Un cinguettio soave entrava dalla finestra. Il mio corpo, avvolto da una leggera coperta, era ancora rigido a causa del prematuro risveglio.
Incapace di aprire gli occhi, decisi di stringere più forte quel morbido cuscino, intenta a riprendere il sogno da dove l'avevo interrotto.
Un semplice un sogno, una semplice magia a dire il vero. La mia mente riviveva quei ricordi scaturiti dal subconscio: la piccola bambina dai lunghi capelli castani e gli occhi azzurri come il mare che, con il suo grembiule blu, si dirigeva verso il suo primo giorno di scuola. Accanto a lei un uomo gracile, il suo vestito nero gli dava un'aria autoritaria, ma un sorriso si disegnò sul suo volto guardando la sua piccola, euforica per la nuova avventura.
Una lacrima solcò il mio viso. Cercai di soffocare quel triste sentimento, quando sentii la porta sbattere a causa del vento.
Facendo leva sulla mia forza di volontà, aprii gli occhi, rivelando la figura di Shane con in mano un vassoio.
《Buongiorno, Ninfa. 》Sorrise dolcemente. 《Non pensi di aver dormito troppo? 》Scherzò, mentre mi mettevo a sedere.
《Perché? Quanto ho dormito?》 Domandai sorpresa, afferrando l'orologio della famiglia Moore e costatando con grande stupore che non mi ero svegliata alle 5:08 bensì alle 11:00. Da quando era successo il terribile evento, avevo dato a quei tre numeri grande importanza. Erano i numeri del mio destino: la triste notizia, la mia "sveglia" quotidiana, il numero della mia baracca e a pensarci bene anche il giorno in cui il mio articolo venne pubblicato, il 5 agosto o per tramutarlo completamente in numeri il 5/08.
Guardai Shane sedersi accanto me. Aveva un sorriso dolce e caldo. In un attimo sentii il mio corpo prendere fuoco.
《Mi hai portato la colazione a letto? 》Chiesi, iniziando a guastare con gli occhi ciò che c'era sul vassoio: due tazze di caffè, diversi cornetti e persino dei tost con la nutella.
《Questa è la mia colazione.》 Scherzò, linciando la mia mano che si allungava intenta ad afferrare un cornetto.
Continuai la mia azione e guardandolo diedi un morso a quel dolce ripieno di crema al pistacchio. 《Grazie. 》Sussurrai, continuando la mia colazione.
《Posso chiederti una cosa?》 Domandò, guardandomi negli occhi. Il suo sguardo era serio e teso, metteva quasi paura, ma la sua mano avvolta alla mia, mi rassicurava. Annuii senza proferire parola.
《Hai detto di non aver preso parte alla cerimonia funebre di tuo padre.》 L'aria iniziò a farsi pesante.《 Ma sei mai andata al cimitero, per... Non so... 》Parlare con lui?
Quella domanda fu inaspettata. Ero sul punto di chiedergli come gli fosse venuto in mente, ma un motivo chiaro esisteva per spiegare la mia risposta. 《No.》 Sussurrai, lasciando il discorso aperto. 《 Non l'ho fatto. 》Ho intenzione di farlo, questo è ovvio.
《Cosa stai aspettando? 》Era inutile nascondergli qualcosa, lui aveva la capacità di leggere nei miei pensieri.
《Sembra strano, ma sto aspettando di sentirmi donna.》 Iniziai a spiegare. 《Il suo ultimo pensiero quella notte fu rivolto verso la sua bambina che si stava comportando come se tutti i valori, insegnati con tanta fatica, fossero scomparsi. Io voglio ripresentarmi a lui, come quella donna che in realtà lui ha sempre visto in me. 》Sospirai guardando il mio ragazzo. 《Sarà strano, ma non è ancora arrivato quel momento. 》
Shane capì il mio discorso, decise di non insistere e rispettò la mia scelta.
《Dovremmo andare, devo ancora capire quale spettacolo hanno intenzione di mettere in scena. 》Affermai una volta finita la colazione. 《Mi tocca anche fare una doccia. 》Sorrisi, sentendo il mio corpo maleodorante.
Shane però mi afferrò dalla vita. 《Perché non rimaniamo qui tutto il giorno? 》Propose.
