Tornai in quella baracca con passo alquanto veloce, sentivo che il mio corpo era nervoso, ero quasi arrabbiata ma di cosa? E perché?
Non trovavo una risposta, ma poco mi importava. Oltrepassai la porta e notai che Charlotte non era nella nostra residenza. Non mi stupii per nulla di ciò.
Mi spogliai lasciando i miei abiti in ogni angolo della stanza. Mi feci una doccia calda che rilassò I miei nervi. Ho sempre amato il calore sulla mia pelle, che fosse inverno o estate. Quell'acqua calda era come un mantra. Capace di darmi stabilità e tranquillità.
Non ci misi molto a prepararmi, stirai i miei lunghi capelli misi un vestito corto di un nero simile al colore della pece e dei tacchi color ghiaccio. Presi il mio orologio da taschino infilandolo nella pochette colore delle scarpe, che ovviamente decisi di metterla a tracolla, così da non imprecare ogni qualvolta mi cadesse dalla spalla.
Finii il tutto con un leggero trucco che evidenziava essenzialmente i miei grandi occhi.
Per un secondo sperai di vivere una serata che avrei potuto ricordare con un sorriso sulle labbra. Forse era meglio non crederci troppo.
Il viaggio fu breve e in poco tempo mi ritrovai davanti quella baracca gigante. Quella folla, che ballava, si ubriacava e si divertiva, era ammassata intorno alla grande fontana di ceramica che rappresentava due angeli che giocavano allegramente.
Mi avvicinai a quel gruppo di persone, andai a quel bar improvvisato e presi una semplice birra. Per la prima volta tutti gli adulti di quel posto, ci lasciavano liberi di essere ragazzi, forse il preside aveva preso in considerazione le mie parole. Notai, infatti, come molti ragazzi accanto a me, discutevano del posticipo del coprifuoco.
Sorrisi vittoriosa mentre bevevo un ulteriore sorso dalla bottiglia di vetro verde.
Mi scrutai intorno, non conoscevo nessuno dei ragazzi che mi circondavano. In lontananza vidi la figura di Shane, che parlava con un gruppo di ragazze, con il fare civettuolo. O meglio lui teneva un colloquio con un ragazzo alto e muscoloso, forse un suo compagno del club di calcio, mentre quelle ragazze cercavano disperatamente di provarci, per quando possibile.
Feci un altro lungo sorso.
Guardai ancora in giro, cercando di vedere Brandon o per lo meno Brent. Francamente iniziavo ad annoiarmi.
Finii la birra e mi sorpresi della mia stessa velocità.
Alzai gli occhi dalla spazzatura in cui avevo buttato quella bottiglia di vetro. Il mio sguardo si posò su quegli occhi verdi come il muschio. Il ragazzo dal corpo corpo da stupro, parlava amichevolmente con dei ragazzi che gli regalavano pacche sulle spalle.
Notai un piercing al sopracciglio che rendeva il suo sguardo molto più intenso. Mi stupii pensando che non mi ero ancora accorta di quel piercing così sexy.
《Continui a guardare Brandon Jones!》il ragazzo che ormai aveva iniziato a rompermi, sorrise guardando il ragazzo che occupava i miei pensieri 《 ti deve piacere davvero!》quel suo sorriso beffardo iniziava a urtarmi sempre di più.
《Ma che vuoi dalla mia cazzo di vita? 》sputai acida, so che forse non avrei dovuto forse avrei dovuto smettere di essere così antipatica.
《Ti posso chiedere una cosa? 》 qualunque cosa per farlo smettere di parlare. Annuii solamente.
《Quando finisci di fare la stronza, mi concedi un ballo?》disse poggiando il bicchiere del cocktail su un muretto.
Mi voltai di scatto, aveva ragione, ero stata una stronza.
《Scusa Shane, sono nervosa.》 Ci pensai un po' su, aveva ragione dovevo farmi perdonare 《Va bene, andiamo a ballare, ma non amo la musica disco.》
Alzò le spalle 《Non ti preoccupare, alle undici in punto ci sarà un tango moderno.》disse mostrandomi il suo orologio da polso che segnava le 22:55. 《Non ci resta che aspettare un po'. 》
《Un che?》 Chiesi stupita dal suo viso calmo con cui disse qualcosa di talmente tanto bizzarro.
《Siamo al primo falò di questa estate, è di obbligo il tango moderno.》intrecciò la sua mano con la mia. Il mio cuore perse un battito.
《Non ballerò una specie di tango da quattro soldi.》ormai avevo preso la mia decisione.
Le 23:00 arrivarono in fretta, la musica infatti partì e notai come davvero la solita musica classica utilizzata per il tango fosse stata modernizzata.
Mi tirò insieme a se, fino ad arrivare in pista. Altre dieci coppie circa ci avevano circondato e avevano iniziato a ballare tutti all'unisono. Notai come anche Shane avesse intrapreso la propria parte, facendo prima un piccolo inchino e poi avvicinandosi a me. Il nostro petto era a contatto, un suo braccio cinse il mio corpo finendo sulla mia schiena e costringendomi a mettere la mia mano sulla sua spalla, mentre l'altro era stata saldamente presa dalla sua.
La musica continuava ad andare, le coppie danzavano all'unisono. Fra loro anche io e Shane, che era straordinariamente riuscito a guidarmi senza intoppi. Mi sentii incredibilmente un tutt'uno con lui. Il suo profumo inebriava il mio olfatto. One Million. Era il mio preferito.
La musica accompagnava i miei, i suoi, i nostri passi. E finalmente mi sentii come doveva essere. In pace con me, con lui, con i mille sentimenti suscitati in questi pochi giorni di vacanza. Per un attimo quella diventò la mia vera vacanza. Quella che davvero desideravo.
La musica terminò e con essa, anche i miei sentimenti di pace.
Shane tenne la mia mano quando alla fine del ballo, fece il suo inchino, che rigorosamente ricambiai.
Sorrisi per un solo istante. Era un vero sorriso. Quei sorrisi spontanei, in cui cerchi di racchiudere tutto il cuore.
《Immaginavo ti fosse piaciuto..》 furono le uniche parole di Shane, che in conclusione con un piccolo gesto di gelateria baciò la mia mano.
Annuii leggermente, non sapevo ciò che dovevo dire, come sempre, aveva ragione.
《Non sapevo ti piacesse ballare.》 la voce del ragazzo con gli occhi verdi riempì le mie orecchie. Mi voltai. La sua figura mi parò davanti. 《DaDa》scandì alla fine.
A quel soprannome Shane, scoppiò a ridere. Cercai di non dar retta a quel dolce suono.
《Infatti non mi piace solo che...》le mie parole furono interrotte e per un attimo fui sollevata.
Ma forse sarebbe stato mille volte meglio pensare ad un risposta che apprendere una notizia così.
Brent si fece spazio fra tutti quei ragazzi e si presentò con gli indumenti sudati ed una faccia sconvolta.
《Dafne...》disse fra un respiro e l'altro 《Finalmente... ti ho... trovata.》 Il suo viso preoccupato, iniziò a farmi battere forte il cuore.
Era successo qualcosa.
《Charlotte...》disse ancora con il fiatone.
il mio cuore perse un battito. Era successo qualcosa. E ciò riguardava la mia migliore amica.
STAI LEGGENDO
Random Walk
Roman d'amourDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...