Un sole, che spaccava le pietre, si innalzava nel cielo, illuminando l'intera accademia. La vista, dall'unica finestra presente in quell'aula, era spettacolare. L'erba verde del luogo, il cielo azzurro e privo di nuvole rendevano quel posto un obiettivo ideale per un fotografo o meglio ancora per un pittore.
La bellezza di quel luogo era però contrapposta dal calore e dall'afa che si respirava all'interno del club.
Perché proprio quel giorno il condizionatore doveva essere guasto? Questa è cattiveria!
Nell'aula giunsero altri cinque ragazzi, tra cui una ragazza dai capelli rossi e mossi. Iniziava già a starmi sulle palle.
Dopo nemmeno un secondo da quando tutti prendemmo posto alle nostre postazioni, Shane iniziò a parlare. 《Come alcuni di voi sanno, il giornalino scolastico è fondamentale per questa accademia. Da sempre la comunicazione è nelle nostre mani. È questa la funzione del giornalino: aprire la mente di chi legge. Come fare? Facile! Bisogna creare qualcosa di unico che farà palpitare il cuore. Ognuno di voi dovrà occuparsi di un club specifico, ma questo avverrà durante il soggiorno qui. Adesso il compito più importante è creare un articolo con argomento a piacere. 》prese fiato dopo aver parlato senza fermarsi. 《So che sembra strano, ma l'articolo che voi scriverete vi darà la possibilità di farvi conoscere come giornalisti. Ora a voi carta bianca. Voglio una prima bozza per venerdì.》la rigidità del suo sguardo mi faceva tremare come una foglia.
Sapevo che il giornalino scolastico usciva ogni domenica, chiunque non riuscisse a scrivere un buon articolo, non sarebbe mai riuscito a recuperare.
Avevo cinque giorni, potevo farcela. Mi persi ancora nei miei pensieri, quando vidi che tutti iniziarono a dirigersi verso la porta, avevamo finito di già?
《Donna pudica, vieni con noi a prendere un caffè? 》Manuel non aveva intenzione di lasciarmi stare, ma notai che questa uscita avrebbe potuto farmi integrare ancora di più nel mio stesso club.
Annuii, alzandomi dalla sedia. Tutti e quattro i ragazzi e la ragazza si avvicinarono alla mia posizione, quasi come una gang intenta ad uccidere la propria preda.
《Ragazzi, lei è Dafne Moore.》 mi presentò Manuel con un non so che di gentile.
《Piacere Dafne, io sono Abigail Collins.》sorrise la ragazza dai capelli rossi, abbracciandomi quasi fossimo amiche di vecchia data.
《Piacere. 》sussurrai senza fiato a causa di quell'abbraccio soffocante.
《Io sono Steven Hill e lui è mio fratello gemello Stewart》disse un ragazzo dai capelli biondo platino chiaramente tinti, che tipo bizzarro! E il fratello non era da meno, stesso colore di capelli, forse con qualche piercing in più.
《Io sono Mitch Johnson.》 Un ragazzo alto e magro con un viso da bambino mi porse una mano che ovviamente strinsi subito.
Il ragazzo che mancava all'appello era alquanto particolare, dalla sua maglietta con su stampato Teemo, supposi fosse uno di quei tipici nerd. 《 Mi chiamo Jonathan May, ma chiamami semplicemente Jon.》 sussurrò abbassando il capo, era davvero timido.
《Andiamo, ho fame. 》urlò Manuel avvicinandosi alla porta, era chiaramente annoiato dalle presentazioni.
Annuii, seguendoli fin fuori quel grande edificio. Solo allora mi resi conto che in realtà non avevano preso la strada per la mensa.
《Ma dove stiamo andando? 》 chiesi generando intorno a me una fragorosa risata.
《Al bar.》disse uno dei gemelli 《È ovvio.》completò l'altro.
《Abbiamo anche un bar qui dentro? 》chiesi stupita della loro affermazione. Duplicai le risate e questo iniziava a darmi davvero molto fastidio.
《C'è un bar appena fuori l'accademia. 》spiegò Abigail.
《E ci è concesso andare?》 Sarebbe un sogno poter andare fuori da questo posto per un po' di tempo.
《Diciamo che a noi giornalisti è concesso trovare ispirazione anche fuori dall'Accademia. 》 spiegò in maniera povera Manuel.
Un sorriso mi si stampò sulla faccia 《Andiamo, Forza!》gridai tutta eccitata per quella libertà.
Il bar era molto grande rispetto le mie aspettative. Prendemmo posto in un tavolo all'angolo della sala, supposi fosse il "loro" tavolo. Mi sedetti di fronte a Manuel e accanto ad Abigail.
《Ehi belli, finalmente siete qui, significa che l'estate è arrivata. 》 si avvicinò una ragazza dai capelli biondi e lisci, in mano aveva un taccuino e un grembiule con su ricamato Joe's, il nome del bar. Riuscii a leggere il suo nome sulla targhetta che portava un po' sopra il petto: Jeanine Baker, sembrava davvero simpatica.
《Ti siamo mancati vero, Jeanine? 》 A parlare fu Manuel, quello non restava mai con la bocca chiusa.
《Shane?》 chiese la ragazza forse un po' troppo interessata per i miei gusti.
《Ha avuto da fare, capisci cosa intendo? 》 Manuel stava parlando troppo, ero tentata di tirargli un calcio, ma sfortunatamente non lo feci.
《Capisco.. 》perse il suo tipico sorriso in un attimo. Poi alzò le spalle e riprese il discorso 《Cosa vi porto? 》chiese con la penna in mano.
《Il solito. 》dissero loro in coro. 《Anche per me》aggiunsi io.
《Perfetto, Grazie per essere venuti. 》sorrise riprendendosi i vari menù.
《 Non ha ancora mollato la presa su Shane, eh? 》chiese Stewart indicando la cameriera.
《Sembrerebbe proprio di no.》 rispose Abigail sorridendo.
《Parli proprio tu che gli vai dietro da anni.》 Prese parola Mitch, era la prima volta che aveva aperto bocca dopo le presentazioni.
《Ma non biasimate una povera ragazza come me, io ci sono sempre stata per lui. 》 disse con un viso un po' triste.
《E lui non ha scelto te. 》 constatò Jon con voce sottile.
《Forse non avete ancora capito che dopo Beatrix, non si metterà con nessuno.》Manuel aveva davvero una bocca molto larga e questo era poco ma sicuro.
Il silenzio cadde tra di noi quando Jeanine ci portò ciò che avevamo ordinato. Frappè con kraffen era il loro solito.
Una volta serviti, milioni di domande mi assalirono, una in particolare 《Beatrix? 》sapevo di non aver formulato perfettamente la domanda, ma in quel momento era lo stupore a parlare.
《 Manuel, ha parlato troppo. 》 disse Abigail, lanciandogli una brutta occhiata.
《Lascia perdere, è stupido. 》 disse Mitch.
Annuii continuando a bere il mio frappè sentendo una grossa tensione sulle mie spalle.
Con l'aiuto di quei ragazzi però la tensione stava svanendo in modo quasi automatico. Cambiavano discorso di continuo e questo, mi faceva molto piacere, almeno si poteva parlare di tante cose.
Le domande nella mia testa però non cessavano di susseguirsi, cosa sapevano loro che io non sapevo? Cosa non potevano dirmi? Chi era Beatrix? E perché Shane si comportava così bene con me, quando in realtà nel suo cuore c'era un'altra ragazza? Avevo bisogno di risposte, mi servivano delle dannate risposte.
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Random Walk
RomansaDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...