《È davvero una proposta allettante, ma ho un compito da svolgere e tu, mio caro capo, dovresti essere più responsabile.》 Lo ammonii, battendo il tempo con l'indice al suono delle mie parole. Gli regalai un bacio a stampo alzandomi da quel letto comodo.
《Va bene "ragazza dai capelli blu". 》Sbruffò, pronunciando ironicamente quelle parole.
《Non mi dire che sei geloso di Carter. 》Iniziai a prenderlo in giro, mentre gli afferrai la mano, trascinandolo verso la mia baracca.
《Di chi dovrei esserlo, scusa?》 Domandò ironico. 《Non potrei mai perdere con un tipo come lui. 》
《Un tipo come? 》Un ghigno mi disegno il volto. 《Attraente? Simpatico? Sexy? 》
A quelle parole Shane mi afferrò facendomi sbattere con la schiena ad un tronco. Legò il suo corpo al mio, quasi come se volesse fondersi con me. Il suo viso rimase a due centimetri di distanza dal mio. 《Chi sarebbe sexy? Sussurrò con voce sensuale per poi iniziare dolcemente a baciare il mio collo. 》Afferrò la mia gamba scoperta, sollevandola, così da far combaciare le nostre parti intime.
Il suo rigonfiamento mi fece sorridere, mentre il mio corpo era pervaso da una eccitazione continua. Le mie gambe non riuscivano a reggere le emozioni. Stavo crollando.
《Non pensavo che io ti facessi questo effetto. 》Cercai di alludere al suo secondo cervello.
Shane sorrise, non era infastidito dal mio commento, anzi quasi amava quel mio fare malizioso.
Decise però di allontanarsi dal mio corpo, era tardi, dovevamo pensare ad altro.
In un attimo arrivai nella mia baracca e di tutta fretta, mi infilai nel bagno, senza dare importanza a Shane, che mi aspettava con grande pazienza.
《Ninfa, muoviti. 》Mi sollecitò dopo pochi minuti, spalancando di colpo la porta e sorprendendomi avvolta in uno striminzito pezzo di asciugamano.
《Esci! 》Urlai, comprendomi il più possibile.
《Non mi dire, la ragazza che il primo giorno si è spogliata davanti a tutti, adesso ha paura che il ragazzo la veda coperta da una semplice asciugamano.》 Sorrise maliziosamente, avvolgendo le braccia al petto.
《Esci Shane, non è il momento di mettermi agitazione. 》Mi lasciò sola, ma ormai il danno era fatto, il mio corpo non sarebbe riuscito a resistere al lungo a quell'istinto primitivo.
Mandando via ogni tipo di pensiero sessuale, continuai a prepararmi per poi uscire pronta per continuare al meglio la giornata, che era iniziata in modo, a mio parere, troppo lussurioso.
Ben presto salutai Shane, costretta a recarmi a teatro. Adoravo quel posto, ma in quel momento avrei preferito tornare dal mio ragazzo.
《Hai tardato. 》La voce di Carter mi richiamò al presente. 《Fatto le ore piccole? 》Alluse all'incontro di ieri.
《Hai ragione Benjamin.》 Sospirai. 《Scusami per ieri, comunque, sono stata scortese.》 Ricordai la sera precedente, non potendo fare a meno di pensare a Shane.
《Niente che un caffè al bar non possa risolvere. 》Parlò velocemente. 《Finiti gli impegni di oggi con il club andiamo, va bene? 》
Non aspettò una risposta e in poco tempo si dileguò, lasciandomi ai miei monotoni servizi per un club di cui non facevo nemmeno parte.
Angolo autrice.
Buonasera!!!!
Finalmente un nuovo capitolo!! Scusate se non mi sono dedicata a rispondere ai vostri commenti, lo farò appena possibile.
Help me, please!
Esatto ho bisogno di una mano, non ho idea di quale spettacolo posso far mettere in scena dai ragazzi del club di teatro. Ovviamente avevo optato per un genere che io conosco, presumo di mettere in scena uno dei Cartoni Disney a forma teatrale. Avrei però bisogno di un consiglio, voi cosa ne pensate?
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Random Walk
RomanceDafne è una giovane ragazza che viene costretta dalla madre a trascorrere l'estate in un campo estivo, dove farà diversi incontri, alcuni molto interessanti, che l'aiuteranno a crescere. #Estratto dal Prologo# Il silenzio è assordante. Ti travolge...