Capitolo 54

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Prima di lasciarvi al capitolo, vorrei fare i più sentiti auguri ad una cara lettrice. Tanti auguri tesoro, tavachiara. Questo capitolo è per te :D

Un bacio a tutti e buona lettura :D

-GCDreamer.

Era impossibile decidere a quale giostra andare per primo

《Perché non riscaldiamo la situazione con un giro all'autoscontro? 》Domandò Brandon stringendomi e lasciandomi un ulteriore bacio sulla guancia.

《Si, dai andiamo! 》Gridai come una bambina iniziando a tirarlo fino all'autoscontro. Non ci fu per nulla pace in quel momento, anzi il rumore di quelle macchinine a contatto con la rete elettrica e quello dei continui urti, uniti al dolce suono delle risate, si propagarono tutt'intorno, creando un'atmosfera quasi festiva. Brandon cercava ancora di inseguirmi nella sua mini auto rossa e mentre mancava così poco al contatto, fu lui stesso colpito da un bambino che aveva presso a poco 10 anni. Scoppiai a ridere e dopo un po' il volto frastornato di Brandon si rilassò e si tramutò in un dolce sorriso.

《Quel bambino non mi voleva mollare. 》Mormorò quando ormai avevamo finito di giocare all'autoscontro. Improvvisamente quel bambino ci passò davanti e fece la linguaccia a Brandon, come se fosse consuetudine farlo a tutti gli avversari.

《Devo dire che i bambini ti adorano. 》Sghignazzai notando il suo viso leggermente infastidito.

《Sarà meglio continuare con un'altra attrazione. 》Mi spronò, cercando di non perdere la calma.

《Dove andiamo, allora? 》Domandai, con un po' di paura, mi avrebbe potuto portare dovunque ma il suo indice indicava il posto che odiavo più di tutti: La casa stregata, lugubre e tetra, si innalzava verso l'alto quasi come se fosse padrona dell'intero territorio. Avrei scommesso miliardi di dollari di aver visto un fulmine da film horror proprio dietro l'edificio.

《Dobbiamo? 》Chiesi, con un velo di terrore stampato in viso.

《Dai, sarà divertente. 》Disse e con un viso spensierato mi trascinò in quell'orribile attrazione, ovviamente comprando i biglietti con tanto di canzoncina rock di sottofondo. Entrammo e io cercai in tutti i modi di non far rumore, non sapevo proprio cosa ci avrei guadagnato, ma ero convinta che se avessi mantenuto il silenzio di sicuro non sarebbe successo nulla di male.

Quando fummo giunti alla fine, respirai profondamente, l'unica volta che mi fece così spaventare da arrivare a gridare, fu quando la mano di Brandon si sostituì magicamente con una del manichino. Fortunatamente tutto il resto era andato liscio e non avevamo visto nemmeno un cadavere, come capita in molti film dell'orrore.

《Voglio fare qualcosa di più calmo adesso. 》Dissi una volta che ci allontanammo da quell'orribile luogo.

《Certo. Sorrise lui, indicando le montagne russe. 》Non era sicuramente una delle mie attrazioni preferite ma potevo benissimo chiudere un occhio su di questo.

Il giro fu abbastanza turbolento, ma ovviamente, non mi scombussolò più di tanto, al contrario mio, Brandon era sul punto di rimettere tutta la colazione.

《Sarà meglio trovare un'attrazione tranquilla. 》Consigliai quando si fu completamente ripreso.

《Ti va il tiro a segno? Sai sono un campione. 》Fece lo sbruffone e dopo essersi pavoneggiato a dovere, facendomi ridere, decidemmo che il tiro a segno sarebbe stata la nostra meta.

《Hai cinque pallottole ragazzo, se tre di esse colpiranno le papere, potrai vincere un premio per la tua dolce metà. 》Disse un signore sulla cinquantina con un sorriso alquanto gentile, si poteva però notare il suo forte maschilismo.

