto frequentato.

Le sue grandi mani afferrarono il mio piccolo viso e finalmente io potei guardare il suo.

Shane.

Si fiondò sulle mie labbra in un bacio poco casto. Le nostre bocce unite, le lingue che giocavano a rincorrersi per incontrarsi finalmente per qualche secondo. Le sue mani perquisirono il mio corpo e io, mi lasciai andare a quella lussuriosa sensazione.

Le sue labbra mi abbandonarono e tracciarono un percorso lungo il mio collo, mentre con la mano destra afferrava la mia gamba, alzandola leggermente, così che i nostri corpi potessero unirsi completamente.

《Shane... 》Sussurrai con voce sensuale, mentre ormai mi sentivo inebriata dal suo tocco. Mi lasciai andare alle carezze di quel ragazzo che mi faceva provare, ogni volta, emozioni diverse.

《Così smetterai di dire che sono "davvero romantico". 》Disse con una voce rauca che mi mandò in fibrillazione.

Un colpo di tosse, mi fece voltare lo sguardo da quello splendido ragazzo ad un piccolo balcone con una signora che era intenta ad appendere i panni.

Non parlò, ma capimmo che era il momento di andare via, cercai, per quanto possibile, di riordinarmi, afferrai, senza pensarci, la mano sinistra di Shane, mentre lui di colpo si accarezzò la nuca, era nervoso.

Gli sorrisi e quando si rese conto che il mio risolino era causato dal suo gesto involontario, levò la mano dalla nuca, rifilandola in tasca.

《Andiamo. 》Borbottò scorbutico, mentre con passo spedito, mi trascinò lungo la strada.

Non potei bloccare una piccola risata, a cui lui però non diede tanto peso.

Il tempo impiegato per arrivare a bar, sarà stato infinito, eppure a me era sembrato un attimo. Il mio guardo era completamente rivolto a Shane, e alle nostre mani perennemente unite.

《Arrivati. 》Esultò Shane, forse distrutto dalla lunga camminata.

Scoprii molto presto che quel bar era la cosa più incredibile al mondo.

L'insegna "Colazione da Tiffany" preannunciava un mondo fatto solo di classe e di color Tiffany, non potevo chiedere di meglio.

Una serie di tavolini, disposti in una grande sala con le pareti bianche e tante cornici di color Tiffany, riempivano quell'ambiente che preannunciava una serena colazione.

Prendemmo posto in uno dei tavoli più appartati di quel bar/pasticcieria e mentre Shane ordinava due caffè e un cornetto, io guardai intorno ammirata ancora da quel fantastico mondo.

《Vuole ordinare, signorina? 》Una voce elegante e soave preannunciò un ragazzo con una divisa da cameriere, caratterizzata da un fazzoletto nel taschino abbinato al mondo che ci circondava. I suoi capelli neri e il suo corpo slanciato mostravano la bellezza di quel giovane.

《No...veramente... 》cercai di rispondere, leggermente accecata da quel suo sorriso cordiale.

《Ma lei è da sola? 》Domandò interrompendo la mia frase, cosa che mi diede molto fastidio.

《No, si sbaglia, lei è con me. 》Arrivò Shane, con il suo fare da "Ehi, bello, quella è la mia donna" e con un vassoio tra le mani che poggiò non molto delicatamente sul tavolo.

Il cameriere si dileguò da lì non poco e io mi concentrai a mangiare la mia meritata colazione. Almeno il mio stomaco si sarebbe calmato un po', anche se la vera sensazione di agitazione proveniva da quel ragazzo che di fronte a me, sorseggiava il suo caffè macchiato.

Con fare insicura, mangiai il mio cornetto al cioccolato, mentre notai che Shane, aveva già finito il suo caffè, quando io ancora avevo fatto un piccolo morso. Ormai alla fine e con il suo sguardo davanti, i miei pensieri vagarono senza sosta su colui che mi provocava tanto disagio.

《Vuoi un morso? 》Domandai, cercando di mandar via l'imbarazzo e sapendo che lui aveva solo bevuto il caffè.

Shane si avvicinò al boccone che era rimasto del mio cornetto, nemmeno mi ero resa conto di essermi mangiata tutto il resto.

Il ragazzo, addentò il cibo, finendolo completamente, afferrò la mia mano mentre io mostravo una faccia indignata.

《Hai mangiato la mia parte preferita. 》Sbraitai cercando di ritirare la mano, ma Shane, passò la lingua lungo le mie dita che erano ricoperte di zucchero a velo.

《Ed era pure ottima. 》Sussurrò con voce roca e con un ghigno sulle labbra.

Non avrei potuto resistere molto a lungo con questi, ormai frequenti, tuffi al cuore.

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