《Lascia fare al maestro. 》Scherzò Brandon e dopo un paio di secondi, cliccò il grilletto, non riuscendo a colpire nemmeno una papera.

《La prossima andrà meglio, dai. 》Lo spronai, mentre una goccia di sudore scendeva dalla sua fronte. Mi sorrise e mise l'indice sul grilletto, pronto a sparare. Lo fece. La pallottola roteò in aria, ma mancò l'obbiettivo.

《Perché non fai provare me? 》Chiesi, allungando la mano per prendere la pistola. Brandon mi lasciò fare.

《Sai come si fa? 》Chiese, quasi sbalordito. Annuii e presi la mira puntando su una papera che continuava a muoversi. Studiai il suo tempo, respirai a fondo e sparai, senza pensarci due volte. Centro.

Brandon era sbalordito e insieme a lui quell'uomo sulla cinquantina. Gli altri due colpi non tardarono ad arrivare ed entrambi andarono a segno, come avevo previsto.

《Allora, bellezza, siccome sei tu, hai la possibilità di scegliere tra tutti i pupazzi che vuoi. 》Disse, ancora sbalordito il signore.

《Prenderò il pupazzo grande di topolino. 》Sorrisi ricevendo quel peluche, che strinsi forte a me, quasi fossi una bambina.

《Come hai fatto? 》Mi domandò Brandon quando ci eravamo ormai allontanati.

《Mio padre era un poliziotto. 》Mi limitai a dire, ma il suo sguardo sorpreso, mi fece capire che non avevo intenso la mia spiegazione. 《Non ti scandalizzare, non mi faceva utilizzare veri proiettili, ma mi ha insegnato, in giardino con una pistola giocattolo, con le palline e delle lattine vuote, ci misi un po' ma non fu difficile. 》Conclusi la spiegazione, sperando di essere abbastanza esaustiva.

《Fantastico!! 》 Esclamò Brandon, più euforico del solito.

《Grazie della giornata, comunque. 》Sorrisi, cercando in tutti i modi di cambiare discorso, qualcosa mi disse che ci riuscii.

《Non è ancora finita. 》Disse con un magnifico sorriso stampato sulle labbra.

Mi accompagnò poggiando le sue grandi mani sugli occhi così che non potessi vedere ciò che avevo davanti.

Quando mi diede il permesso di guardare, osservai accuratamente quella grande ruota panoramica da cui probabilmente si poteva vedere tutta la zona.

《Su coraggio, andiamo. 》Mi spronò ad entrare e ovviamente lui mi seguii senza obbiettare.

《È magnifico. 》Dissi quando ci mancava poco per arrivare in cima e si poteva vedere il maestoso paesaggio.

Di colpo però la ruota si bloccò. Mi guardai intorno anche se sapevo che non potevo fare granché.

《Che succede? 》Chiesi, quasi in preda al panico.

《Non ti preoccupare, DaDa. 》Ci tireranno giù di qui. Sussurrò Brandon con fare dolce e premuroso.

《Ci dispiace per l'accaduto. 》Sentimmo una voce elettronica che si propagava per tutta quella cabina. 《Cercheremo di mettere fine in poco tempo al problema. Vi prego di mantenere la calma e di non farvi prendere dal panico. Non sappiamo quanto ci vorrà, ma ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze. 》

《Certo che se fa così non fa altro che alimentare il panico. 》Risi di gusto travolgendo anche Brandon.

《Non ci resta che aspettare. 》Disse il ragazzo sedendosi e continuando a guardare quella meravigliosa vista.

《Brandon, ti devo dire una cosa. 》Cercai di accumulare più coraggio possibile, sapevo che il discorso si faceva sempre più serio.

《Di che si tratta? 》Domandò, quasi preoccupato vedendo il mio viso convinto.

《Di Abigail. 》 Confessai continuando a giocare con le mani per scaricare la tensione. I lineamenti di Brandon si indurirono, era un tasto dolente, lo sapevo, ma era arrivato il momento di sistemare la faccenda, una volta per tutte.

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